– di Corrado Speziale –
Stamani, alle 10,30, conferenza stampa di presentazione al Salotto Fellini di piazza Duomo. La Parata Stretto Pride, in difesa dei diritti LGBT+ è prevista domani pomeriggio con raduno a piazza Antonello per le ore 16,00.
Per Messina e l’area dello Stretto sarà il primo Pride della storia. Una “parata”, superato l’appellativo di Gay Pride, che fino a qualche tempo fa sembrava impossibile realizzare. La svolta: il cambio di marcia dell’Arcigay di Messina e regionale negli ultimi anni, con Rosario Duca presidente e portavoce di realtà precedentemente e altrimenti sommerse, sofferte, ignorate, se non addirittura rinnegate. E’ un fatto di identità e dignità, di coraggio e risolutezza. L’apertura all’attivismo di fatto e l’ingresso nel direttivo locale di persone eterosessuali ne è stata la riprova. La battaglia per il riconoscimento dei diritti passava inevitabilmente dal metterci la faccia. Così, sia in campo nazionale che territoriale, tanto si è fatto, ma ancora tanto si deve fare. La legge istitutiva delle unioni civili è una realtà, ma il percorso per ampliare i diritti, abbattere stereotipi e pregiudizi è ancora irto di difficoltà.
Nell’ambito del Pride dello Stretto, l’esperienza del dibattito dopo il film sul tema dell’omosessualità si ripeterà giorno 11 giugno, alle ore 19,00 al Laboratorio Psicoanalitico Vicolo Cicala, dove verrà proiettato “Sparrow”, splendido cortometraggio neozelandese, del regista Welby Ings, vincitore del premio speciale per la miglior regia all’ultimo Fotogramma D’Oro Short Film Festival.
Rosario Duca sull’evento di sabato: “Siamo un gruppo ben organizzato. Se si fa rete si lavora bene insieme. E’ stata la giusta risposta alle polemiche iniziali. Tenevamo tanto al primo Pride. In passato ne avevamo parlato, ma questo era il momento giusto”. Le perplessità pian piano dissolte: “Quando in passato mi è stato chiesto se Messina fosse una città omofoba, ho risposto di no. Messina non è omofoba, è una città indifferente, che è ancora peggio. Dietro l’indifferenza non sai mai cosa si nasconde. Abbiamo lanciato il Pride molto tempo fa e lì è venuto fuori il peggio, anche minacce…Ma i leoni da tastiera non mi hanno mai preoccupato”. L’attualità dopo anni di impegno: “Finalmente la città, che era indifferente, stavolta ha risposto positivamente”. L’evento in rapporto al momento sociale e politico: “Il Pride che abbiamo immaginato – prosegue il presidente Arcigay – è un po’ diverso dai soliti. Siamo in un periodo storico dove la tenuta democratica del Paese è molto a rischio. L’odio verso tutto e tutti viene ogni giorno esternato da personaggi politici e loro seguaci. Vengono coinvolti omosessuali, migranti, la donna, considerata solo per la procreazione. Viviamo in una situazione politica pericolosa.
Parata Pride, i colori arcobaleno, gli atteggiamenti dei protagonisti. Le connotazioni dell’evento, alla luce dei motivi che l’ispirano: “Il Pride nel suo vero significato, in Italia, non è ancora una festa. Potremo festeggiare quando i diritti saranno pienamente riconosciuti. Il Pride – sottolinea con enfasi Rosario Duca – è ancora una lotta, una rivendicazione che il popolo LGBT vuole portare in piazza, insieme a tutte le altre”. Uno slogan su tutti: “Basta discriminazioni. Diritti uguali per tutti”.
La Parata in difesa dei diritti LGBT+ è prevista domani pomeriggio con raduno a piazza Antonello per le ore 16,00. Il corteo, vestito dei colori arcobaleno, percorrerà corso Cavour, via T. Cannizzaro, e dopo un breve sit-in a piazza Cairoli, percorrerà via Garibaldi, per concludersi in piazza Unione Europea, davanti al Municipio.
L’augurio sulle pagine social: “Have a nice Pride!”
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