di Corrado Speziale
Nel giorno dell’apertura dell’anno giudiziario, anche Messina, come le altre cittàd’Italia, ha visto, ieri pomeriggio, scendere in piazza i propri cittadini in difesa della Costituzione.
A promuovere la manifestazione sono stati alcuni gruppi politici riuniti nel “Comitato 30 gennaioâ€Â, costituito dal “Popolo Violaâ€Â, movimento sorto in occasione del “No Berlusconi Dayâ€Â, che il 5 dicembre scorso ha gremito le strade di Roma, dall’associazione apartitica “Energia Messineseâ€Â, giàimpegnata in passato a fianco di Beppe Grillo e Sonia Alfano, dal comitato “Giovani e Messinaâ€Â, e poi “Italia dei Valoriâ€Â, “Sinistra Ecologia e Libertàâ€Â, “Rifondazione Comunista†e “Comunisti Italianiâ€Â.
Un centinaio di persone, sicuramente non tante, ma relativamente numerose considerando le pessime condizioni meteo, si sono radunate, poco dopo le 17.00, sotto la pioggia, nella piazza del Tribunale di Messina, per manifestare tutto il proprio dissenso nei confronti del Governo nazionale, riguardo l’intenzione di modificare su iniziativa propria, unilaterale, la Carta Costituzionale, in materia di giustizia e poteri dell’Esecutivo.
Il sit-in, pur svolgendosi in concomitanza con tutte le altre piazze italiane, nella cittàdello Stretto ha avuto motivazioni particolari, originate dal comportamento adottato in mattinata dai magistrati messinesi, che nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario non hanno aderito alla clamorosa protesta messa in atto dai loro colleghi in quasi tutta Italia. Questi ultimi, in segno di dissenso contro l’ultima modifica della legge, in attesa d’esame alla Camera, sulla durata dei processi a fronte di gravi carenze d’organico nei palazzi di giustizia, si sono presentati alla cerimonia in toga nera, al posto del classico ermellino, stringendo sotto il braccio la Costituzione, ed hanno abbandonato le aule nel momento in cui ha preso la parola il rappresentante del Governo.
La gente, quindi, scesa in piazza in un sabato pomeriggio freddo e piovoso, a difendere i princìpi fondanti della Costituzione, tra cui l’indipendenza della magistratura, ne chiede conto ad alta voce.
Allo scoccare delle 18.00, dopo un conto alla rovescia scandito coralmente dai manifestanti, si alza, in contemporanea, da tutte le piazze italiane in quel momento presidiate, lo slogan “Berlusconi, dimissioniâ€Â. A seguire, molti partecipanti prendono la parola, vengono letti e commentati alcuni articoli della Carta, in particolare quelli ritenuti “a rischioâ€Â, e dibattuti vari argomenti.ÂÂ
Alberto Laspada, giovane esponente di “Energia Messineseâ€Â, tra gli animatori più impegnati nella manifestazione, elenca alcune leggi ad personam, cucite addosso a Silvio Berlusconi, poi, tra gli applausi generali, legge alcuni passi dell’ “Agenda rossa†di Paolo Borsellino, testo curato dalla redazione di 19luglio1992.com, e distribuito in occasione della manifestazione “Agenda Rossa†svoltasi a Roma il 26 luglio dello scorso anno per protestare contro chi ha taciuto, e continua a farlo con deprecabile complicità, sulla scomparsa del prezioso diario del magistrato assassinato da Cosa Nostra.
Intorno alle 19.30, conclusione del sit-in e ritorno a casa dei manifestanti, alcuni dei quali, appartenenti al “Popolo Violaâ€Â, hanno ripreso la via di Milazzo, Capo d’Orlando, Rocca di Caprileone e Sant’Agata Militello.
Il loro ruolo di “paladini†dei diritti fondamentali ed inviolabili di tutti è stato svolto in maniera compiuta, con l’impegno ed il sentimento di chi sta vivendo dentro una nuova “resistenzaâ€Â.
Fotogallery manifestazione
{boncko}/cronaca/Speziale_sit_indifcostituzione/{/boncko}