– di Corrado Speziale –
Oltre sessanta ore dentro una tenda, insieme per la Pace. Da venerdì mattina a domenica sera si è tenuta a Piazza Duomo una “maratona” d’eventi che ha coinvolto decine di gruppi, associazioni, scuole, centri d’aggregazione giovanile, comunità religiose e tanti singoli cittadini che hanno voluto portare il loro contributo sul tema della Pace declinato in vari modi. Sabato, l’intervento dell’arcivescovo Giovanni Accolla: “Bella l’idea della tenda. Sta fuori dal concetto di residenzialità. Siamo cittadini del mondo”. Il sindaco Accorinti: “E’ un segno della città che sta cambiando”. Raccolte tante firme per la condivisione della lettera da inviare ai capi di Stato e di Governo a Taormina per il G7. Tra gli eventi collaterali, interessante e molto apprezzato lo shooting fotografico sul tema LGBTQI, contro i campi di concentramento in Cecenia, dal progetto Peacemakers. Alcuni contributi, anche a carattere estemporaneo, sono stati portati “in corsa”, fuori cartellone. Accanto alla Fontana di Orione ha fatto bella mostra di sé l’Albero della Pace realizzato dai ragazzi di PuliAmo Messina con materiali riciclati. Finale con intrattenimenti musicali e il lancio delle mini mongolfiere.
Tre giorni intensi e variegati, senza interruzione, notte e giorno dentro e a margine di una tenda, tutti a sviluppare temi, concetti, metodi e proposte. Ma soprattutto a coltivare insieme speranze di Pace. Ciascuna persona, da sola o in gruppo, ha dato ciò che sapeva e poteva dare, declinando il tema secondo la propria cultura ed esperienza, il proprio credo o la propria storia. Nulla è rimasto incompiuto, almeno nelle intenzioni. Alla Tenda della Pace 2017, manifestazione co-organizzata con il Comune, la città ha risposto bene, non tradendo le attese: oltre 35 soggetti, tra gruppi, associazioni, comunità religiose, studenti di varie scuole e centri d’aggregazione giovanile, pur nelle diversità di esperienze politiche, culturali e religiose, hanno condiviso momenti in comune nel segno della Pace. Una staffetta in cui si sono alternati momenti di preghiera, di meditazione, dibattiti, gesti di denuncia, proiezioni, musica ed arte. L’occasione è stata particolarmente proficua, inoltre, per condividere con la città i contenuti della lettera che tra poco sarà inviata ai capi di Stato e di Governo impegnati al G7 di Taormina, tradotta in tutte le lingue, già oggetto di una petizione on line. Adesso, alle firme on line se ne aggiungeranno molte altre raccolte accanto alla tenda.
Tra i tanti interventi che hanno animato gli incontri all’interno della tenda, il secondo giorno, sabato, c’è stato quello dell’arcivescovo Giovanni Accolla. La sua è stata una visita semplice e informale: “Bella l’idea della tenda. Non è una dimora stabile. Sta fuori dal concetto di residenzialità. Siamo cittadini del mondo. Nel movimento sta la capacità di poter divulgare e trasmettere un messaggio, una testimonianza”. L’arcivescovo ha toccato vari argomenti. Le sue parole sono state forti: “Chi vuol testimoniare e annunciare la Pace è un uomo che lotta, non quello che si siede e aspetta. La Pace, così come Gesù ha voluto che si testimoniasse, non si configura come rassegnazione, ma va cercata lottando ogni giorno. E’ un dono che va offerto e condiviso, e ha priorità su tutte le relazioni. L’esperienza della Tenda della Pace – ha proseguito l’arcivescovo – che vede insieme culture e religiosità, costumi e abitudini diverse, evidenzia differenze che non generano egoismi ma che diventano dono e creano un surplus di vita nuova”. Ha dunque proseguito rivolgendosi alla Chiesa cattolica: “Dobbiamo dare e avallare il segno della comunione con altre identità religiose”. Qualche esempio: “Ci sono molteplici facce dell’Islam. Non si può massificare in giudizio negativo. Sarebbe assurdo fare di tutta l’erba un fascio”. Tra le sue analisi, la distorsione tra economia, servizi essenziali e solidarietà ai migranti: “Abbiamo messo al centro l’uomo o l’economia? Non possiamo far finta di essere ignoranti. Non possiamo creare sacche di povertà”. Un connubio: “L’economia è come i barconi nel Mediterraneo. Affonda comunque….Se non abbiamo capacità e coraggio di denunciare queste cose e ricorrere al criterio della carità, rischiamo di umiliare e mortificare la dignità delle persone”. Il suo rapporto con la città: “La Chiesa di Messina non è un giocattolo che il Papa mi ha messo in mano. Se non mi dono e non appartengo alla gente non ha senso che io stia qui a fare il vescovo”. Il sindaco Renato Accorinti si è dichiarato soddisfatto della manifestazione: “E’ un segno della città che sta cambiando. La Pace è anche cammino nelle difficoltà con alti e bassi, ciascuno con le sue diversità”. La ricetta: “Lavorare giorno per giorno. Siamo noi che dobbiamo cambiare. Ogni passo avanti è segno di miglioramento”. Altrettanto soddisfatto l’Imam Mohamed Refaat, presidente del Centro Islamico di Messina: “Sono stati tre giorni meravigliosi che hanno visto unire tutti nel nome della Pace. La parola Pace è l’unica ‘arma’ che abbiamo dentro di noi”. Ivana Risitano, consigliera di CMdb, era tra i promotori dell’iniziativa: “Auspichiamo che dopo questi tre giorni, le comunità che si sono messe in rete salvando le proprie differenze ma trovando dei momenti comuni, possano continuare a lavorare insieme. In questa città ci sono tante persone che con stili e linguaggi diversi credono che la Pace sia possibile e che non sia un’utopia”.
Il programma della Tenda, molto articolato, è stato interamente rispettato. In più, si sono aggiunti “in corsa” altri soggetti, tra cui la Comunità Bahá’í siciliana “per la pace nel mondo e l’unità di tutti i popoli”. Da essa, “La promessa per la Pace mondiale”, la Dichiarazione della casa Universale di Giustizia. Ha destato curiosità l’interessante percorso critico – conoscitivo, attraverso simboli ed esempi, curato da CMdB, per sensibilizzare su cifre e condizioni “umane” del Pianeta, sia economiche che legate all’eco-sostenibilità, in vista del G7 di Taormina. Qualche esempio: in un minuto nel mondo muoiono di fame 216 persone; nello stesso arco di tempo per il G7 vengono spesi 5000 euro. E ancora: i paesi del G7 investono per spese militari 10 volte in più di quanto spendono per lo sviluppo economico dei paesi sottosviluppati.
Tra gli eventi collaterali, interessante e molto apprezzato lo shooting fotografico sul tema LGBTQI, contro i campi di concentramento in Cecenia, dal progetto Peacemakers, costruttori di pace. Promoter Diletta Di Bartolo, in arte Bonnie Blue, con direzione artistica affidata a Francesco Rinaldi. Un’altra piacevole novità: accanto alla Fontana di Orione ha fatto bella mostra di sé l’Albero della Pace, realizzato dai ragazzi di PuliAmo Messina con materiali riciclati.
A chiusura degli eventi della Tenda 2017, “Musica per la Pace”, momento conclusivo di convivialità in due sessioni. La prima, di brani classici e moderni interpretati dal giovane pianista Nicola Ialacqua, da Jazz Suite n. 2 di Shostakovich a La Canzone dell’amore perduto di De André, passando per Sound of Silence di Simon & Garfunkel e Bella Ciao. La seconda, di musica popolare con suggestivi riflessi etnici di Carmelo Geraci e Francesca Saffioti con i loro organetti diatonici, mandoloncello e chitarra. Finita la musica, atto conclusivo con la liberazione delle mini mongolfiere verso il cielo e l’appuntamento per tutti al prossimo anno.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.