Bocciatura secca. Questo il giudizio della Funzione pubblica della Cgil di Messina e della Fials – Federazione Italiana Autonomi Lavoratori Sanità- sulla Dotazione organica definitiva dell’ASP 5 che, questa mattina, nel corso di un incontro presieduto dal direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale Giuffrida e quello amministrativo Restuccia, è stata presentata alle organizzazioni sindacali.
Presenti per la Fp Cgil la segretaria generale Clara Crocè e il responsabile di settore, Melo Pagana, mentre la Fials era rappresentata dal responsabile provinciale Carmelo La Rocca.
“Dopo circa un mese dalla presentazione della bozza di dotazione organica sulla quale molte erano state le osservazioni da parte di tutte le organizzazioni sindacali, questa mattina i dirigenti dell’ASP 5 ci hanno sottoposto un documento sostanzialmente invariato, che non accoglie alcuna delle proposte da noi formulate per migliorare l’offerta di assistenza ai cittadini e salvaguardare i livelli occupazionali”, osservano Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil di Messina e Carmelo La Rocca segretario della Fials Messina -. Senza contare che ancora oggi non ci è stata sottoposta alcuna Relazione tecnica, ovvero l’attuazione concreta e pratica nelle strutture e sul territorio degli annunci fatti”.
Ridotto rispetto alla precedente dotazione datata 2007 – che, ricordano Fp Cgil e Fials, riguarda tutte le strutture sanitarie pubbliche ospedaliere e non della provincia di Messina-, di quasi 500 unità il personale medico, infermieristico, socio-assistenziale, tecnico e amministrativo tra sedi ospedaliere e sedi territoriali.
La Fp Cgil e la Fials contestano in particolare i gravi tagli sul territorio che inficeranno nei fatti la riorganizzazione dell’assistenza ai cittadini secondo il modello Russo, la riduzione esasperata del personale amministrativo –tanto che si prevedono 12 unità di personale per ben 18 uffici al pubblico-, la progressiva scomparsa di alcune figure tecnico-professionali come gli assistenti socio-sanitari.
“I tagli già previsti, sommati al blocco del turn over e a quello della stabilizzazione del personale precario deciso dal ministro Brunetta con l’avallo a livello nazionale di alcune organizzazioni sindacali, provocheranno forti ricadute sui livelli assistenziali oltre che occupazionali- osservano Crocè e La Rocca-. E a poco serve oggi che gli stessi sindacati a livello locale si strappino i capelli. Arginare il danno fatto non sarà facile”.
La Fp Cgil e la Fials, pur rimanendo fortemente critiche sull’incontro e sul documento odierno, sollecitano la presentazione da parte dell’ASP della Relazione tecnica indicante gli obiettivi e i modelli organizzativi concreti e si riservano nuovi e più incisivi interventi sulla questione.
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