Nel luogo simbolo della città i dem messinesi hanno aperto la Festa provinciale. A seguire sul palco si è parlato di ‘Visioni di futuro, Messina oltre la crisi’
Palco in piazza Duomo, le bandiere del Pd, giovani e militati con la voglia di confrontarsi su futuro e città. Torna così a Messina, dopo dieci anni, la Festa dell’Unità provinciale, momento importante nella politica attiva dem e che il Comitato messinese ha fortemente voluto. Non un luogo a caso, ma la manifestazione ha preso vita nel luogo simbolo di Messina, dove la storia si intreccia con la contemporaneità e guarda avanti.
I lavori sono stati aperti dai componenti del Comitato, ha preso la parola l’onorevole Calogero Leanza, vicepresidente della Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana: “C’è stato un grande lavoro dietro l’organizzazione di questa manifestazione, ma ci tenevamo ad organizzarla, con l’intento di fare tornare il partito tra la gente, sul territorio, ascoltando le persone”. Sono giornate di confronto perché le sfide che ci attendono, dalla transizione ecologica a quella digitale sono importanti e impegnative, ma anche quelle di ‘prossimità’, ovvero quelle che riguardano la nostra città e le comunità in provincia”.
Subito dopo il dibattito si è animato conversando su ‘Visioni di futuro, Messina oltre la crisi, con gli interventi di Domenica Farinella, associata di Sociologia all’Università di Messina; Gabriele De Filippo di Innesta, innovation hub e coworking; Clelia Marano dell’Unione Inquilini e la partecipazione di Felice Calabrò, capogruppo Pd al Comune di Messina; Antonella Russo, consigliera Comunale Pd al Comune di Messina e Renato Coletta, consigliere Pd della IV Municipalità. Per i Giovani democratici di Messina ha preso la parola Erika La Fauci. Ha moderato Marco Olivieri, direttore responsabile di Tempostretto.
La professoressa Domenica Farinella, che fa parte anche dell’Osservatorio della Caritas povertà e bisogni, ha sintetizzato la situazione economica sociale della città, una fotografia che viene aggiornata annualmente: “Messina si sta sempre più spopolando, con tassi sempre più tipici di zone dell’interno montane. In particolare, l’anno scorso ha perso 2mila abitanti e, addirittura, tra il 2020 e il 2021 ha segnato un meno 5mila in un solo anno. Anche la provincia, l’area della città metropolitana, sta subendo questo processo, però la città perde cittadini con un ritmo ancora più grande, accompagnato da un processo d’invecchiamento della popolazione, che diventerà sempre più drammatico. Un altro aspetto, che fa da contraltare, è la difficoltà di trovare lavoro per i giovani che, dopo l’università, decidono di andare via, senza molte possibilità rientrare dopo, magari aver completato la loro formazione fuori. “Abbiamo dei tassi di disoccupazione molto più bassi della media italiana – evidenzia la docente – siamo al 50 per cento, mentre nel resto d’Italia siamo al 65 per cento: significa che su 100 persone che si presentano sul mercato del lavoro soltanto 50 trovano occupazione. Per i giovani e le donne i dati sono ancora più disastrosi. Spesso la qualità del lavoro è scadente e poco tutelata. Bisogna smettere di immaginare di pensare sempre a cosa fare per attrarre capitali da fuori, ma valorizzare e puntare sulle nostre risorse interne. Messina manca di una visione capace individuare le prospettive di sviluppo sottotraccia. Abbiamo delle potenzialità enormi che non sappiamo sfruttare. Un esempio, il settore agroalimentare”.
Gabriele De Filippo di Innesta, innovation hub e coworking ha spiegato di cosa si occupa l’incubatore con gli ampi uffici tra piazza Cairoli e il viale San Martino: “Fondamentalmente diamo la possibilità a tutte quelle persone che vogliono fare impresa, in particolare i giovani che cercano una loro strada. Capire come si fa impresa, studiare come si fa business, comprendere se quello che abbiamo in mente è un progetto fattibile e vincente, modi per accedere alla finanza pubblica. Creiamo luoghi di ‘contaminazione’ dove la gente può lavorare fianco a fianco aiutandosi. Abbiamo anche portato le start up a Messina. La tecnologia e l’innovazione possono essere risorse per combattere lo spopolamento e aiutare lo sviluppo della città. Messina è una città dove si può vivere meglio che da altre parti e sono tanti gli stranieri a pensarlo”.
Di disagio abitativo ha parlato Clelia Marano, dell’Unione inquilini, evidenziando come “a Messina ci sono ancora 2200 baraccati, famiglie che vivono con bambini, anziani e persone malate. All’amministrazione comunale abbiamo chiesto un censimento delle categorie vulnerabili, che secondo noi dovevano avere priorità. Il diritto all’abitare – ha spiegato Marano – si distingue dal diritto alla casa, sottolineando come la situazione è sempre più grave in tutta la Sicilia”.
“Decentramento funzionale e funzionante è stato un tema al centro dell’intervento di Renato Coletta; “è necessario, inoltre – ha detto – creare iniziative utili ai veri interessi e bisogni dei cittadini”.
Gli interventi politici di Antonella Russo e Felice Calabrò hanno concluso la serata. Per Russo “è da tempo che auspico la nascita di un tavolo tecnico permanente tra tutte le istituzioni, così da non operare più a compartimenti stagno. È necessario recepire e sbloccare le tantissime risorse disponibili e saperle investire per lo sviluppo della città. Più che di visione della città – ha sottolineato la consigliera comunale e componente del comitato provinciale – è necessario pensare a una visione del cittadino e di come i messinesi vedrebbero Messina. Bisogna collaborare tutti e ascoltare i cittadini in primis”. “Il vero problema nella nostra città – ha sottolineato Felice Calabrò – non è nella mancanza di fondi, che ci sono e tanti, ma saperli investire e non abbiamo progetti. È necessario invertire la rotta altrimenti non possiamo fermare l’emorragia di giovani che vanno via, “anche perché come ha affermato Erika La Fauci, noi giovani abbiamo tante idee ma spesso non riusciamo a spenderle su questo territorio: le idee camminano sulle gambe di chi se ne va”.
Nel corso della serata la comunità del Partito democratico si è voluta unire con un messaggio di solidarietà e vicinanza agli abitanti di Villafranca Tirrena e degli altri comuni che stanno vivendo ore drammatiche a causa degli incendi.
IL PROGRAMMA DI OGGI
Domenica 22 ottobre si comincia alle 11 con ‘Tre priorità per cambiare: formazione, cultura e politiche educative’. Prevista la partecipazione di Antonio Ferrante, presidente direzione regionale Pd Sicilia; Cristina Costanzo, consigliera circoscrizionale Pd Messina; Daniele Gonciaruk, attore e regista; il direttore artistico della Filarmonica Laudamo, Antonino Cicero; Francesco Gitto, della Rete degli Studenti Medi Sicilia. Coordina i lavori il giornalista Eduardo Abramo, Tg Messina – Tele90.
Alle ore 16, Gazebo Giovani democratici: ‘Parole al Futuro: Un mondo in movimento dal Sudamerica al Medio Oriente, analisi di Federico Nastasi’, Ricercatore e giornalista. Alle 17 focus ‘Contro le mafie per una società giusta e libera’. Intervengono: Antonello Cracolici, presidente Commissione parlamentare Antimafia all’Ars; Stefania Marino, deputata nazionale Pd; Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio di Messina; Lucia Risicato, ordinaria di Diritto penale all’Università di Messina; Alessandro Sciortino, presidente Legacoop Sicilia Orientale ed Enrico Pistorino, di Addiopizzo Messina. Modera Nuccio Anselmo giornalista della Gazzetta del Sud e scrittore. Alle 18.30, ‘Per l’uguaglianza, la tutela dei diritti e la sanità pubblica’ con Marco Furfaro, deputato nazionale e componente segreteria nazionale Pd; Maria Flavia Timbro, già deputata nazionale; Alfredo Rizzo, segreteria Regionale Pd Sicilia; il sindaco di Raccuja, Ivan Martella; il sindaco di Casalvecchio Siculo, Marco Saetti; il vicesindaco di Malfa, Giuseppe Siracusano e Damiano Di Giovanni, dell’Unione degli universitari Messina. Coordina Tiziana Caruso giornalista della Gazzetta del Sud.