MESSINA – Diritti edificatori: trecentomila metri cubi dalle colline “atterreranno” sull’intera città
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MESSINA – Diritti edificatori: trecentomila metri cubi dalle colline “atterreranno” sull’intera città

– di Corrado Speziale –

Con 16 voti favorevoli e 5 astenuti, su 21 presenti in aula, il Consiglio comunale ha approvato la Variante parziale all’art. 3 delle Norme tecniche d’attuazione del PRG e del Regolamento edilizio comunale. In pratica viene cancellata la Variante di salvaguardia, “salvacolline”, redatta sotto l’Amministrazione Accorinti e mai approvata in Consiglio comunale. Con questo provvedimento viene “svuotata” delle sue prerogative la controversa delibera 74/C del 2012 che destinava le cubature collinari nelle ex aree Zir e Zis attraverso un Registro dei volumi che oggi viene chiuso. Restano in ogni caso destinate a zone agricole le aree collinari cui sono stati sottratti i volumi. Adesso, interessata a ricevere ingenti crediti volumetrici, moltiplicatisi negli ultimi anni, sarà l’intera città. L’assessore Mondello: “Perequazione orizzontale su tutto il territorio. Rigenerazione e riqualificazione. I volumi trasferiti andranno sul nuovo PRG”.

 

Alla fine, il Consiglio comunale, dopo varie sedute ed incertezze, ha approvato il provvedimento in materia urbanistica più importante degli ultimi otto anni: Variante parziale all’art. 3 delle N.T.A. del P.R.G. e al Regolamento edilizio comunale (art. 23 bis, ter e quater) del P.R.G., adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 15/C del 20.2.2012 e modifica della deliberazione del Consiglio comunale n. 74/C del 25.10.2012.

Di quest’ultima non resta che una parte minima: revocati i punti 3, 5, 6, 7 e 8. Eliminati gli articoli 23 bis, ter e quater del Regolamento edilizio comunale vigente.

Dalla seduta di avantieri, lunedì 4 ottobre, tra i consiglieri, erano finanche sorte preoccupazioni per possibili, ancorché inconsapevoli questioni legate a conflitti di interesse. Per non parlare delle ovvie perplessità discendenti da responsabilità personali rispetto ad eventuali danni economici derivanti da contenziosi o quant’altro. Per questo il consesso ha atteso l’audizione, prima del voto, dell’avvocato Fortunata Grasso, dell’Avvocatura comunale, con la quale sono intervenuti l’ingegnere Antonio Cardia, dirigente dell’Edilizia privata e la segretaria generale Rossana Carrubba. Per l’Amministrazione era presente l’assessore all’Urbanistica Salvatore Mondello. Domande e risposte, commenti e interlocuzioni, con chiarimenti più o meno esaustivi sia tecnici che giuridici sulla delibera da votare, dopodiché la seduta era stata aggiornata a ieri sera per la votazione.

All’inizio, approvati due emendamenti alle N.T.A. in questione, a firma di Salvatore Serra e Biagio Bonfiglio (gruppo misto): il limite delle tettoie aperte passa da 3 a 4 metri; nei sottotetti sarà possibile realizzare impianti idrici, idraulici, elettrici etc. Modifica non da poco, considerato che tale accorgimento rende “abitabili” ambienti evidentemente destinati ad un uso minore.

Il voto sulla Proposta di delibera: assenti a sorpresa i due consiglieri del Pd che il giorno precedente avevano “riscaldato” la seduta, Antonella Russo e Felice Calabrò. Dopo una breve riunione a quattrocchi con il collega Alessandro Russo, dichiarazioni di voto così consegnate a Gaetano Gennaro: “Questo percorso era stato avviato per l’esigenza di salvaguardare il territorio dal dissesto idrogeologico, che aveva impegnato intensamente gli uffici comunali che avevano lavorato affinché la Variante salvacolline arrivasse in Consiglio. Se fosse stata approvata – prosegue Gennaro – avremmo bloccato prima il Registro dei volumi. Oggi con questo atto deliberativo si toglie la responsabilità politica a chi prima non ha portato a compimento un percorso. Per questo motivo con il collega Russo non esprimiamo parere favorevole su questa proposta”. Piero La Tona (Sicilia futura): “Siamo qui per un motivo di interesse pubblico. Esso non è statico, si adegua ai tempi, quindi va contestualizzato. Quello del 2012 non coincide con quello di oggi, perché sono intervenute delle nuove norme. I volumi inseriti nella banca sono aumentati vertiginosamente, per cui si rischia che i trecentomila metri cubi già inseriti non sarà possibile inserirli nel P.R.G. che si redigerà. Se non freniamo la crescita di questa banca volumi potremmo trovarci in grossissima difficoltà nel nuovo P.R.G. col rischio concreto di dover risarcire coloro i quali non avranno ciò era stato loro promesso. Fermare oggi questa banca dei volumi non crea danno a nessuno. Per questi motivi Sicilia futura si esprimerà favorevolmente su questa delibera”.

Salvatore Serra (gruppo misto): “Il nostro voto è favorevole perché la valenza della delibera ha carattere generale, storico urbanistico. L’intento è non creare problemi alla redazione del nuovo P.R.G. che dovrebbe essere a volume zero”.

Giuseppe Fusco (M5S): “Il movimento 5 Stelle si è sempre battuto per contrastare il salvacolline con particolare riferimento alla banca dei volumi prevista nella delibera, oggi oggetto di variante. In coerenza con la nostra azione politica oggi esprimeremo il nostro voto favorevole, soprattutto per l’eliminazione degli articoli 23 bis, ter e quater del Regolamento edilizio. Avevamo qualche dubbio su eventuali contenziosi che potessero nascere dall’applicazione di questa delibera ma l’abbiamo risolto attraverso l’Avvocatura. Stessa cosa riguardo alla congruenza con lo Statuto, in merito al parere delle municipalità, ma è stata esclusa tale applicazione. Oggi – ha poi rimarcato Fusco – avremmo voluto vedere il nuovo piano regolatore, così come promesso dall’Amministrazione. Ma così non è stato”.                      

La votazione. Assenti Argento, Calabrò, De Leo, Gioveni, Interdonato, Pagano, Parisi, Antonella Russo, Scavello, Sorbello, Zante. Il risultato: su 21 consiglieri presenti, 16 voti favorevoli e 5 astenuti. Nessun voto contrario.

La controversa Variante di salvaguardia ha così trovato il suo triste epilogo assieme alla delibera che l’aveva ispirata.

Nell’agosto 2016 lo avevamo scritto: “Dalla Variante “Salvacolline” al PIAU, volumi con “atterraggio” a rischio!”. Cosicché il rischio si è trasformato in realtà. Il Piano particolareggiato per le ex aree Zir e Zis (zona sotto Via La Farina tra la stazione Marittima e Gazzi) era in fase di “fredda” elaborazione, mentre il Registro dei volumi da trasferire dalle colline faceva registrare un “caldo” aumento di cubature: i centomila metri cubi che avrebbe lasciato l’Amministrazione Accorinti, sarebbero in atto lievitati fin quasi a triplicare. In mezzo a tutto questo, con il trascorrere degli anni, hanno riposto buone speranze gli esperti in contenzioso: ormai in certi ambiti le aspettative legali superano quelle tecniche. La delibera 74/C del 25.10.2012 e la Variante di salvaguardia, la cosiddetta salvacolline, con la nuova Amministrazione De Luca hanno avuto i mesi contati.

Lo stesso sindaco e l’assessore all’Urbanistica, appena insediati, lo avevano comunicato al Dipartimento Urbanistica dell’ARTA, il 6 agosto 2018: la Variante salvacolline non è coerente con le linee programmatiche della nuova Giunta.

L’assessore Salvatore Mondello avantieri aveva riferito in aula circa il percorso della Variante di salvaguardia: “L’efficacia di quel provvedimento era legata alla predisposizione del piano particolareggiato (PIAU, ndr) intesa come zona di atterraggio dei volumi. Il CRU (Consiglio Regionale dell’Urbanistica, ndr) nel suo parere aveva ritenuto lodevole l’iniziativa del Comune, ma prima sarebbe stato necessario predisporre l’atterraggio e poi la raccolta dei volumi. Nell’interregno si è pensato bene di attuare l’escamotage attraverso la raccolta dei volumi da un lato, e la stesura della Variante di salvaguardia dall’altro, per bypassare il parere del CRU. Se la salvacolline fosse stata la panacea di tutti i mali, il Consiglio l’avrebbe accolta e approvata, ma evidentemente se gli organi professionali, le associazioni di categoria e le imprese hanno manifestato delle perplessità, qualcosa non ha funzionato. In particolare, non ha funzionato aver capovolto la procedura che la Regione aveva indicato in maniera netta e chiara”. Sull’iter della delibera in Consiglio: “La nostra attività rispetto a questo provvedimento è stata fortemente partecipata e condivisa. In quest’aula abbiamo incontrato gli organi professionali che si sono espressi tutti positivamente. La proposta ha ottenuto il parere all’unanimità della Commissione urbanistica”. La destinazione dei nuovi crediti edificatori: “I volumi verranno distribuiti con perequazione orizzontale, spalmando in maniera omogenea le cubature su tutto il territorio. Mi vengono in mente nella specificità tutte le aree che verranno liberate dallo sbaraccamento che necessariamente andranno ridisegnate. In misura minima andremo a collocare delle volumetrie anche alla residenza. Ciò non guasta se viene poi armonizzato con un adeguato standard urbanistico”. In separata sede abbiamo chiesto all’assessore se questa delibera urbanistica necessitasse del visto geomorfologico preliminare da parte del Genio civile. La sua risposta: “I volumi verranno inseriti nel nuovo P.R.G. per i quale verrà chiesta la compatibilità geomorfologica”.

7 Ottobre 2020

Autore:

redazione


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