MESSINA – Si è insediata l’Amministrazione De Luca. Partiti fuori dal palazzo. In prospettiva, la figura del consigliere comunale delegato!
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MESSINA – Si è insediata l’Amministrazione De Luca. Partiti fuori dal palazzo. In prospettiva, la figura del consigliere comunale delegato!

– di Corrado Speziale –

Dentro un sala consiliare gremita, Cateno De Luca è stato proclamato sindaco. Subito dopo ha tenuto il suo discorso d’insediamento, toccando i temi salienti riguardo al metodo e al merito della gestione amministrativa. Prospettata la possibilità di assegnare deleghe su materie specifiche anche ai consiglieri comunali, che così parteciperebbero attivamente al governo della città. De Luca: “Non appartengo alla categoria di chi conquista o acquista consiglieri come soldatini. Li incontrerò tutti, ad uno a uno. Dobbiamo fare un contratto per la città alla luce del sole. I partiti e le segreterie politiche non dovranno entrare nell’amministrazione ad intralciare l’azione di governo del sindaco De Luca”. Priorità, il problema del Palazzo di giustizia. Il suo appello agli elettori: “Mio obiettivo è non avere dietro la porta codazzi di gente che chiede aiuto”. Il messaggio ai giornalisti: “Svolgete un ruolo importante, siete voi che fate l’opinione. Non voglio sconti da nessuno, vi chiedo solo obiettività”.
A seguire ha fatto ingresso nella stanza del sindaco dove poco dopo i suoi assessori hanno prestato giuramento. Vice sindaco è stato nominato Salvatore Mondello, assessore all’Urbanistica e Infrastrutture. Dopo la prima delibera sulle nomine assessoriali, già la prossima farà parlare di sé: “Chiederò le ultime delibere della precedente Amministrazione varate prima delle elezioni. Occorrerà valutare se si tratti di atti urgenti e indifferibili…”

Piaccia o no, a Messina è iniziata l’era di Cateno De Luca. E la sensazione di quello che sarà è fin troppo chiara: lui è l’uomo forte al comando, si ritiene politicamente trasversale e intende portare a compimento la sua rivoluzione con l’aiuto della città, nella fattispecie dei consiglieri comunali. Ad una condizione: i partiti ormai sono di troppo, intralciano e infastidiscono e per questo devono restare fuori da Palazzo Zanca. E poi, hanno perso, quindi di cosa parliamo. Niente transumanze di consiglieri, come invece avvenuto nello scorso quinquennio, solo un contratto per la città, sul quale ogni eletto, singolarmente, potrà discutere col sindaco. Sono comunque bene accetti contributi esterni. Questa la chiave: “La città di Messina è una miniera per le sue caratteristiche, per le sue energie e anche per le sue intelligenze. Ho bisogno soltanto il tempo e l’autorevolezza per mettere a sistema questa miniera”. Così Cateno De Luca ha parlato alla città nella sua prima mezz’ora da sindaco. Un discorso tenuto in mente, bene articolato con frasi semplici e asciutte, ben cadenzate con pause programmate. Il Cateno “scatenato” in campagna elettorale è ormai distante anni luce. Almeno nella forma. Conosce come si comunica in politica e sa dosare la retorica. Ha attraversato andata e ritorno i corridoi del Municipio assieme a moglie e figli, in mezzo ad una folla asfissiante di affezionati. In bella evidenza la cravatta giallorossa: un prestito, poi trasformatosi in regalo, da parte di Henry, un suo amico agente immobiliare americano che risiede a Messina da 17 anni. In mano, due libri, tra presente e passato: “Palazzo Zanca” di A. Borda Bossana e “Monte di Giove e Fiumedinisi” di Pietro Villari. Le sue prime parole: “Sarà un’Amministrazione comunale che coinvolgerà tutta la comunità e il Consiglio comunale e cercherà di portare avanti la rivoluzione che tutti voi avete voluto”. Un dato significativo: in aula, presenti molti consiglieri comunali invitati appositamente dal sindaco in veste informale, poiché la loro proclamazione è prevista oggi a metà giornata, dopo il passaggio della fascia tra Accorinti e De Luca. “Da domani – ha proseguito il sindaco – desidero incontrarli tutti, uno ad uno, proprio perché ho l’urgenza di definire le varie fasi del programma amministravo con le relative azioni che intendiamo attuare secondo il programma che abbiamo sottoposto alla valutazione della comunità. Dobbiamo fare un contratto alla luce del sole. Non chiedo e non desidero alcuna transumanza politica. Io sono stato eletto come sindaco trasversale senza alcun colore politico e tale rimarrò fino a quando sarò il sindaco di Messina. Lo preciso in modo tale che non possano nascere dubbi sulla bontà di un accordo che dobbiamo fare per la città”. La prima novità, ammesso che per statuto sia subito attuabile: “Sono anche disponibile, per i consiglieri comunali che lo vorranno, ad assegnare delle deleghe. Chi vorrà potrà governare con noi prendendosi un pezzo della amministrazione attiva”. Il piano, qualora ciò non fosse possibile: “Se lo statuto non lo prevede faremo la prima modifica e introdurremo la figura del consigliere comunale delegato”. Piccolo inciso: su quanto enunciato dal nuovo sindaco, abbiamo interpellato il segretario Antonio Le Donne, il quale ci ha riferito che si tratta di una pratica generalmente adottata nei piccoli comuni. Per questo affronterà in seguito l’argomento.
La distanza di De Luca dalle forze politiche tradizionali. Ne esce fuori anche una lettura: “Non me ne vogliano i partiti le segreterie politiche. Il voto di questa competizione è chiaro e forte. La città ha voluto un contraltare a quella che è la figura di un sindaco sicuramente forte col suo carattere, con la sua competenza, la sua voglia di fare. Questo mio messaggio – ha proseguito De Luca – deve essere colto nella sua bontà e buona fede. Lo sto enunciando davanti alla città perché non faccio parte di quella categoria di amministratori che utilizzano il palazzo municipale per conquistare o acquistare consiglieri comunali come fossero soldatini. Chi vuole accettare questa sfida lo farà alla luce del sole. Nei rapporti tra ciascun consigliere comunale e il proprio partito o con le proprie segreterie io non c’entrerò mai. Perché i partiti e le segreterie non dovranno entrare ed intralciare l’azione di governo del sindaco De Luca”. Priorità, il problema del Palazzo di giustizia: “Non posso più accettare che ci siano 15 milioni di euro assegnati dal 1987 che rischiano di essere revocati perché ancora non c’è neanche uno straccio di progetto esecutivo”.
L’analisi di De Luca sul post campagna elettorale: “Messina è una città dove spesso non ti viene perdonato il fatto d’aver manifestato il tuo pensiero. Per questo sogno che ciascuno lo possa esprimere liberamente. Innanzitutto, io dovrò cercare di imparare ad abbassare i toni. Sono uno che spesso va fuori le righe. Chi ha osato andare oltre le tematiche in campagna elettorale è stato già sonoramente punito. Noi non dobbiamo assolutamente continuare sulla scia di atteggiamenti che poi rischiano di mortificare la persona”.
De Luca si mette a disposizione: “Per gli appuntamenti saranno dati anche orari tipo le 4 del mattino…” Ma a una condizione: “Il mio obiettivo è quello di non avere mai codazzi dietro la porta da parte di chi viene a chiedere, anche legittimamente, aiuto perché gli è stata cancellata un minimo di dignità. La politica non deve servire per continuare a coltivare clientele, ha un altro ruolo, che non è quello di creare opportunità per pochi a danno di molti”.
Il messaggio ai giornalisti: “Svolgete un ruolo importante, siete voi che fate l’opinione. Non voglio sconti da nessuno, vi chiedo solo obiettività”. E in rapporto a se stesso. “Lo so che a qualcuno di voi il mio carattere non è chiaro. Ma sono semplice, non adoro l’ipocrisia. Magari sbaglio. Forse in qualche momento non è opportuno essere franchi, perché si è abituati a qualche velo di ipocrisia. Io in questo non so se saprò mai adeguarmi, ma sappiate che qualsiasi mio atteggiamento non ha mai secondi fini e soprattutto non porta al rancore”.
Le parole finali rivolte alla città e ai giovani: “Donate un pezzo del vostro tempo alla comunità, staremo tutti meglio e soprattutto ognuno di noi potrà capire cosa significhi e quanto sia bello amministrare e vivere in un contesto dove riprendiamo il senso dell’agorà che a Messina è svanito”.
A seguire De Luca ha fatto ingresso per la prima volta nella stanza del sindaco dove poco dopo i suoi assessori hanno prestato giuramento. Vice sindaco è stato nominato Salvatore Mondello, assessore all’Urbanistica e alle Infrastrutture. Gli altri assessori:Dafne Musolino, Giuseppe Scattareggia, Carlotta Previti, Massimiliano Minutoli, Alessandra Calafiore, Roberto Vincenzo Trimarchi.

Dopo la prima delibera sulle nomine assessoriali, già la prossima farà parlare di sé: “Chiederò le ultime delibere della precedente Amministrazione varate prima delle elezioni. Occorrerà valutare se si tratti di atti urgenti e indifferibili…”, ha detto il sindaco. In tal caso i dirigenti saranno chiamati ad agire in autotutela.
Una curiosità. De Luca non si fida: firma con inchiostro verde. Spiega il motivo: “Da questo colore le fotocopie non vengono bene…”

 

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27 Giugno 2018

Autore:

redazione


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