Categories: Cronaca Provinciale

MESSINA – Realizzazione di pannelli fotovoltaici per la reintegrazione degli internati dell’ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Barcellona

Questo è quello che prevede un importante progetto presentato nel corso del “ VI seminario Ugo Gullino” dedicato quest’anno alla presentazione di iniziative destinate a rappresentare una pietra miliare nella storia del percorso riabilitativo psichiatrico.

Il progetto “Luce e Libertà” ideato dal Dipartimento Salute Mentale dell’Asp di Messina, è dedicato agli internati dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto che sono prossimi alla scadenza della misura di sicurezza o con misura di sicurezza scaduta ed in proroga. L’obiettivo è quello di favorire la reintegrazione socio-lavorativa nei territori di origine di almeno 56 internati attraverso un programma sperimentale che prevede una metodologia scientifica per il superamento dell’Opg. La durata del progetto, economicamente sostenuto dalla Cassa delle Ammende è di 4 anni, ma attraverso l’utilizzo produttivo dei capitali di capacitazione, permette di auto-finanziare il modello di welfare generato per almeno 20 anni. Un progetto ambizioso quindi che sarà curato dalla “Fondazione di Comunità” in cui confluiscono diverse organizzazioni tra cui la stessa Asp. Il direttore del dipartimento di Salute Mentale Biagio Gennaro ed il presidente della Fondazione Horcynus Orca e di Ecos-Med Gaetano Giunta, nel corso del seminario, hanno illustrato i contenuti del progetto.    “La metodologia del progetto è centrata sulla costruzione, per ogni persona, di budget di cura, di salute, definiti capitali personali di capacitazione – ha  affermato  il dottore  Gennaro-. Tale budget rappresenta per gli internati in modo simbolico e fisico la concreta possibilità di riprendere in mano la propria vita co-progettando percorsi di riconquista dei propri diritti civili sul piano individuale e sul piano sociale e comunitario in collaborazione con i servizi dell’Opg, del Dsm, dell’Ufficio esecuzione penale esterna del Ministero della Giustizia  e con i partner socio-economici del progetto”. Tutti gli internati che sceglieranno di aderire al progetto conferiranno i propri capitali alla Fondazione che garantirà negli anni la produttività dei capitali attraverso investimenti sicuri di buon rendimento e che garantiscono l’inclusione lavorativa di alcuni degli stessi internati. Principale ipotesi di lavoro è quella di concorrere a realizzare centrali di produzione fotovoltaiche su beni confiscati alle mafie già nella disponibilità dei partner del progetto. E’ prevista la realizzazione di una serie di micro-impianti della potenza p

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