– di Corrado Speziale –
Il candidato sindaco di Messina in Comune fa un altro passo avanti sugli argomenti che tra poco riscalderanno la campagna elettorale. Dopo la lettera aperta sul predissesto comunale rivolta ai candidati alla carica di sindaco che si sfideranno il prossimo 12 giugno, stavolta affronta l’argomento Ponte sullo Stretto. Lo fa in breve, con un video su Facebook, in maniera diretta, con parole semplici, piene di critica e sentimento, senza nessun tecnicismo, fuori da argomenti economico-finanziari, quantunque ne conosca benissimo i meccanismi. Riguardo all’opposizione alla mega opera, per Sturniolo parla la sua storia personale di attivista No Ponte, argomento cui ha dedicato anni di lotte, supportate anche da studi e pubblicazioni.
Sull’argomento Ponte sullo Stretto Gino Sturniolo non aspetta tempo e va in avanscoperta. Lo ha sempre fatto, sia con le parole che con gli striscioni in mano, aprendo da sempre cortei, sit-in, dibattiti e tanto altro, ovvero tutte le manifestazioni che sin dalla prima ora sono state organizzate contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Eventi in piazza, a difesa dei territori ma non solo, perché sul Ponte, Gino Sturniolo ha redatto e curato anche articoli e saggi, inchieste, frutto degli studi condotti sull’argomento. Tra questi si ricorda il primo testo che ha curato e che ha fatto storia, risalente al 2009, “Ponte sullo Stretto e mucche da mungere”, ediz. Terrelibere, cui ha fatto seguito, nel 2013, “Il Ponte sullo Stretto nell’economia del debito”, ediz. Sicilia Punto L.
Tanto per “riscaldare i motori” in campagna elettorale, Sturniolo affronta l’argomento in maniera semplice, con parole lontane da tecnicismi, ma piene di senso critico e di passione, rivolgendosi in particolare a chi, in questa contesa, non intende parlare di Ponte sullo Stretto. In questo senso è chiaro il riferimento alla compagine di centrosinistra.
L’argomento, per Gino Sturniolo, deve stare al centro dell’attenzione: “C’è un tema che in molti ritengono possa essere eluso in questa campagna elettorale, che è la costruzione del Ponte sullo Stretto. Si ritiene che la decisione di costruire o meno il Ponte appartenga allo Stato, al Governo centrale, non certo all’ente locale, al Comune”, dice il candidato sindaco di Messina in Comune. La sua spiegazione: “Questo argomento, in realtà, tradisce aspetti culturali e politici un po’ inquietanti. Sostanzialmente si ritiene che il territorio non debba avere una posizione su argomenti che riguardano opere che hanno un impatto così imponente sulla vita futura delle popolazioni. È evidente – prosegue Sturniolo – che si tratta di un artifizio retorico, perché in realtà l’argomento utilizzato serve a nascondere un certo imbarazzo…” Questa la causa: “Non potere avere una posizione unitaria all’interno di una coalizione”. Da qui giudica l’argomento “abbastanza pericoloso”. E ne spiega i motivi: “Perché, innanzitutto, da un punto di vista culturale e politico presuppone che il Ponte sullo Stretto sia semplicemente un manufatto, una grande opera. Invece è anche un modello. Non è soltanto un’opera su cui fare una valutazione costi benefici”. I presupposti che egli ha sempre avversato: “Il Ponte sullo Stretto è l’idea di un territorio, dello sviluppo di un territorio che bisogna pensare a svendere, usare per fini economici, anche a costo di sventrarlo, distruggerlo, violentarlo”. Il modello in contrapposizione alla mega opera: “Pensare allo sviluppo del territorio a partire dagli elementi fondamentali di cui lo stesso gode, cioè, quei beni immateriali, la sua storia, la sua bellezza, il suo paesaggio, il suo clima. La visione che se ne ha come elementi fondamentali, cioè regali che la natura e la storia hanno dato ad un territorio. Questa è una questione fondamentale”.
L’altro aspetto non meno importante. “C’è un’altra questione politica e culturale – afferma Sturniolo: i territori, le città, le popolazioni locali, le comunità, devono avere la possibilità di decidere invece di subire le decisioni che vengono da fuori. Evidentemente chi ritiene, nell’ambito di un’elezione, in una competizione amministrativa locale, che questo tema non debba entrare, pensa che un territorio possa prendersi le decisioni che vengono dall’esterno, dall’alto, da fuori e non dovere pronunciare parola su queste decisioni”.
Le funzioni di primo cittadino: “Chi pensa così, pensa che un sindaco debba semplicemente applicare delle norme, sia un esecutore, sia solo l’espressione più alta dell’amministrazione locale, e non ritiene invece che un sindaco sia anche l’espressione della volontà di una popolazione e quindi debba porsi a difesa del territorio che sta amministrando”. In conclusione, Sturniolo traccia la sua chiara linea di demarcazione: “Penso che la differenza tra noi e gli altri sia esattamente in questo punto. Credo che soltanto noi possiamo davvero esprimere una posizione chiaramente contraria alla costruzione del Ponte sullo Stretto e, nello stesso tempo, solo noi possiamo assumere il ruolo di rappresentanti di una visione del territorio nella quale le difese delle sue prerogative e la difesa della democrazia locale, siano al centro”.