Le bandiere della pace il 4 novembre non sono una sceneggiata circense, come molti detrattori negli anni hanno voluto far credere: le bandiere della pace il 4 novembre sono un simbolo, il segno di una voce altra, che in una democrazia ha il diritto (e il dovere) di coesistere accanto alle altre, e farsi sentire, a maggior ragione in una Repubblica che la guerra dice di ripudiarla.
La prima guerra mondiale è stata una carneficina frutto di un conflitto nato dai contrasti tra opposti imperialismi che nulla aveva a che vedere con i bisogni ed i diritti delle popolazioni coinvolte.
Esprimiamo solidarietà a quei docenti e studenti di Venezia che hanno dichiarato in questi giorni la loro indisponibilità ad essere presenti ad un incontro con le forze armate promosso dalla loro scuola per celebrare il 4 novembre e divenuti bersaglio di aspre polemiche.
E come ogni 4 novembre CMdB sarà presente a piazza Unione europea con le bandiere della pace per ricordare, a chi è ancora “figlio” del mito della vittoria mutilata ed utilizza il 4 novembre come pretesto per una retorica militarista, che la Costituzione italiana ripudia la guerra e che il 4 novembre non è una giornata di festa ma di lutto. Le nostre bandiere della pace sono una richiesta concreta: meno spese per cacciabombardieri ed armi, più soldi per la sanità, per la scuola, per l’emergenza abitativa, per la messa in sicurezza dei territori. Non è una sceneggiata: è un forte gesto politico.