Fra etica, scienza e ricerca, si promuove uno scenario possibile saggezza digitale IA – Etica e Coscienza dalla Biochimica al Digitale
Nuovi scenari per nuove sfide al centro del dibattito tenutosi nel pomeriggio di venerdì 16 novembre presso l’Aula magna dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo per il workshop “IA – Etica e Coscienza dalla Biochimica al Digitale”.
Particolarmente suggestiva oltre che di stringente attualità la tematica trattata dagli autorevoli ospiti dell’istituto mamertino che, accolti dalla professoressa Rossella Scaffidi, referente alle attività culturali dell’istituto, e dal Dirigente Scolastico, prof. Bruno Lorenzo Castrovinci, pubblicista esperto in Metodologie didattiche con Tecnologie Avanzate e Intelligenza Artificiale, hanno intrattenuto un pubblico, fra cui l’Assessore alle politiche giovanili del comune di Milazzo Francesco Coppolino, Attilio Andrioli, presidente dell’Associazione culturale Teseo e Claudio Graziano, presidente della Lute, interessato ai tanti possibili risvolti dell’Intelligenza Artificiale.
IA – Etica e Coscienza dalla Biochimica al Digitale l’ambito d’intervento entro cui si sono mossi con un’ampia ed efficace trattazione il prof. Giuseppe Gembillo, già professore ordinario di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali dell’Università di Messina, Direttore del Centro Studi Internazionale di Filosofia della Complessità “Edgar Morin, e autorevoli docenti dell’Università di Messina, quali la professoressa Maria L. Giacobello, Docente Associato di Filosofia Morale, la professoressa Ivana L. Bonaccorsi, Docente Associato di Chimica degli Alimenti presso il dipartimento CHIBIOFARAM e la professoressa Annamaria Anselmo, Docente ordinario di Storia della Filosofia.
Universo digitale e cambiamento d’epoca, a detta dei gentili ospiti già dalle prime battute, sono gli elementi di un’alleanza oramai imprescindibile, per rinnovare e ridisegnare il modo in cui dare significato, comprendere il mondo e ottenere le condizioni adatte per affrontare con successo i suoi problemi aperti, già dall’utilizzo della lingua che, nel diventare linguaggio effettua scelte di comunicazione e di espressione.
I progressi costanti dell’evoluzione tecnologica, informatica e chimica con la loro enorme pervasività nell’utilizzo degli strumenti digitali, così come peraltro nei rapporti tra gli esseri viventi, nell’assumere la fisionomia di forze che passano ormai inosservate, amalgamate con il nostro mondo abituale, rendendo labili confini finora considerati ben distinguibili, tra reale e virtuale, tra ciò che prodotto e ciò che è generato, non possono sfuggire a una nuova considerazione etica.
Assume pertanto il carattere di una vera e propria dichiarazione d’intenti da parte degli relatori la necessità di un sentire etico, di una “etica digitale” da percepire come indicazione di direzione, guida sapenziale circa gli orientamenti da assumere nella ricerca scientifica e, soprattutto, negli usi applicativi delle scoperte. Insomma, un cammino congiunto di “scienza” e “coscienza etica” in cui le scoperte e gli studi scientifici, una volta avveniristici, abbraccino e accolgano le sfide, ormai quotidiane, dell’Intelligenza Artificiale, processo attraverso cui le macchine e i sistemi informatici simulano i processi di intelligenza umana, al reale servizio dell’uomo, artefice, fine e misura della ricerca stessa e mai “mezzo” da manipolare indiscriminatamente.
L’IA, quindi, non una intelligenza ma una modalità, una automazione che, per quanto abilissima nel computare e ripetere automaticamente un compito, necessita sempre e comunque della presenza dell’uomo, e di una soglia di vigilanza che effettui scelte senza delegare. Insomma, al di là delle narrazioni mitiche e salvafiche o, altrettanto catastrofistiche, dell’IA, farsi guidare nel proprio agire da alcuni paletti imprescindibili, coscienza etica e saggezza digitale per una società della mente umana.
Particolarmente soddisfatto il preside Castrovinci per l’opportunità offerta ai propri studenti e all’intero territorio di validi “strumenti” per orientarsi nel mondo in modo critico e attivo. “Intendere la filosofia come pratica di un pensiero che si fa pratica di cittadinanza – spiega infatti il prof. Castrovinci– consente non solo di aprire al confronto ragionato tra opinioni differenti, ma particolarmente a comprendere le principali sfide contemporanee. Coniugare gli ambiti umanistico e scientifico, come ormai prassi consolidata del Majorana, che per il secondo anno consecutivo celebra la Giornata mondiale della Filosofia e ha adottato nel suo curricolo la Filosofia, partecipando attivamente al progetto FIL dell’INDIRE e al progetto FILO’ della rete Inventio di cui fa parte, è una dimensione essenziale della propria strategia culturale che, perseguendo la piena valorizzazione dell’uomo, riporta il sapere ad una dimensione di unitarietà e centralità in cui e per cui la maggiore capacità di analisi e di critica favoriscono il benessere e la tenuta della società per nuove pagine di storia di una umanità che non coglie nella scienza limiti né nell’etica termini di censura”.
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