– di Corrado Speziale –
Ieri mattina, la prima Commissione consiliare “Lavori pubblici”, riunita in seduta ordinaria, presieduta da Libero Gioveni, ha ascoltato i membri del comitato cittadino promotori della campagna di iniziativa popolare per il completamento della copertura del torrente Annunziata.
1982 – 2019. Siamo alle soglie dei quarant’anni. Di acqua, nel torrente Annunziata, per essere in tema, ne è passata, eccome. Di cemento per edificare palazzi, altrettanto. Così come sono passati progetti e parole. Adesso, dopo aver subito tragedie umane, come quella occorsa alla famiglia Carità, nel 1998, la quotidianità all’interno del popoloso quartiere della zona nord di Messina è caratterizzata da gravi problemi di sicurezza legate alla viabilità. Caos e rischi sono ormai all’ordine del giorno, ora dopo ora. Il torrente risulta coperto nelle zone a monte e a valle. Nella parte centrale, quella più densamente urbanizzata, su un fronte di circa 700 metri, regnano criticità mai risolte sia dal punto di vista idraulico che viario. In particolare, a ridosso del centro commerciale, pochi metri di carreggiata devono soddisfare varie migliaia di cittadini con mezzi di trasporto che vanno e vengono da imponenti insediamenti abitativi, scuole, tra cui l’Università e il suo polo sportivo, chiese, varie strutture e tanto altro. Situazione paradossalmente “aggravata” dagli svincoli autostradali di Giostra i quali, a giorni, saranno ulteriormente ampliati e resi funzionali con l’apertura della rampa in uscita per i mezzi provenienti da Palermo.
Così, a causa del mancato completamento della copertura del torrente, prevista in virtù dello sviluppo della zona, il cui progetto era stato approvato dal Genio civile nel lontano 1982, l’anno scorso un gruppo di cittadini si è riunito in un comitato spontaneo. Stilato un documento riportante le varie criticità del caso e raccolte le firme con la documentazione necessaria, il comitato, rappresentato, tra gli altri, dall’ex consigliere e assessore comunale Pippo Molonia, ieri è stato ascoltato dalla prima Commissione comunale, riunita in seduta ordinaria, presieduta da Libero Gioveni. All’ordine del giorno un tema che, negli anni, era diventato un oggetto misterioso, se non addirittura un tabù: “Completamento copertura del torrente Annunziata”. Il comitato, preso atto che argomenti di carattere ambientale e naturalistico, nel passato, a sentir dire, avevano inciso negativamente sul completamento della copertura, a chiarimento, ha rappresentato quanto riportato all’art. 115 del decreto l.vo n. 152/2006: non si è nella casistica di “stabilizzazione delle sponde e di conservazione della biodiversità da contemperarsi con le esigenze di funzionalità dell’alveo”, secondo cui è da vietare la copertura di un corso d’acqua, bensì in zona decisamente urbanizzata. Ma soprattutto, in questo caso si tratta di “ragioni di tutela della pubblica incolumità”.
Ai lavori della Commissione non è stata invitata l’Amministrazione comunale, poiché si è ritenuto più opportuno – in accordo tra il presidente Gioveni e l’assessore Salvatore Mondello – agire separatamente, raccogliendo prima opinioni e proposte, per poi sottoporle all’attenzione di quest’ultimo. Mondello sarà così presente alla riunione della prossima Commissione in cui verrà trattato l’argomento, probabilmente il 29 aprile. Accolta anche la proposta, inoltrata dal consigliere Interdonato, di invitare il geologo Salvo Puccio quale componente della struttura commissariale per il dissesto idrogeologico.
Il commento del presidente Libero Gioveni (Pd): “La problematica è all’attenzione di questa Commissione. Ci sono diverse emergenze di protezione civile. Quella zona rischia sempre più di implodere. Nel momento in cui sarà completato lo svincolo Giostra – Annunziata è chiaro che la zona non potrà resistere al traffico viario”.
Gli interventi per il comitato.
Il geometra Francesco Musciumarra: “E’ un completamento, perché a quel tempo erano state già realizzate le spalle per consentire la copertura. Se fosse un nuovo progetto discuteremmo nel merito, ma qui si tratta di un completamento. L’Amministrazione col progetto in atto ha previsto il ripristino del fondo alveo e la verifica delle spalle. E’ evidente che ripristinando l’esistente, il progetto di copertura si possa riprendere”. Sulle norme ambientali: “La vegetazione spontanea non attiene a un centro abitato come l’Annunziata, la norma precisa poi che per fini di protezione civile la copertura si possa realizzare”.
A Messina, il prossimo lavoro per la salvaguardia dei torrenti interesserà il bacino Catarratti – Bisconte. In questo caso la copertura è stata ridotta al minimo.
Il geologo Massimiliano Silvestro spiega le differenze con l’Annunziata, insistendo sulla normativa, nella fattispecie sull’articolo 115 del decreto 152. “L’intervento su Catarratti – Bisconte ha differenti caratteristiche. Nel caso del torrente Annunziata non siamo nella fattispecie di naturalità delle sponde, ma in pieno centro abitato. Dal punto di vista idrogeologico è coperto sia a monte che a valle. Sul progetto, anche se quest’area non risulta essere a rischio idrogeologico, si possono adottare progettualmente maggiori cautele”.
I consiglieri comunali:
Massimo Rizzo (Libera Me): “La copertura del torrente Annunziata è un’esigenza prioritaria. La zona è densamente urbanizzata, la strada insufficiente. Non trova applicazione la motivazione indicata dall’art. 115. E’ un’opera improcrastinabile”.
Giovanni Scavello (Lega–Salvini): “L’alveo è da anni completamente sagomato in cemento. La tragedia che colpì la famiglia Carità fu dovuta al torrente scoperto. In questo momento l’alveo non ha un senso, è scoperto solo al centro. La strada è assolutamente insufficiente già adesso, figuriamoci con i nuovi svincoli autostradali…una follia!
Paolo Mangano (M5S): “Fondamentale concludere quest’opera lasciata incompiuta, con soltanto 700 metri scoperti. L’Annunziata è un nuovo sfogo per la città con vari decentramenti di istituti scolastici. E’ importante capire se assieme alla copertura si possono prevedere parcheggi e viabilità secondarie”.
Giuseppe Schepis (M5S): “Sono passati ventuno anni dalla tragedia della famiglia Carità. Quindi occorre curare innanzitutto l’aspetto sicurezza. Il torrente è in atto un ricettacolo di rifiuti. Chiedo che all’Amministrazione venga inviato già un parere tecnico sul rischio idrogeologico e la tutela ambientale, per dare linee guida sul futuro progetto”.
Salvatore Sorbello (Misto): “E’ da pazzi mantenere scoperta la parte centrale, quindi penso che sia importante spingere sulla soluzione progettuale con tutti gli accorgimenti necessari”.
Alessandro Russo (Libera Me): “Nel torrente non c’è nulla di naturale, è tutto urbanizzato. Il decreto l.vo 152 parla di copertura di corsi d’acqua ex novo. Contiamo sul fatto che questi lavori di consolidamento previsti siano propedeutici alla copertura. L’urgenza è l’ultimazione di questa opera con tutto quanto necessita”.
Ancora, le considerazioni del presidente Libero Gioveni: “Tutti gli interventi convergono su un unico obiettivo. Intanto abbiamo la consapevolezza che questa procedura sia utile per accendere i riflettori sul problema, quindi concorderemo per riaggiornarci alla presenza dell’assessore Mondello, assieme ai membri del comitato”.
Grande successo domenica 15 dicembre al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina per…
Il fermo tra Sant’Agata e Buonfornello. il camion trasportava metano (altro…)
A Brolo, un nuovo tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza e alla…
Ritorna, a Barcellona PG, il presepe di Serena Lo Conti: un’opera d’arte tra tradizione e…
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)
Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…