Avviata un’importante campagna d’adesione con raccolta firme: un messaggio chiaro, esplicito, indirizzato “al prossimo sindaco”, a meno di un mese dalle elezioni amministrative del 10 giugno.
Il problema della viabilità all’Annunziata è una questione annosa, rimasta irrisolta, con gravi conseguenze per l’incolumità dei cittadini, in virtù dell’incremento di traffico negli ultimi anni, destinato a crescere ulteriormente all’atto della prossima, completa apertura degli svincoli autostradali. I motivi, articolati in quattro semplici punti, non potranno essere ignorati dai candidati che si stanno affrontando, con vari “batti e ribatti”, in campagna elettorale.
Questo giornale aveva sollevato la questione attraverso dei reportage con l’analisi storica del problema:
Dopo molteplici avvisaglie, con malcontenti e atti di insofferenza più o meno evidenti, ecco manifestarsi, venerdì scorso, il più prevedibile e scontato degli intoppi: un’auto viene “parcheggiata” in modo irregolare al margine di una carreggiata, a qualche centinaio di metri a monte della rotonda che incrocia la via Regina Elena. Il conduttore del mezzo non lascia traccia di sé, e sul viale Annunziata si scatena il caos. Per quasi un’intera mattinata, si è creato un lungo incolonnamento che ha raggiunto persino la galleria San Jachiddu, che porta agli svincoli di Giostra.
Situazione insostenibile, senza alternative di sorta, in una zona divenuta snodo cruciale nel collegamento con la zona nord della città. E in atto si attende l’apertura completa degli svincoli, mancando soltanto quello in uscita provenendo da Palermo. Dopodiché, finanche il raggiungimento di strutture strategiche di vitale importanza poste alla periferia nord, come il polo ospedaliero di Papardo, l’istituto Ortopedico di Ganzirri e il polo scientifico dell’Università, per chi proviene dall’autostrada, diventerà a tratti proibitivo.
Al di là, naturalmente, dei problemi di viabilità che affrontano quotidianamente decine di migliaia di persone che abitano all’Annunziata e nelle contrade collinari o che frequentano le tante strutture qui ubicate: scuole di ogni ordine e grado, Università, impianti sportivi, centri di culto.
Innanzitutto, dove sta la “presa in giro”.
Il torrente Annunziata è stato coperto a valle e a monte della parte centrale, in varie fasi. Si prevede, prossimamente, persino la copertura del tratto terminale, che fiancheggia Villa Sabin, per ampliare il parcheggio al capolinea del tram.
A Messina, i torrenti Portalegni (l’attuale via T. Cannizzaro/P. Castelli), Boccetta, Giostra, Zaera (il viale Europa), Gazzi, Papardo, Trapani, San Licandro, San Filippo, con il suo polo sportivo, sono ben dentro il tessuto urbano.
Alla fine di questa “girandola” storica di trasformazione viaria e idraulica della città, restano incompiuti giusto 700 metri dell’Annunziata. Si tratta proprio del tratto centrale del torrente, attualmente in condizioni di grave dissesto strutturale e idraulico, ai margini del quale ricadono le carreggiate stradali.
Attualmente, il Comune in quest’area ha in corso due progetti: il primo, di sistemazione idraulica e ricostruzione dell’alveo dissestato, dell’importo di 2 milioni di euro; il secondo, di riqualificazione urbana, miglioramento della viabilità, messa in sicurezza e rinaturalizzazione dell’alveo dissestato, per un importo di 6.030.000 euro. Quest’ultimo, nello specifico, prevede tre zone di attraversamento, ma non la copertura totale.
Entrambi i progetti, tra l’altro, sono appena alla prima fase, per cui si prevedono ancora tempi lunghi, con tutto ciò che ne consegue.
Così, un gruppo di cittadini della zona, stanchi di subire il caos quotidiano, desiderosi di una viabilità che si rispetti, a fronte di precedenti progetti fatti cadere nel vuoto, ha alzato la voce in campagna elettorale. L’oggetto dell’istanza non ha mezzi termini: “copertura definitiva del torrente Annunziata”.
Una raccolta firme è stata appena avviata e si prevede una massiccia partecipazione di cittadini.
I motivi, articolati in quattro semplici punti, non potranno essere ignorati dai candidati che si stanno affrontando, con vari “batti e ribatti”, nella campagna elettorale per le amministrative che si svolgeranno a breve, con il quasi scontato ballottaggio che seguirà.
“Il prossimo 10 giugno – scrivono nella nota i promotori del comitato cittadino – i messinesi eleggeranno il nuovo sindaco. Tanti saranno i problemi che dovrà affrontare. Noi cittadini residenti nel viale Annunziata e, più in generale, nella zona nord della città, gli chiediamo di risolverne uno che ci sta particolarmente a cuore: la copertura definitiva del torrente Annunziata.
Per questo lanciamo questa raccolta di firme di cittadini che vogliono sostenere questa nostra richiesta”. I motivi, ampiamente noti, vengono sintetizzati in quattro punti: “L’ampia crescita di un quartiere con tanti nuovi insediamenti abitativi; le realizzazioni di facoltà universitarie e di nuovi impianti sportivi nella cittadella universitaria; la numerosa presenza di edifici scolastici (elementari, medie e superiori); l’apertura dello svincolo autostradale, anche se al momento solo parziale”. Con un’appendice critica sull’evidenza dei motivi: “(…) diventa incomprensibile l’inerzia e l’indifferenza dell’Amministrazione comunale”.
La nota prosegue poi smentendo e commentando un concetto che accompagna da anni l’argomento, circa il divieto di coprire i torrenti: “Falso – rimarcano con decisione dal comitato promotore – in quanto le invocate recenti procedure ambientali non riguardano sicuramente ambiti urbani come quello attraversato dal torrente Annunziata, anche in ragione del fatto che la copertura è intesa come completamento di un’opera complessiva in parte già realizzata”. A seguire, le ragioni sostenute rispetto al resto della città, al vecchio progetto non attuato e ai vigenti strumenti urbanistici: “Mentre tutti gli altri torrenti cittadini che si sviluppano in ambito urbano sono stati interamente coperti, l’Annunziata, la cui copertura, prevista da sempre dagli strumenti urbanistici fino al PRG vigente ed il cui progetto generale, redatto dal Comune di Messina, è stato approvato anche dal Genio civile nel 1982 (parere n. 17234 del 10.9.1982), è rimasto incompleto, nonostante fossero state realizzate le spalle di appoggio alla copertura”.
Il comitato promotore, composto in questa fase iniziale da Pippo Molonia, Angela Sgambelluri, Vittorio Silvestro, Caterina Girolamo, Pino Ciccolo e Carmelo Isgrò, parallelamente all’istanza e alla raccolta firme, avvierà anche una campagna di sensibilizzazione sull’argomento che si articolerà su varie iniziative che inevitabilmente, in questa fase elettorale, finiranno sotto gli occhi dell’intera città.
In particolare, si attende il giudizio di chi si sta candidando ad amministrare Messina nei prossimi cinque anni, con le sue criticità mai risolte, accompagnate, come in questo caso, da evidenti contraddizioni.
Corrado Speziale