Molti di noi avranno notato che sta per essere rimosso il cantiere più che decennale del parcheggio di Piazza XXV Aprile a Milazzo e, faccio far mente locale ai distratti, è ben visibile in uno scorcio tra le lamiere, al centro di questo cantiere, un gruppo di cosa? Ebbene si, ecco che si rivedono le amiche PALME! Ma non era presenta tanti anni fa in Piazza XXV Aprile un secolare autoctono albero di NOCE? Ai più non saràparso vero di notare la stretta somiglianza della struttura dell’aiuola centrale di detto parcheggio con una tipica OASI del deserto e solo adesso intuisco il perché di questa moltitudine di alberi esotici a Milazzo (saranno delle Canarie? libiche? …comunque non sono autoctone e dobbiamo dirlo ai consiglieri comunali Cacciola e Russo).
Ma è ovvio: le OASI create ad arte con l’approssimarsi delle elezioni amministrative della primavera del 2010 servono per rifocillare (è il senso economico del termine che deve preoccupare) le “TRUPPE CAMMELLATE†del sindaco!
L’espressione è sinonimo di “truppe trasportate a dorso di cammelloâ€Â, espressione in ambito militare, che rimanda, com’è intuibile, a teatri di guerra non recenti, ma nemmeno troppo lontani indietro nel tempo. Il Grande Dizionario Italiano riporta, come anno di prima attestazione dell’espressione in questione nell’italiano scritto, il 1942. Le truppe cammellate arabe erano formazioni che affiancarono le forze armate coloniali italiane (c’è un assonanza tra il Fascismo di allora e la politica milazzese colonizzata di adesso?).
L’espressione, in senso figurato, è stata recepita dal linguaggio giornalistico e politico per indicare i ‘sostenitori, raccolti in corrente, gruppo di pressione, associazione, di un leader politico o di una linea politica’. Le inaugurazioni delle tante opere pubbliche di Milazzo, tanto inutili quanto dispendiose, hanno il vago sapore delle cerimonie tipiche del più esasperato opportunismo in vista delle amministrative 2010. Certo non saranno mai come quelle cerimonie in cui Mussolini sfoderava la spada dell’Islam consegnata da Jusuf Kerbisc, capo dei Berberi, nell’Oasi di Bugara, perché non c’è affatto ombra di approvazione dell’operato dei colonizzatori.
Si potrebbe pensare ad un tentativo da parte dell’amministrazione milazzese di voler far sentire a casa propria i tanti onesti immigrati provenienti dal continente africano? Non sia mai che siano stati inseriti nella pianta organica del comune alcuni posti di CAMMELLIERE?
E’ per caso iniziato un lavorio occulto per prendere contatto con esponenti nazionalisti e panarabi mediorientali per equilibrare la politica Leghista? Insomma, Milazzo come ponte tra Oriente e Occidente!
E le TRUPPE CAMMELLATE milazzesi indosseranno magari “camicie azzurre†come formazioni paramilitari sulla scia della migliore liturgia padana quasi fossimo amici del Mufti palestinese?
E’ per questo che in Consiglio comunale non si è votato per evitare la privatizzazione dell’acqua? Perché le OASI siano di pochi?
Ma si tratta di PALME acquistate in unico pacchetto insieme alle altre e, quindi, giàpagate con il baratto-trucchetto delle centraline per il monitoraggio dell’inquinamento o sono comprese nel progetto del parcheggio? Ed il Prefetto ha dato le autorizzazioni per espiantare i due ULIVI piantati nella stessa piazza (Decreto legislativo luogotenenziale 27 luglio 1945, n. 475)?
Questa è una politica da dimenticare, se non giàdimenticata, perché non produce economia se non nelle tasche di pochi: “balzava periodicamente agli onori delle cronache per poi scomparire e proseguire lontano dagli sguardi dei più”.
E’ chiaro, quindi, l’intento di preparare a Milazzo non più “liste civetta†ma “LISTE CAMMELLOâ€Â! E’ il senso della politica che va via, è il senso della paura senza pudore che impedisce a partiti e coalizioni di puntare su uomini ed idee, mirando solo a portatori d’acqua, cammelli e cammellieri appunto.
Indro Montanelli amava citare una frase cara a Mussolini, “Come si fa a non diventare dittatori in un paese di servi?”, dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, di conoscere molto profondamente i propri connazionali.
Unitàprincipali della cavalleria egizia, le truppe cammellate sono efficaci contro la cavalleria. La loro velocitàle rende efficaci anche contro arcieri e armi d’assedio. Attenti, però, sono vulnerabili agli attacchi delle unitàdi fanteria.
Giuseppe Falliti