MESSINA, CITTA’ & TERRITORIO – Aspettative e “pianificazioni” dell’assessore Mondello alla ripresa del mandato amministrativo
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MESSINA, CITTA’ & TERRITORIO – Aspettative e “pianificazioni” dell’assessore Mondello alla ripresa del mandato amministrativo

– di Corrado Speziale –

“A breve in Consiglio comunale lo schema di massima del Piano Regolatore Generale” PRG, PIAU, PUDM, Mortelle-Tono. E ancora, PGTU, PUMS, parcheggi d’interscambio. L’assessore Salvatore Mondello riprende in mano il proprio mandato dopo la breve interruzione commissariale e fa il punto della situazione, tra aspettative e priorità. Lo abbiamo incontrato all’atto del suo secondo insediamento in cui ha ricevuto nuovamente le deleghe alle Infrastrutture e Lavori pubblici, Edilizia; Mobilità urbana e extraurbana; Pianificazione urbana e Programmi complessi.

Il Piano regolatore di Messina è scaduto nel 2012, ed è gravissimo che la rielaborazione del principale strumento di programmazione urbanistica proceda con tanto ritardo. Nella passata amministrazione si era messo un punto fermo con l’eliminazione della cosiddetta Variante di salvaguardia “salvacolline” che lasciava sospese cubature, intese come diritti edificatori quantificabili in circa 300.000 mc, che sarebbero dovuti “atterrare” nelle ex aree Zir e Zis sotto la via La Farina, tra la Stazione marittima e Gazzi, destinate al PIAU – Programma Innovativo in Ambito Urbano. Volumi che invece adesso verranno distribuiti sull’intera città. Ma è una manovra che si potrà fare solo nel nuovo Piano Regolatore Generale. Un “incastro”, tra i ritardi del PIAU, che ha subito notevoli vicissitudini, e il destino “segnato” della “salvacolline” in Consiglio comunale, che ha portato ad ulteriori ritardi nelle procedure di programmi già in sé macchinosi. A ciò si aggiunge il terzo “pilastro”, quanto a strumenti urbanistici che dovrebbero trasformare il volto della città, in questo caso della riviera tirrenica, che è il piano Mortelle – Tono. Quest’ultimo, a sua volta, collegato al destino del PUDM – Piano Utilizzo Demanio Marittimo.

Insomma, un bel puzzle raffigurante il territorio cittadino da comporre con attenzione, tra elaborati, note, delibere, relazioni e quant’altro, su cui adesso occorre fare chiarezza, quantomeno per venire a conoscenza dello stato delle cose in un settore che porta con sé problematiche che sembrano spesso non avere soluzioni. Intanto, la città attende e opera nell’incertezza, tra vincoli scaduti e mancanza di programmi che ne prefigurino il futuro.

L’assessore Salvatore Mondello, assieme ad altri otto assessori dei nove attuali, è stato confermato nell’amministrazione Basile nel ruolo che gli fu assegnato già dal precedente sindaco De Luca.

Lo abbiamo incontrato all’atto del suo secondo insediamento, in questa nuova fase amministrativa. L’intervista.

Assessore Mondello, Urbanistica e territorio, lavori pubblici, deleghe confermate, dove era rimasto e da dove si riparte? Quali le priorità di questa città in virtù dell’attività svolta fino ad ora?

Priorità ce ne sono parecchie, cose fatte, altrettante. In merito alla pianificazione abbiamo completato tutta la parte propedeutica del Piano Regolatore Generale. Ciò significa che in un tempo relativamente breve dovremmo approdare in Consiglio comunale con lo schema di massima. Pertanto, se la maggioranza consiliare mantiene questo trend, direi che il grosso è fatto. Per quanto riguarda il resto delle pianificazioni, abbiamo in corso la riperimetrazione del PIAU (Programma Innovativo in Ambito Urbano), un programma complesso già ridefinito che ha avuto già le approvazioni preliminari del Genio civile e della Soprintendenza. Sul piano della mobilità, invece, siamo in dirittura d’arrivo con il Piano Generale del Traffico Urbano e abbiamo mandato alla Regione il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Immagino che, anche in questo caso, non lavorando con un Consiglio comunale in contrapposizione, potremmo andare speditamente a completare tutta questa fase pianificatoria. Dunque, lavoro ce n’è, però ne è già stato fatto parecchio.

Nei dettagli, parlando di piani particolareggiati, il PIAU riprende dunque il suo percorso dopo varie vicissitudini…

Il progetto era stato stravolto nelle sue intenzioni quando si era pensato di voler spostare le volumetrie del Salvacolline. Allora il Genio civile si era espresso in maniera netta e chiara, ritenendo quell’area non idonea a supportare quel quantitativo di volumetrie. Il progetto è stato riqualificato, sempre dalla stessa equipe progettuale, ed è passato in Commissione consiliare urbanistica, dove abbiamo ottenuto il parere preventivo. Tengo a precisare che il passaggio in Consiglio comunale è un passaggio tecnico, nel senso che in quella sede va fatta solo l’approvazione della riperimetrazione dell’area. I contenuti del piano vanno approvati in Giunta, in quanto piano particolareggiato.

Rispetto alla Salvacolline, che voi avete abrogato, ricordiamo che adesso i volumi vanno in tutta la città e non più nel PIAU.

I volumi vanno distribuiti in maniera perequativa in città, perché assimilare tutti i volumi in una zona significa andare a determinare squilibri alla città stessa.

Un altro piano particolareggiato: non si è più parlato del Mortelle – Tono…

Lì la questione è un po’ diversa. Quello era un piano particolareggiato che non aveva ancora tutti i requisiti di legge per poter andare avanti. Tra l’altro devo dire che in quella fase fu preso in considerazione in maniera forse superficiale un aspetto determinante, quello legato alle fasi espropriative. Quel piano prevedeva un quantitativo di espropriazioni importanti e quindi determinava una serie di problemi. Peraltro, qualche giorno fa c’è stata la bocciatura sotto il profilo ambientale da parte della Regione, per cui, a mio avviso, riguardo quell’area, occorre ragionare in maniera diversa. Ciò, anche in virtù del PUDM (Piano Utilizzo Demanio Marittimo), anch’esso da comprendere tra le azioni di pianificazione, già approvato in Consiglio comunale e in attesa di approvazione definitiva da parte della Regione. Quindi va studiata la situazione anche attraverso l’utilizzo del demanio, perché una corretta fruizione dell’area non può non passare dalle spiagge.

Parliamo di cantieri: quelli da chiudere, in corso e da aprire…

Cantieri? Quanti ne vuole! Ci sono pronti quindici parcheggi d’interscambio di cui tre con inizio lavori già attuato: Piazza del Popolo, Piazza Cairoli, Mercato Vascone… Ne sto citando a mente alcuni, ma la città è tutto un cantiere. Mi sarebbe molto dispiaciuto non essere protagonista dell’inaugurazione di queste opere, essendone l’artefice previsionale.

21 Giugno 2022

Autore:

redazione


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