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MESSINA – Teseos, Cgil Cisl e Uil proclamano lo stato di agitazione

Le Funzione pubbliche di Cgil Cisl e Uil tornano a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori della Teseos in arretrato di tre mensilità negli stipendi. In particolare delle mensilità di ottobre, novembre del 2010 e di quella relativa al dicembre del 2009. La decisione, assunta al termine di un’infuocata assemblea nel corso della quale i lavoratori hanno lamentato le difficoltà legate al mancato pagamento delle retribuzioni, nasce anche dalle preoccupazioni legate allo scadere della cassa integrazione in deroga cui Teseos aveva avuto accesso a causa delle difficoltà nate dal taglio dell’extra budget disposto dall’Asp nell’ambito del Piano di rientro della sanità siciliana.
“Mentre a causa del mancato pagamento di tre mensilità ai lavoratori noi decidevamo lo stato di agitazione, la presidente di Teseos Grazia Romano, con una tempistica a dir poco inopportuna,  a mezzo stampa si dichiarava soddisfatta per i risultati raggiunti “sotto tutti gli aspetti”- osservano i segretari generali Crocè, Emanuele e Calapai-. Anche perché mentre i lavoratori sono indietro con gli stipendi, la Teseos ha da parte un bel gruzzolo in azioni che dovrebbe invece smobilizzare per pagare gli arretrati”. I sindacati chiedono infatti lo smobilizzo delle azioni in partecipazione che costituiscono il patrimonio della società per il pagamento delle spettanze dovute e maturande come previsto dall’accordo stipulato presso l’Ufficio provinciale del lavoro il 31 maggio del 2010. Un Accordo sofferto cui azienda e sindacati giunsero solo dopo lunghe trattative e molteplici incontri all’Ufficio del lavoro e innanzi al Prefetto.
Ma oggi, le Funzioni pubbliche di Cgil Cisl e Uil contestano alla Teseos  soprattutto il mancato raggiungimento del budget a sua disposizione mentre l’azienda dichiara esuberi. “Come si può affermare che c’è personale in esubero se, nonostante le ferie siano state congelate, non si riesce nemmeno a raggiungere il budget consentito dall’Asp e perché se tale tetto non lo si raggiunge chiedere la proroga della Cassa integrazione – chiedono i tre dirigenti sindacali che sul nodo più complessivo del sistema di riabilitazione nell’intera provincia di Messina annunciano la richiesta al Prefetto di Tavolo tecnico, “Per individuare per l’intera provincia una soluzione che garantisca maggiormente utenti e lavoratori”.

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