Perchè non voglio nè tessere nè etichette.
Un gentile rifiuto che fa notizia. E’ quello con il quale il professor Michelangelo Gaglio non ha accettato la tessera onoraria dell’Associazione Culturale “Peppino Impastato ” di Brolo.
Un rifiuto motivato, ponderato, certamente anche “sofferto” che lo stesso intellettuale, da noi interpellato, ha voluto chiarire per evitare intendimenti diversi da quelli che sono le sue reali motivazione.
E lo ha anche fatto anche con una nota inviata al presidente dell’associazione, Sonny Foschino, che gli aveva proposto la tessera onoraria, in diretta, dal palco, durante una delle kermesse teatrali che hanno caratterizzato a Brolo quest’ultimo week end dedicato alla “normalità ed alla legalità”.
“Non avrei potuto accettare – anche se l’offerta mi ha certamente lusingato, ha detto Michelangelo Gaglio, perchè a Brolo ed in tutto l’hiterland interragiscono altre associazioni culturali, ci sono molti giovani, c’è di fatto un vento di risveglio culturale e di partecipazione.
Una vera rivoluzione che ha sete di confronto portata avanti da molte realtà fatte spesso da giovani non iscritti ad alcuna associazione.
Questo è il punto – afferma Gaglio – la Cultura, la Partecipazione, il Proporre, il Fare, il Costruire non possono essere imbrigliate, vorrei continuare a rivolgermi a tutti e dare il mio contributo a tutti, indistintamente, come un semplice cittadino, come ho fatto sino ad ora, con la libertà di sempre, senza che idee e proposte vengano catalogate e accostate a una sola associazione, per quanto meritoria e attiva”
Pubblichiamo anche, per una corretta informazione, la nota con la quale il professore brolese ha espresso il suo diniego motivato alla “Peppino Impastato”
“Caro Sonny,
in merito all’inaspettato e improvviso annuncio, da te fatto nel Palatenda, di assegnarmi la tessera onoraria dell’Associazione “Peppino Impastato”, esprimo, innanzitutto, il mio personale compiacimento per il fatto che tu mi abbia gratificato con questo riconoscimento.
Ti ringrazio con tutto il cuore.
Purtroppo, però, non posso accettare, perchè a Brolo e nel territorio circostante operano altre associazioni culturali, e, soprattutto, ci sono moltissimi giovani non iscritti ad alcuna associazione: vorrei continuare a rivolgermi a tutti, indistintamente, come un semplice cittadino, con la libertà di sempre, senza che idee e proposte vengano catalogate e accostate a una sola associazione, per quanto meritoria e attiva.
Così mi impone la mia coscienza.
Tu generosamente hai voluto ricordare, come un mio merito, l’attività profusa nella sensibilizzazione dei giovani alla legalità e alla necessità di opporre un forte contrasto alla criminalità mafiosa.
Ma, sotto questo aspetto, io non ho alcun merito, perchè ritengo faccia parte dei miei compiti di educatore. D’altronde, come tu sai, moltissime altre persone si impegnano contro la mafia, al pari e meglio di me.
Nel ringraziarti ancora per il tuo affettuoso riconoscimento, sono sicuro che tu comprenda molto bene, data la tua sensibilità, le ragioni che mi costringono a non poterlo accettare.
Un caro saluto”
Michelangelo Gaglio