MESSINA – Storie di precariato
Cronaca Provinciale

MESSINA – Storie di precariato

Le storie sul precariato nel mondo del lavoro, per quanto tristi, non fanno più davvero notizia nel nostro paese. Figuriamoci in una realtà come Messina dove, davanti al Comune o alla Prefettura, quasi quotidianamente sventolano bandiere con sigle sindacali di ogni tipo e categoria per manifestare il proprio disagio sociale per delle mensilità non pagate oppure per un reintegro promesso ma mai realizzato. Così capita che la presenza di un’Assessore regionale, riesce a mettere in secondo piano, se non addirittura a far scomparire dalla scena, il disagio di dodici lavoratori che attendono di sapere il loro futuro ormai da anni. La mattina di lunedi sono stati inaugurati, alla presenza dell’Assessore regionale alla sanità Massimo Russo, i due nuovi reparti di Medicina Nucleare e Radioterapia dell’Ospedale Papardo di Messina. Veramente in pochi hanno notato la presenza di dodici lavoratori che tenevano in mano uno striscione in cartone con scritte colorate che si faceva veramente difficoltà a leggere. Quelle dodici persone sono tutte ausiliari socio-sanitari, in attesa di sapere qualcosa sul loro futuro lavorativo. Loro si definiscono “precari storici” e basta questo per testimoniare l’abitudine alla precarietà che si respira ogni qualvolta si affronta l’argomento lavoro. Il quadro diventa ancora più sconfortante se pensiamo che stiamo parlando di persone con un esperienza ventennale nel settore; ma che non possono certamente avere spazio in altri settori lavorativi. Loro tuttavia, i “precari storici”, non si demoralizzano e continuano a chiedere lo scorrimento della graduatoria del 2005 per la scadenza dei termini “noi ci definiamo così perchè il concorso per l’Ospedale Papardo c’è stato nel 2005 – dichiarano – la graduatoria ha una durata triennale e mi sembra che i termini siano abbondantemente scaduti visto che sono passati ben sette anni. Inoltre dopo i tagli al settore sanitario, per noi la situazione si è fatta ancora più preoccupante visto che sono diminuite le possibilità di un reintegro. Noi non vogliamo certamente togliere il lavoro a nessuno, però ciò che preoccupa di più noi e le nostre famiglie è la totale mancanza di certezze”. Ai “precari storici” non la tranquillizzati nemmeno il concorso nazionale per l’ASP svolto lo scorso mese di novembre ” il concorso per l’ASP, prevedeva 43 posti su scala nazionale, noi vogliamo che ci sia un concorso su base territoriale e con requisiti diversi perché quelli richiesti per partecipare al concorso di sei mesi fa avevano veramente poco a che fare con la medicina”. SAM_0256Intanto però è già montata la polemica su quanto avvenuto lunedi mattina al Papardo, visto che per il deputato regionale dell’Udc Giovanni Ardizzone “Russo ha sancito la fine del centro oncologico a Messina”. Ciò che ci piacerebbe vedere è la stessa vigoria nell’affrontare il precariato storico, e non, in una città completamente in ginocchio.

17 Aprile 2012

Autore:

admin


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