– di Corrado Speziale –
Stamani, alle 10,30, conferenza stampa di presentazione al Salotto Fellini di piazza Duomo. La Parata Stretto Pride, in difesa dei diritti LGBT+ è prevista domani pomeriggio con raduno a piazza Antonello per le ore 16,00. Il corteo percorrerà corso Cavour, via T. Cannizzaro, e dopo un breve sit-in a piazza Cairoli, percorrerà via Garibaldi, per concludersi in piazza Unione Europea, davanti al Municipio. Prevista la presenza di migliaia di partecipanti: al di là dell’appartenenza e della tendenza di genere, sfileranno persone libere che chiedono pari diritti per tutti. Oltre 80 soggetti, tra gruppi, movimenti, associazioni e partiti, hanno dato la loro adesione. In questi ultimi giorni, tra i tanti interventi del presidente regionale Arcigay, Rosario Duca, quello al Fotogramma D’Oro Short Film Festival: “Tenevamo tanto al primo Pride, questo era il momento giusto. La città, da sempre indifferente, stavolta ha risposto positivamente all’evento”. Il cammino è ancora lungo: “Il Pride nel suo vero significato, in Italia, non è ancora una festa. Potremo festeggiare quando i diritti saranno pienamente riconosciuti”.
Per Messina e l’area dello Stretto sarà il primo Pride della storia. Una “parata”, superato l’appellativo di Gay Pride, che fino a qualche tempo fa sembrava impossibile realizzare. La svolta: il cambio di marcia dell’Arcigay di Messina e regionale negli ultimi anni, con Rosario Duca presidente e portavoce di realtà precedentemente e altrimenti sommerse, sofferte, ignorate, se non addirittura rinnegate. E’ un fatto di identità e dignità, di coraggio e risolutezza. L’apertura all’attivismo di fatto e l’ingresso nel direttivo locale di persone eterosessuali ne è stata la riprova. La battaglia per il riconoscimento dei diritti passava inevitabilmente dal metterci la faccia. Così, sia in campo nazionale che territoriale, tanto si è fatto, ma ancora tanto si deve fare. La legge istitutiva delle unioni civili è una realtà, ma il percorso per ampliare i diritti, abbattere stereotipi e pregiudizi è ancora irto di difficoltà.
L’Onda Pride, a Messina, è prevista per domani pomeriggio. Non un’onda anomala, né uno tsunami. Semplicemente un’onda colorata di dignità e libertà. E, perché no, anche di spregiudicatezza. Se è il caso, ben venga anche qualche provocazione. Ci sta. Da mesi, ormai, in città è un evento in agenda: decine di situazioni collaterali, su vari fronti, hanno caratterizzato e fatto parlare del Pride. Tra queste, il Fotogramma D’Oro Short Film Festival, rassegna internazionale di cortometraggi provenienti da tutto il mondo, diretta a Francesco Coglitore, tenutasi giorni addietro al Multisala Apollo. Nella sezione Cinema è Libertà, Rosario Duca, come già avvenuto in occasione della Notte d’Arte a Messina, è intervenuto a margine della proiezione di “Sisak”, film indiano del regista Faraz Arif Ansari. Tema: l’omosessualità, l’innamoramento intenso, sofferto e “silenzioso” di una coppia in un paese dove tale condizione è sinonimo di sofferenza ed emarginazione.
Nell’ambito del Pride dello Stretto, l’esperienza del dibattito dopo il film sul tema dell’omosessualità si ripeterà giorno 11 giugno, alle ore 19,00 al Laboratorio Psicoanalitico Vicolo Cicala, dove verrà proiettato “Sparrow”, splendido cortometraggio neozelandese, del regista Welby Ings, vincitore del premio speciale per la miglior regia all’ultimo Fotogramma D’Oro Short Film Festival.
Rosario Duca sull’evento di sabato: “Siamo un gruppo ben organizzato. Se si fa rete si lavora bene insieme. E’ stata la giusta risposta alle polemiche iniziali. Tenevamo tanto al primo Pride. In passato ne avevamo parlato, ma questo era il momento giusto”. Le perplessità pian piano dissolte: “Quando in passato mi è stato chiesto se Messina fosse una città omofoba, ho risposto di no. Messina non è omofoba, è una città indifferente, che è ancora peggio. Dietro l’indifferenza non sai mai cosa si nasconde. Abbiamo lanciato il Pride molto tempo fa e lì è venuto fuori il peggio, anche minacce…Ma i leoni da tastiera non mi hanno mai preoccupato”. L’attualità dopo anni di impegno: “Finalmente la città, che era indifferente, stavolta ha risposto positivamente”. L’evento in rapporto al momento sociale e politico: “Il Pride che abbiamo immaginato – prosegue il presidente Arcigay – è un po’ diverso dai soliti. Siamo in un periodo storico dove la tenuta democratica del Paese è molto a rischio. L’odio verso tutto e tutti viene ogni giorno esternato da personaggi politici e loro seguaci. Vengono coinvolti omosessuali, migranti, la donna, considerata solo per la procreazione. Viviamo in una situazione politica pericolosa. Così abbiamo voluto pensare ad un Pride intersezionale, che andrà a rivendicare i diritti di quelle persone che qualcuno considera minoranze. Il tempo dei diritti a camera stagna è finito”. Ancora sui diritti: “Fino ad oggi abbiamo pensato di dividere quelli sociali da quelli civili. E’ stato un errore. I diritti devono camminare di pari passo, perché non avere diritti civili è come non avere nulla. I diritti sono di tutti, altrimenti diventano privilegi. Lo dice la Costituzione”.
Parata Pride, i colori arcobaleno, gli atteggiamenti dei protagonisti. Le connotazioni dell’evento, alla luce dei motivi che l’ispirano: “Il Pride nel suo vero significato, in Italia, non è ancora una festa. Potremo festeggiare quando i diritti saranno pienamente riconosciuti. Il Pride – sottolinea con enfasi Rosario Duca – è ancora una lotta, una rivendicazione che il popolo LGBT vuole portare in piazza, insieme a tutte le altre”. Uno slogan su tutti: “Basta discriminazioni. Diritti uguali per tutti”.
La Parata in difesa dei diritti LGBT+ è prevista domani pomeriggio con raduno a piazza Antonello per le ore 16,00. Il corteo, vestito dei colori arcobaleno, percorrerà corso Cavour, via T. Cannizzaro, e dopo un breve sit-in a piazza Cairoli, percorrerà via Garibaldi, per concludersi in piazza Unione Europea, davanti al Municipio.
L’augurio sulle pagine social: “Have a nice Pride!”