Dopo alcuni mesi di indagini accurate oggi i due responsabili dell’atto criminale hanno un nome e cognome. In due hanno avvicinato una donna di 76 anni, l’hanno aggredita alle spalle, strattonata e scippata della borsa.
Sono Scarnà Francesco Emanuele, 26 anni e Bensaia Alessandro, 19 anni, entrambi messinesi. Nelle prime ore di stamani sono stati raggiunti dai poliziotti che hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari, d.ssa Tiziana Leanza, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dr. Piero Vinci. Un dettaglio emerso dal racconto della vittima ha messo sulla strada giusta i poliziotti: le raccomandazioni di un amico commerciante di un negozio, in via Ghibellina, in cui la donna si era recata nello stesso pomeriggio dell’aggressione, poco prima dello scippo. L’uomo aveva notato due giovani all’esterno del negozio che con troppa insistenza sbirciavano all’interno dell’esercizio commerciale. “Fai attenzione” le aveva consigliato.
Le immagini del sistema di video sorveglianza dell’esercizio commerciale hanno confermato quanto in effetti raccontato. I poliziotti hanno quindi tracciato la strada fatta dalla vittima sino alla via Boner e reperito tutte le riprese dei sistemi di sorveglianza privati e pubblici lungo l’intero percorso. Il lavoro intrapreso ha dato i suoi frutti perché, lentamente, è stato possibile seguire le tracce dei malviventi che a distanza, ora insieme, ora singolarmente, hanno pedinato la donna per un lasso di tempo di circa due ore, fino a braccarla nei pressi del Giardino Corallo. Il lavoro d’indagine non si è fermato qui. I poliziotti, con lo stesso escamotage, sono riusciti a dare una cronologia anche a quanto accaduto dopo l’aggressione. Gli spostamenti dei malviventi sono stati infatti registrati dall’occhio delle telecamere durante la fuga, lungo il Viale della Libertà, sino ad un punto esatto in cui i due sembravano scomparire. In quel punto esatto, all’interno di un condominio, è stata ritrovata la borsa scippata con ancora dentro il telefonino della vittima.
Cronaca, Cronaca Provinciale
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