Si sono introdotti in una cabina dell’ENEL confinante con i locali di un Istituto di Credito e, con il favore della notte, hanno praticato un foro nella parete divisoria, lasciando intatto l’ultimo strato in modo che dagli uffici della banca non si notasse nulla, poi si sono messi comodi ed hanno trascorso tutta la notte e l’intera mattinata ad attendere che arrivasse l’ora di chiusura pomeridiana.
Alle ore 16:20 circa sono entrati nella banca attraverso il buco praticato nel muro e, sotto la minaccia di alcune armi, hanno immobilizzato i dipendenti ed alcuni clienti obbligandoli a riunirsi in un’unica stanza. Poi hanno atteso che la cassaforte temporizzata si aprisse per le operazioni di chiusura, nella speranza di impossessarsi del contenuto: poco più di 400mila euro.
Quando gli agenti delle Volanti e della Squadra Mobile sono arrivati sul posto allertati da una segnalazione al 113, hanno subito capito che qualcosa non andava. Così, dopo aver circondato l’edificio e bloccato le vie di fuga, hanno sfruttato lo stesso passaggio praticato dai rapinatori per entrare negli uffici dell’Istituto di Credito, facendo scattare le manette ai polsi dei tre rapinatori.
Agli arrestati, che al momento della rapina erano armati di pistole ed avevano il volto travisato, sono stati sequestrati numerosi oggetti utilizzati sia per praticare il varco nel muro (un crick idraulico, tenaglie, cacciaviti ed altro) sia per “soggiornare” comodamente nella cabina attigua alla banca come coperte e generi alimentari.