All’evento saranno presenti il prof. Giovanni La Tona, preside dell’Istituto “G. Minutoli”, la dott.ssa Pinella Aliberti, Assessore alle politiche sociali del Comune di Messina, il signor Gianluca Paratore, Vice Presidente dell’Associazione “Equitando” ONLUS e consigliere nazionale A.N.I.R.E., il signor Enzo Russo, direttore del Centro di Formazione Professionale (CE.FO.P.) di Messina, la Dott.ssa Flavia Vadalà medico specializzato A.N.I.R.E.
Il progetto, al via dal mese di Aprile, si inquadra nell’ambito dell’attività formativa dell’Istituto “G. Minutoli” prevista per l’anno 2010, avendo nello specifico quali obiettivi primari la riabilitazione globale della persona in luogo aperto e la socializzazione degli utenti diversamente abili con i soggetti normodotati.
L’Associazione “Equitando” Onlus, attiva dal 2003 e centro affiliato dell’A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana Rieducazione Equestre D.P.R. 08/07/1986 n. 610), si occupa nel territorio peloritano dell’organizzazione e della gestione delle attività di rieducazione equestre.
Il Centro di Formazione Professionale (CE.FO.P.), rappresentato in Italia dal Presidente Antonino Perricone, componente consiglio nazionale A.N.I.R.E., nel quadro di una convenzione con la Scuola nazionale A.N.I.R.E., si occupa della formazione e qualificazione del personale quale “Operatore Ludico in terapia per mezzo del cavallo” (T.M.C.).
La Rieducazione Equestre va intesa come un metodo terapeutico globale, in cui, attraverso la pratica di un’attività ludico-sportiva avente come mezzo il cavallo, l’individuo viene attivato nel suo intero complesso motorio, psichico, intellettivo e sociale.
Il cavallo già di per sé rappresenta una presenza viva, concreta, “affettiva”, in grado cioè di sollecitare sentimenti ed emozioni intense: gioia, serenità, come anche paura, rabbia e tristezza. Attraverso l’attività con il cavallo, gli utenti imparano a “sentire” il loro corpo e quindi ad acquisire l’esperienza dell’”altro” corpo, quello nascosto, che proviene dalle sensazioni ed esperienze profonde. L’instaurarsi del rapporto persona-cavallo stimola e favorisce una “comunicazione” intenzionale: già solo il desiderio del movimento del cavallo crea il desiderio di comunicare.
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