Dopo lo sciopero generale mosso in tutto il paese nella giornata di ieri, nel pomeriggio di oggi si è svolto davanti il Palazzo della Prefettura, un sit-in che si è tenuto tra le ore 18 e le 19, proprio nei minuti in cui tra i banchi di Palazzo Madama si decidevano le sorti della manovra.
Per il Segretario Generale della CGIL di Messina Lillo Oceano è stata l’ennesima occasione per ribadire la propria contrarietà alla manovra voluta dal Ministro Tremonti, che a suo dire mette a rischio il futuro dei lavoratori, con l’aggravante di non gettare le basi per una crescita economica “Noi non ci aspettiamo nulla dalla discussione in Senato-ha detto Oceano- questa manovra non crea i presupposti per uscire dalla crisi, tutt’altro, si creano invece le basi per l’annientamento di diritti fondamentali per i lavoratori, in particolare l’Articolo 8 che annulla e rende vano lo statuto dei lavoratori, agevolando i licenziamenti.
Mi sembra ovvio- ha poi continuato Oceano- come il governo brancoli nel buio visto che la manovra ha già subito cinque cambiamenti, peccato però che sia sempre peggio”.
Il Segretario Generale della CGIL di Messina inoltre ricorda come in passato il sindacato a livello nazionale, abbia spesso avanzato delle proposte, che però non sono mai state prese seriamente in considerazione “noi non abbiamo mai nascosto la necessità di portare avanti una manovra che facesse crescere l’economia e lo sviluppo del Paese- ha ricordato Oceano- abbiamo proposto una manovra sui saldi invariati, in modo tale da ripartire equamente i sacrifici tra tutte le categorie sociali, ma non possiamo certamente essere favorevoli ad una manovra che aumenterà l’IVA e le tasse per i lavoratori quindi colpendo le fasce più deboli.
Inoltre non possiamo essere dalla parte di un Governo che negli ultimi due anni ha mentito ad un paese dicendo che andava tutto bene, quando non era così”. Però si sa tutto il mondo è paese, e così pure a Messina, come in un tutta Italia, lo sciopero di ieri ha aumentato i dissidi e dissapori tra le varie sigle sindacali, con la CGIL che per bocca del segretario generale della FP Clara Crocè ha constatato come la grande adesione allo sciopero di abbia certificato il fallimento delle politiche di CISL e UIL troppo spesso morbide verso il governo Berlusconi. Pronta risposta dei segretari generali FP di Messina per Cisl e UIL Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai che hanno spiegato come la loro mancata adesione allo sciopero sia riconducibile “ad una eccessiva appartenenza politica della CGIL ed a una diversa idea di tutela dei lavoratori”.
Per Lillo Oceano certe posizioni dagli altri sindacati, risultano incomprensibili, soprattutto davanti alla necessità di scioperare per far valere i determinati diritti “Certe polemiche faccio proprio fatica a capirle, lo sciopero è un diritto democratico, con questa manovra vengono colpiti i lavoratori e noi come CGIL avevamo il dovere di tutelarli.
Certamente-ha poi concluso Oceano- ciò che rimprovero maggiormente agli altri sindacati è di aver sottovalutato la questione, ma ho la sensazione che pure loro stanno iniziando a comprendere la gravità della situazione”.