MESSINA & IL PONTE – Nient’altro che un flebile ritorno in Consiglio comunale
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MESSINA & IL PONTE – Nient’altro che un flebile ritorno in Consiglio comunale

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Corrado Speziale

Alla fine del Consiglio straordinario sull’Odg “Ponte sullo Stretto di Messina, realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture”, dinnanzi ad uno sparuto numero di consiglieri, la votazione è stata rinviata ad una prossima seduta ordinaria su mozione dello stesso primo firmatario dell’atto, Nicola Cucinotta. Com’era prevedibile, non sono mancati i momenti di bagarre. cons-com-ponte25-10-2016002L’adunanza si è conclusa senza gli interventi del sindaco e degli assessori. Stessa sorte sarebbe toccata alle consigliere Risitano e Caccamo, se la prima non avesse rilevato scorrettezze sul secondo intervento di Cucinotta ed il tempismo sulla presentazione della mozione. All’intervento iniziale di Cucinotta, sono seguiti quelli di Carlo Abbate, Giuseppe Trischitta, Daniela Faranda, Maurizio Rella, Daniele Zuccarello, Giuseppe Santalco, Elvira Amata, Donatella Sindoni, Ivana Risitano e Cecilia Caccamo. Dalla seduta sono emerse le posizioni attuali dei consiglieri rispetto alla realizzazione della grande opera, cancellata dal Governo Monti e “risuscitata” in virtù dell’intervento del premier Renzi, lo scorso 27 settembre, alla cerimonia per l’anniversario di Salini – Impregilo. Nessuna novità sui contenuti che riaprirebbero la “partita”.

“Vorrei vedere chi, in effetti, vuole realmente questo Ponte. Qui nessuno poggerà un mattone se non c’è sicurezza e competenza”. Sono parole di Nicola Cucinotta, pronunciate nella stessa aula consiliare il 7 novembre 2011, quando il consigliere era contro il Ponte sullo Stretto. Evidentemente, adesso, qualcosa è cambiato. Infatti è lui il primo firmatario dell’Odg che ha portato il Consiglio a riunirsi in seduta straordinaria per votare sul tema “Ponte sullo Stretto di Messina, realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture”. Risultato: undici interventi tra favorevoli e contrari all’opera e votazione rinviata “a mente serena”, da svolgersi in una normale seduta. cons-com-ponte25-10-2016003Era tanto atteso il contraddittorio di Renato Accorinti e dei membri della Giunta in aula, i quali, fatta eccezione per Sergio De Cola, presente in quanto assessore al ramo, contava su tre protagonisti che hanno scritto la storia della lotta No Ponte: Renato Accorinti, Guido Signorino e Daniele Ialacqua. Purtroppo agli stessi non è stato dato modo di intervenire. Anzi, Ialacqua, un intervento, seppur urlando e senza microfono, l’ha fatto: “Consigliere, la smetta di insultare!” ha detto, rivolgendosi a Trischitta, il quale, parlando di Ponte si è concesso un fuori tema dei suoi: “Assessore, si metta la maschera per lo schifo che c’è in questa città”. E’ stata bagarre, mentre Rella, solidarizzando con Ialacqua, abbandonava l’aula per protesta. Così, seduta interrotta per la seconda volta, dopo una precedente sospensione dovuta all’esposizione di una bandiera No Ponte, tirata fuori dal cassetto per l’occasione da un’attivista, presente in tribuna assieme ad altri numerosi no-pontisti.
In sostanza, l’unica novità da quando è sopraggiunto lo stop all’opera da parte del Governo Monti, è stata l’uscita del premier Renzi lo scorso 27 settembre, alla cerimonia per l’anniversario di Salini – Impregilo, impresa capofila del general contractor Eurolink, che adesso aspira ad aggiudicarsi le penali per la mancata realizzazione dell’opera. cons-com-ponte25-10-2016004Così, Nicola Cucinotta ripete la frase simbolo di quel giorno: “Noi ci siamo…Chiediamo che di questo argomenti se ne riparli”. In aula, come del resto dappertutto, aleggiava il sospetto sul perché Renzi avesse ripreso l’argomento quando in passato si era dimostrato contrario alla realizzazione dell’opera: “Non dobbiamo pensare solo che sia uno spot elettorale per il referendum – dice Cucinotta – Renzi oggi è uno dei migliori politici del panorama internazionale. Non possiamo accettare che si dica No per steccati ideologici”. Le sue priorità: “Avere le opere compensative prima della realizzazione del Ponte”. La proposta: “Redigiamo un documento che parta da questo Consiglio da sottoporre al Governo. Messina è stata per troppo tempo vituperata e lasciata al proprio destino. Il Ponte è la strada per lo sviluppo. Accorinti si ridimensioni su ciò che è stato. Oggi sul Ponte ci sono più Sì che No”. Dopo di lui, Carlo Abbate, invece, pone seri problemi ambientali: “E’ un’opera che non ha sostenibilità. Se si dovesse realizzare solo per garantire occupazione è già fallita. Dobbiamo evitare per il futuro ulteriori emissioni di CO2 cha al momento hanno raggiunto limiti massimi. cons-com-ponte25-10-2016005In questo scenario non porterà sviluppo”. Giuseppe Trischitta: “Renzi in fondo ha ragione. Prima di tutto si devono fare altre opere? Quelle senza Ponte non si faranno mai”. Dopodiché si rivolge ad Accorinti, in quanto esponente No Ponte. Era il 2010: “Quando al Palacultura venne Moretti (a.d. F.S del tempo, ndr) lei protestò. Pensava già di candidarsi a sindaco! A Messina sarebbero arrivati 930 milioni con spostamento della stazione ferroviaria a Gazzi, altro che Masterplan. Oltre al Ponte non volevate neppure le altre opere. Quando Monti stornò i fondi nessuno scese in piazza”. Dopodiché, polemiche e provocazioni al sindaco e a Ialacqua, urla. L’abbandono dell’aula. Daniela Faranda: “Sono imbarazzata…Non entro negli aspetti tecnici. Il Ponte rientra in un progetto più ampio. Auspico un confronto sereno. Non basta il Masterplan”. Si rivolge al tavolo della Giunta: “Voi ambientalisti non amate la città più di noi. Non è vero che lo studio del Ponte è stato uno spreco”. Sulle promesse di Renzi: “Il Governo sappia che non abbassiamo la guardia. La città di Messina non è contro il Ponte. Propongo un gruppo di lavoro consiliare composto da favorevoli e contrari”. Maurizio Rella: “Quella di Renzi è una mossa referendaria con doppio Sì, al Ponte e alla riforma costituzionale. cons-com-ponte25-10-2016006Tende a salvare il suo Governo usando argomentazioni false. E’ un bluff. Sa benissimo che l’opera non si può realizzare. E’ un’idea obsoleta. Adesso si pensa ad uno sviluppo ecosostenibile. La continuità territoriale è compromessa dalla carenza del traghettamento pubblico. Il Ponte non porta sviluppo”. Le sua proposta. “Su questo argomento invito il Consiglio a riunirsi dopo il 4 dicembre…”. Nel frattempo ritorna sulla precedente polemica con Trischitta: “Accorinti è libero dai partiti, voi, manovrati…”. Replica Daniele Zuccarello. “Non ci sono consiglieri sotto i padroni”. Sull’argomento: “Si parla di Ponte da cinquant’anni. Con i soldi spesi avremmo costruito più di un Ponte…Di questi tempi l’argomento esce fuori ai fini elettorali. Nessuna Amministrazione potrà mai decidere se farlo o meno. Propongo un referendum tra i cittadini. In tal senso sfido a cambiare l’Odg in un atto d’indirizzo verso il referendum popolare. Altrimenti sarà sempre una ‘pagliacciata’”. Giuseppe Santalco: “L’Odg non mi convince. Questo argomento servirà a far risorgere il sindaco dal punto di vista politico”. In concreto: “Renzi vuole realizzare il Ponte per non pagare 800 milioni di euro di penali”. Sugli aspetti locali: “De Cola ha difficoltà ad interloquire con Rfi perché allora non si è spostata la ferrovia a sud. Abbiamo bisogno un’Amministrazione che interloquisca col Governo Renzi”. Si rivolge ad Accorinti: “Lei costruirà il suo futuro politico con la sinistra antagonista. Sta facendo la sua fortuna politica cavalcando certi temi di estrema sinistra…”. Elvira Amata: “Speriamo che il Ponte non sia solo uno spot elettorale”. E legge una relazione in cui elenca tutti gli aspetti positivi dell’opera: fattibilità, convenienza economica, costi, vantaggi, occupazione. Tuttavia, non emerge alcuna novità rispetto ai dati che, in mano a Monti, hanno fatto decadere il contratto e fatto riporre il progetto definitivo in un cassetto con l’incombente rischio delle penali da pagare. cons-com-ponte25-10-2016007Donatella Sindoni: “Non voto questo Odg. Non scaturisce da alcun confronto né all’interno dei gruppi, né dei partiti. Su un problema così importante non si può bypassare la volontà popolare. Sono anch’io per indire un referendum tra i cittadini”. Sul tema Ponte-occupazione, anche per lei un fuori tema contro la Giunta: tirato in ballo il caso Feluca. Dopodiché, la parola, torna a Cucinotta per la sua mozione che sa tanto di “orologeria”: si sarebbero dovuti ultimare gli interventi con le due consigliere di CMdb e le repliche della Giunta. Intanto l’aula si svuota, restano in pochissimi. Protesta duramente Ivana Risitano: “E’ una scorrettezza. Così ci censurate. Vergognatevi!” Altra bagarre. La decisione dei capigruppo fa “riaccendere” la parola a chi doveva intervenire. Torna la calma. Risitano: “Ogni Governo rispolvera l’opera a proprio piacere e non fa i conti col futuro. E’ un gioco politico”. Colloca l’opera nel rapporto tra Renzi e il sud: “E’ un’arma di distrazione di massa. Con lo Sblocca Italia ci realizza gli inceneritori. Ci considera una discarica. Lo sviluppo del sud così è un’ipocrisia”. cons-com-ponte25-10-2016008Sul Consiglio: “Visti i numeri in aula non è legittimato a prendere una decisione sul Ponte”. Elenca, dunque, tutti i fattori negativi dell’opera: aspetti tecnici, economici, sociali, ambientali, logistici: “Nel 2004 il Parlamento Europeo definì l’opera inutile e costosa. Abbiamo dati incontrovertibili stilati da commissioni tecniche”. Con una novità: “Si pretende che un territorio si adegui forzatamente ad una decisione così impattante e delicata. Negli studi finora effettuati è forse mancato qualcosa che riguardi la regolazione dell’umore delle persone nel loro rapporto col mare, con la natura e con lo Stretto”. Cecilia Caccamo: “Non possiamo trascurare la questione ambientale, abusando della Madre Terra. La strategia del trasporto gommato non è ecocompatibile ed economicamente sostenibile. Non si può portare sempre avanti questa illusione”. Ricorda dunque le ventimila e più persone scese in piazza a Messina nel gennaio del 2006. Ma è la conclusione che fa più effetto, rivolgendosi ai colleghi in aula. Quei pochissimi rimasti. “Vorreste indire un referendum sul Ponte? Sarebbe stato bello, peccato che non si possa fare, perché il regolamento attuativo degli strumenti di partecipazione è stato bocciato proprio in quest’aula!” Applausi dal pubblico.
Quanto a parlare ancora di Ponte Sì o Ponte No, ci rivedremo alla prossima puntata.

26 Ottobre 2016

Autore:

redazione


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