E’ stata una vera e propria denuncia quella fatta dal sindaco Carmelo Pino in occasione del conve-gno di presentazione dei dati sul monitoraggio dei materiali pesanti di ieri. Il primo cittadino – che ha lamentato l’assenza dei rappresentanti del governo regionale (“avrebbero potuto inviare il capo di gabinetto, il dirigente generale o il responsabile della segreteria tecnica degli assessorati interessati” – ha detto), ha reso nota la vicenda del finanziamento del Parco federiciano nell’area Tribò. Dieci milioni di euro già riconosciuti con un decreto di approvazione della graduatoria datato 30 marzo 2012. Dieci milioni di euro che oggi rischiano di non arrivare più.
“Leggo quotidianamente di fondi europei non spesi e somme che debbono essere restituite dalla Regione a Bruxelles – ha aggiunto Pino – o ancora di discussi finanziamenti a progetti che poi fini-scono nel mirino dell’attività giudiziaria. Apprendo anche della volontà di voltare pagina e poi ecco che si verificano paradossi come quelli che si stanno registrando in questi giorni. Noi però andremo sino in fondo e in tutte le sedi per affermare i diritti delle nostre popolazioni perché quelle somme ci sono state assegnate e sono importanti per tutto il comprensorio di Milazzo e della valle del Mela. Abbiamo dato mandato ad un legale di agire nei confronti dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente per far valere le nostre ragioni. Non è più tollerabile che si vada avanti con la politica degli annunci o peggio delle promesse. Abbiamo bisogno di certezze. Il nostro progetto è immediatamente cantierabile e non comprendo quindi i ritardi degli uffici regionali spesso costretti a restituire somme all’Unione europea per mancanza di progetti esecutivi. Nel nostro caso si tratta – lo ribadisco- di un intervento mirato e qualificato pronto da trasmettere all’Urega per l’espletamento della gara”. Il sindaco ha infatti sottolineato che a seguito del via libera del finanziamento, il Comune di Milazzo ha acquisito dalla Raffineria a titolo gratuito, l’area e i fabbricati oggetto di intervento di circa mq. 56.000 con destinazione funzionale vincolata alla realizzazione dell’operazione “Sistema integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria in zona dichiarata ad elevato rischio ambientale”. Il progetto prevede la sistemazione di quell’area con la creazione di un parco urbano tematico, sistemazione e mantenimento in sito dei reperti archeologici in atto presenti nel sottosuolo e piantumazione in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università di Catania, di essenze arboree autoctone ad elevata capacità di assorbimento di CO2. Prevede inoltre la ristrutturazione di due edifici di cui uno destinato ad ospitare uffici dell’Arpa dotandoli anche degli strumenti necessari per la loro opera di controllo e vigilanza ambientale.
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