Non è importante dire se eravamo a 5 o 50 miglia da Messina, sulla pista a sud o a nord.
Di certo non c’erano cammelli e tuareg, ma automonilisti che rientravano a casa, famiglie, ragazzi e bambini, pendolari e qualche “viaggiatore”.
Le pompe erogavano carissimo carburante, ma il bar era sinistramente chiuso ed i servizi erano da chiudere.
Entrando in quelli “maschili”, i lavabi non erano funzionanti – due su tre – risultavano fuoriservizio, come i bagni, per non parlare degli orinatoi dove non scorreva l’acqua, e non aggiungiamo altro se non che i cartelli che indicavano il malfunziamento, era chiaro che, stazionavano lì da giorni.
Certo un momento dedicato alla manutenzone ci sta tutto… ma quello che documentiamo è ben altro.
La direzione del Consorzio dovrebbe, al pari dell’imprendoria privata che gestisce le aree di servizio, impegnarsi a mantenere la qualità dei servizi ad un livello standar sempre accettabile, e non parliamo semplicemente d’immagine, ma di decenza.