“C’è il Comune assediato dai lavoratori di 6 diverse vertenze. La questione dei tagli di Fs insieme a quella delle partecipate non vede interventi. C’è poi il nodo dei fondi per la messa in sicurezza che è fermo come tutte le questioni legate allo sviluppo della città o meglio, alla continua emorragia di potenziali risorse che vengono spostate altrove. C’è insomma un’amministrazione che non amministra e non dà risposte ai cittadini e che sta portando la città allo sbando”. Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina, analizza la situazione della città degenerata nelle ultime 72 ore per il sovrapporsi di vertenze lavoro e cittadine “per troppo tempo rimandate e sottovalutate, trascinate senza intervenire”.
“Da anni denunciamo e chiediamo al sindaco e alla deputazione di assumere una posizione chiara e netta sul disimpegno di Fs dall’area dello Stretto ma tutto quello che abbiamo ottenuto sono delle generiche rassicurazioni da Matteoli che, come dimostrano i licenziamenti, i tagli dei treni e quelli alle navi, non avevano fondamento- osserva Oceano-. Da anni attendiamo un intervento di definizione della questione “partecipate”, società che erogano servizi fondamentali per la città come la Messinambiente o l’Atm che però continuano a non trovare soluzione. Il territorio continua a cedere ad ogni allerta meteo mentre il governo nazionale, nel silenzio complice di amministratori e parlamentari locali, si permette di non stanziare risorse. Ancora silenzio colpevole sulla questione Fiera che oggi rischia, per l’incapacità e il disinteresse dei nostri amministratori, di essere trasferita altrove. Si sta portando Messina allo sbando- prosegue Oceano-, senza progetti, risposte ai problemi seri dei lavoratori, e a quelli dei cittadini. Anche l’incontro convocato per il 15 da Matteoli rischia di essere l’ennesima presa in giro se il ministro non porterà a quel tavolo le risorse che aveva promesso a dicembre quando, a fronte dell’ennesima denuncia del sindacato, aveva rassicurato tutti sul fatto che non ci sarebbe stato alcun taglio. Perchè una cosa deve essere chiara, il piano industriale di FS viene sottoposto al vaglio del ministro delle infrastrutture, quindi se FS continua a tagliare e noi siamo costretti a reiterare le nostre denunce è proprio perchè di tutte le promesse di Matteoli sullo Stretto non c’è traccia.”
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