Dopo “Magia della Musica – Magia della Danza” in scena nel 2006 sul palco del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e “Maschere – Giochi, Travestimenti, Inganni” proposto al Giardino Corallo nel 2008, la maestra e coreografa
Sofia Zanardi ha incantato, ancora una volta, il pubblico del principale teatro cittadino con “Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità”. Non si tratta soltanto di qualità o semplici elementi figurativi, bensì dei punti cardinali che Italo Calvino suggeriva nelle “Lezioni Americane”, che lo scrittore avrebbe dovuto tenere nella prestigiosa Università di Harvard, come proposte per orientarsi nella comunicazione del prossimo millennio.
E’ stata questa l’ultima produzione artistica della maestra e coreografa veronese, da anni operante e residente a Messina, messa in scena giorni addietro al Teatro Vittorio Emanuele dalle allieve del Centro sperimentale “Progetto danza”, attraverso il quale la Zanardi mette a disposizione la propria esperienza a servizio di tante ragazze e ragazzi che nella città dello Stretto intendono intraprendere l’attività e coltivare la passione per la danza.
Lo spettacolo, come libera e raffinata trasposizione dell’opera di Calvino in danza classica, jazz e modern contemporaneo, è stato suddiviso in cinque sezioni, ciascuna delle quali dedicata ad ogni singolo tema trattato dallo scrittore. E naturalmente, ad accrescere la qualità della proposta artistica non poteva mancare un’eccellente scelta delle musiche: in tutte le cinque sezioni, infatti, è intervenuto il pianoforte di
Giovanni Renzo, straordinario musicista e compositore messinese, unico, in campo nazionale, ad aver orientato da tempo la sua energia creativa in abbinamento a temi del mondo dell’astronomia, che lo hanno portato ad importanti esibizioni in rassegne internazionali. “La distanza della luna”, opera del pianista messinese, scelta principale tra le musiche, è ispirata proprio all’omonima novella di Italo Calvino. La voce narrante, che ha introdotto due sezioni dello spettacolo, con testo di De Andrè e sottofondo musicale di Renzo, era dell’attore
Maurizio Marchetti. L’unione di queste personalità ha regalato grandi suggestioni al numeroso pubblico che ha gremito, per due sere, platea e galleria del “Vittorio”.
Pregevoli, in tutto lo spettacolo, la video – scenografia curata da
Alessandro Turchi, le luci e la fonica realizzare dall’esperto
Renzo Di Chio, le elaborazioni musicali ad opera di
Dario Miller ed i costumi, tutti rigorosamente bianchi e dal taglio semplice e leggero, disegnati dalla stessa Sofia Zanardi, che ha coordinato tutti i settori della scena attraverso la sua regia.
Alla luce di ciò che lo spettacolo ha espresso entrambe le sere, è apparsa, in tutta la sua essenza, la verve artistica delle giovani allieve che con passione, rigore e dedizione frequentano il centro diretto dalla Zanardi, vivaio dal quale sono ultimamente emersi due giovanissimi talenti: la tredicenne Aura Calarco e l’undicenne Gabriele Oliva. Entrambi hanno infatti superato le prove per poter accedere all’Accademia nazionale di danza del Teatro dell’Opera di Roma. E con loro, idealmente, sospinte dall’orgoglio e da sentimenti d’amicizia, approdano nella Capitale tutte le giovani compagne di danza con le quali, da anni, coltivavano e condividevano questo sogno.