– di Corrado Speziale –
“Disservizi continui per carenza di personale”, e non solo. L’Ufficio postale del Villaggio S. Agata, sulla riviera nord di Messina, è da tempo interessato da vari disservizi, più volte evidenziati dai cittadini, costretti tra l’altro ad affrontare lunghe attese allo sportello, affidandosi ad un elimina code “fai da te” con improvvisati foglietti di carta. In tal senso, un utente ha più volte segnalato per iscritto tali problematiche, ma il servizio non è affatto migliorato, “anzi, ci sono fondati motivi per affermare che il trend sia assolutamente negativo, considerato che in qualsiasi giorno della settimana e del mese, l’attesa per qualsivoglia operazione allo sportello non è quasi mai inferiore ad un’ora”, sostiene il sig. Marcello Puglisi. Con un’aggravante: “Nessun accorgimento è previsto per le persone a mobilità ridotta; il tutto è demandato al buonsenso delle persone in fila”. Recentemente, un’ultima nota è stata inviata agli uffici competenti e agli organi di informazione.
Il villaggio S. Agata, sulla ridente riviera nord di Messina che si affaccia sullo Stretto, e il suo Ufficio Postale: un luogo come pochi, ma una storia come tante. Non è una novità, non solo a S. Agata e non solo a Messina che le Poste, trattandosi di un luogo di mare, usando quest’ultimo come metafora, facciano “acqua da tutte le parti”. E i cittadini “affondano” nei disservizi. A Messina e altrove: la precarizzazione dei dipendenti, molti di loro laureati, utilizzati part-time. Il caso in questione: cosa sarà un’ora di fila, tempo minimo, alle Poste una volta tanto? Sicuramente un peccato veniale. Ma trattandosi di “normalità” con un solo sportello aperto, un cittadino, facendosi capo di una realtà che interessa migliaia di utenti, non le manda a dire, e mettendo nero su bianco ha esternato tutta la sua indignazione nei confronti di un’amministrazione, quella postale, ormai oggetto costante di segnalazioni e proteste a causa di problematiche di vario genere divenute fin troppo comuni all’interno degli uffici.
A protestare è il signor Marcello Puglisi, che segnalando i disservizi dell’ufficio di S. Agata, ha inviato una nota al responsabile Risorse umane e Organizzazione di Poste Italiane di Roma, al prefetto di Messina, al direttore dell’Ufficio postale di S. Agata, alle organizzazioni sindacali e agli organi di informazione.
“Più volte – scrive il sig. Puglisi – e con vari reclami il sottoscritto ha segnalato alla vostra attenzione e agli organi d’informazione le lamentele dell’utenza relativi ai disservizi patiti nell’ufficio postale di S. Agata (Me) dovuti principalmente alla carenza di personale. A distanza di qualche anno la qualità del servizio offerto NON sembra essere migliorato, anzi ci sono fondati motivi per affermare che il trend sia assolutamente negativo, considerato che in qualsiasi giorno della settimana e del mese, l’attesa per qualsivoglia operazione allo sportello non è quasi mai inferiore ad un’ora”. E porta l’esempio che 15 persone lo scorso 9 dicembre erano ancora in fila ben oltre l’orario di chiusura, alle 14,15. Un giorno come un altro.
“A nulla – prosegue Puglisi – sono valse le segnalazioni relative all’installazione dell’elimina code in modo da rendere ‘civile’ l’ordine di arrivo; a tutt’oggi i clienti sono costretti a gestirsi autonomamente tramite l’istituzione di un foglietto ‘fai da te’ e man mano che le operazioni vanno avanti, il volenteroso di turno deve smarcare la persona che va via..!”. L’aggravante: “Nessun accorgimento è previsto anche per le PMR (persone a mobilità ridotta); il tutto è demandato al buonsenso delle persone in fila..!”. La sua indignazione: “Per le ragioni esposte non è assolutamente accettabile che un Ufficio Postale di recente apertura NON debba offrire quei servizi essenziali degni di un paese europeo, più volte reclamati e ancora oggi disattesi”. In mezzo ai problemi, il senso di riconoscenza nei confronti di qualcuno, che nonostante tutto riporta a valori d’altri tempi: “L’unica nota positiva che merita di essere segnalata – sottolinea Puglisi – è l’immensa cortesia dell’unico operatore presente in uno dei quattro sportelli previsti, il sig. Alessandro G., che da GRANDE stacanovista NON perde mai il sorriso e affronta quotidianamente la marea umana che lo “assale”; al suo fianco il pregevole Direttore Iannello che cerca in tutti i modi di alleggerire il carico di lavoro che grava allo sportello sdoppiandosi tra le sue incombenze e quest’ultime”. A questo punto, la domanda che l’utente si pone e inoltra opportunamente a chi di competenza: “Un ufficio postale così strutturato, cioè con un solo sportello aperto e con un bacino d’utenza immenso, come può offrire tutti i prodotti/servizi postali previsti nel miglior modo (investimenti finanziari, spedizioni, pagamenti, riscossioni, etc.)…?!”. Tanto chiede Puglisi, e con lui l’intero villaggio che utilizza quell’ufficio. Si attende risposta nei fatti.
Cosa aggiungere, visto l’approssimarsi del Natale? Sul sito di Poste Italiane viene lanciata una simpatica iniziativa per aiutare a riordinare il villaggio di Babbo Natale. “Per me è sempre bellissimo rispondere a tutte le letterine…” scrive quest’ultimo, con un appello: “Aiuta gli elfi a sistemare il villaggio, scommetto che per te sarà un gioco da ragazzi”. Che non sia una buona occasione per “sistemare” le Poste del “villaggio” S. Agata? Siamo in prossimità delle feste. Babbo Natale, nella fattispecie Poste Italiane, soddisferebbe così i desideri, anzi, le necessità dei suoi utenti.