– di Corrado Speziale –
L’importante corso d’acqua, che nel tratto coperto diventa viale Giostra, alle prime piogge stagionali ha mostrato le sue gravi “falle” dovute all’incuria e alla carenza di interventi risolutivi sotto l’aspetto idraulico e della viabilità nella zona. La “vasca di calma”, opera di fondamentale importanza, posta a monte della copertura, che raccoglie i detriti trasportati a valle dal torrente, l’ultima volta è stata svuotata dal Comune nel gennaio 2013: lo testimoniano le foto che pubblichiamo. Alla luce di quanto accaduto giorni addietro, con il trascinamento a valle di alcune automobili, la rottura delle condotte idriche e la fuoruscita delle acque torrentizie lungo la limitrofa strada, il Genio civile intima al Comune di intervenire nel rispetto degli indirizzi applicativi del Testo unico sulle opere idrauliche emanati dallo stesso lo scorso anno. Intanto, l’assessore De Cola annuncia che il Comune presenterà 20 richieste di finanziamento per progetti di messa in sicurezza dei territori. Tra questi vi è compreso l’intervento nel torrente S. Michele, che risolverebbe le attuali problematiche.
Sono bastate le prime piogge, a Messina, neppure tanto violente e intense, per provocare danni. Il bacino che ha inaugurato la stagione delle paure è stato quello di S. Michele – Giostra, i cui versanti, tra l’altro, lo scorso luglio erano stati particolarmente colpiti dagli incendi che hanno devastato i Peloritani: un quadro, questo, tutt’altro che rasserenante sotto l’aspetto idrogeologico. Per il torrente S. Michele si è trattato così di un “banco di prova” nel momento, forse, più importante della sua storia: la parte coperta, ossia viale Giostra, a valle dell’omonima chiesa, con l’apertura dello svincolo autostradale, che da qui a breve sarà completamente fruibile da e per tutte le direzioni, è diventata un’arteria di primaria importanza. Ma qualche centinaio di metri a monte, tutto questo sembra interessare poco o nulla. Laddove il torrente si scopre, il suo fondo è stracarico di detriti, vi si accede da una sponda all’altra attraverso dei varchi ricavati lungo gli argini, all’interno si “parcheggiano” automobili. Lungo la sponda lato nord vi sono abitazioni prive di strade di collegamento. Insomma, un luogo dove regnano rischi e incurie di ogni tipo. E dire che l’avvisaglia di pericoli era arrivata nell’anno più doloroso vissuto dalla città negli ultimi tempi, prima della tragedia di Giampilieri: l’alluvione del 1998, quando Messina pianse i propri morti nei torrenti Annunziata e Pace. Danni, fortunatamente senza ulteriori gravi conseguenze, se ne registrarono anche nel torrente Giostra, dove un’ingente quantità di detriti si riversò all’interno della parte coperta, danneggiando la strada quasi all’incrocio con viale della Libertà. Così intervenne il Genio civile, il quale, tra l’altro, al fine di evitare il ripetersi del fenomeno, realizzò un’enorme “vasca di calma” proprio a S. Michele. E c’era una condizione: il Comune, nel tempo, con cadenza costante, avrebbe dovuto provvedere alla sua manutenzione, ossia allo svuotamento, così da evitare l’accumulo di materiale, scongiurando rischi di tracimazione delle acque. Questo solo sulla carta, poiché l’ultima volta che il Comune osservò l’impegno fu nel gennaio 2013, quando l’alveo venne liberato dai detriti. Niente di straordinario né di risolutivo, solamente “manutenzione” fai da te, con i mezzi dell’autoparco municipale. L’acqua, così, giorni addietro, è fuoruscita a monte della vasca, interamente coperta, penetrando nella limitrofa strada attraverso un varco lungo l’argine. Ed è stato solo un caso se le auto, trascinate a valle, non son finite dentro il torrente coperto, intasandolo oltremodo, con ulteriori gravi conseguenze. Così, il Genio civile ha richiamato il Comune al rispetto delle regole: “L’approssimarsi della stagione autunnale – scrive nella propria nota – caratterizzata da fenomeni autunnali che interessano con particolare intensità il territorio comunale, ha già prodotto i primi inconvenienti a carico dell’abitato di S. Michele con l’esondazione del torrente e la rottura delle condotte di alimentazione idrica in attraversamento dell’alveo. Tale situazione è aggravata dalla presenza di varchi nei muri d’argine che ne vanificano la funzionalità idraulica e di difesa dei centri abitati. Al solo fine di evitare che tali inconvenienti con conseguenti danni a persone e cose (privata e pubblica incolumità) – prosegue il Genio civile – occorre che codesta Amministrazione provveda alla chiusura dei varchi nei muri d’argine ed allo svuotamento delle vasche di calma, laddove presenti, in osservanza agli indirizzi applicativi degli articoli 10 e 12 del R.D. 25.7.1904 n. 523 emanati dallo scrivente con nota n. 222421 del 25.11.2016”. In più, l’Ufficio diretto da Leonardo Santoro invita il Comune “a voler rilevare tutte le condotte idriche e fognanti presenti negli alvei indicandone le autorizzazioni, provvedendo a regolarizzare e/o adeguare la loro funzionalità idraulica”. E nel caso specifico del torrente S. Michele, tiene a precisare che “nessuna autorizzazione è stata rintracciata agli atti dello scrivente”.
Intanto, l’assessore De Cola ricorda l’impegno dell’Amministrazione per la salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio e annuncia che, in risposta a un bando regionale, il Comune presenterà 20 richieste di finanziamento per progetti di messa in sicurezza dei territori e della costa. “I primi 13 progetti sono già stati approvati dalla Giunta che nei prossimi giorni valuterà anche gli altri”, ha fatto sapere l’assessore.
Tra questi vi sono i “Lavori di ricostruzione e consolidamento dei muri d’argine, attraversamenti e profilatura dell’alveo del torrente San Michele”, per un importo di 7.300.000 euro. L’intervento risolverebbe le attuali problematiche legati alla sicurezza idraulica e alla viabilità della zona. A lavori ultimati si potrà accedere all’abitato lungo la sponda sinistra, adesso raggiungibile soltanto attraverso il torrente. Questo secondo le migliori previsioni, con l’inevitabile incertezza dei tempi cui si va incontro. Intanto il bacino di S. Michele e Giostra non può farsi trovare oltremodo impreparato alle prossime piogge: interventi di manutenzione, assenti da anni, non possono farsi attendere ancora.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.