È prevista per sabato 15 giugno, alle 19.15, al Cinema The Screen di Milazzo la proiezione del film El Paraíso di Enrico Maria Artale
All’evento saranno presenti il regista e l’attore protagonista Edoardo Pesce.
La presentazione sarà a cura del Milazzo Film Festival.
Dopo essere stato presentato in Orizzonti alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Premio Orizzonti per la Miglior Sceneggiatura a Enrico Maria Artale e il Premio Orizzonti per la Miglior Interpretazione Femminile a Margarita Rosa De Francisco, arriva nelle sale siciliane El Paraiso di Enrico Maria Artale, con Edoardo Pesce (David di Donatello per Dogman di Garrone, protagonista della serie Sky Christian), Margarita Rosa De Francisco, Maria del Rosario e Gabriel Montesi.
TRAILER E SINOSSI DEL FILM: Julio Cesar ha quasi quarant’anni e vive ancora con sua madre, una donna colombiana dalla personalità trascinante. I due condividono praticamente tutto: una casetta sul fiume piena di ricordi, i pochi soldi guadagnati lavorando per uno spacciatore della zona, la passione per le serate di salsa e merengue. Un’esistenza ai margini vissuta con amore, al tempo stesso simbiotica e opprimente, il cui equilibrio precario rischia di andare in crisi con l’arrivo di Ines, giovane ragazza colombiana reduce dal suo primo viaggio come “mula” della cocaina. Tra desiderio e gelosia la situazione precipita rapidamente, al punto che Julio si troverà a compiere un gesto estremo, in un viaggio doloroso che lo porterà per la prima volta nella sua terra di origine.
IL COMMENTO DEL REGISTA: Questo film è una storia d’amore tra una madre e un figlio, una tragedia colorata che affonda i propri eroi nelle sfumature cangianti dei loro umori più intimi, nella delicatezza e nella violenza. È il racconto quasi mitologico di un legame basato sul sangue che ho tentato di sottrarre al giudizio, senza voler stabilire se ciò che unisce profondamente i due protagonisti sia un atto di amore, più forte delle convenzioni sociali, o un atto psichico disfunzionale che dimostra l’impossibilità di accettare una naturale separazione. Possiamo davvero tracciare una linea che distingua amore e follia, la forza irriducibile del sentimento dalla paura profonda di restare soli per sempre?