In una nota il Comune di Frazzanó, guidato dal Sindaco Gino Di Pane evidenzia che il parroco ha rifiutato un finanziamento regionale per la realizzazione di un cantiere di servizio “Manutenzione straordinaria della Chiesa di San Giuseppe”
Nella nota ufficiale la vicenda viene definita “la vergognosa”
“Il parroco della nostra comunità ha rifiutato un finanziamento regionale per la realizzazione di un cantiere di servizio “Manutenzione straordinaria della Chiesa di San Giuseppe”, rifiutando per tanto la possibilità di dare lavoro a 10 nostri concittadini e la realizzazione di un salone parrocchiale”. Questa è la sintesi del comunicato stampa di stamani. che verte sulla rinuncia che è stata inviata alla Regione da parte del sacerdote e la lettera che il Sindaco ha già inviato a sua Eccellenza, il vescovo Mons. Guglielmo Giombanco.
“E’ un giorno triste, lo ritengo vergognoso”
La Chiesa di S. Giuseppe era stata già caratterizzata da lavori di consolidamento e il progetto del cantiere nasce nell’ambito del “Piano di azione e coesione P.O.C. 2014/2020 asse 8 “promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale”; il cantiere regionale doveva essere svolto da disoccupati, residenti nel territorio comunale.
Dalla lettera del sindaco
“Oggi per me è un giorno triste, sono sconcertato e incredulo per l’accaduto, che ritengo vergognoso. Con il rifiuto del finanziamento, per il restauro della Chiesa di S. Giuseppe, non solo si perde la possibilità di realizzare dei lavori necessari a garantire la conservazione del bene, ma cosa più grave si priva la comunità di un centro di aggregazione sociale, dove il sacerdote ha la possibilità di incontrare i fedeli per tenerli vicini alla chiesa e ai suoi valori, primo fra tutti quello della carità cristiana. Inoltre rinunciare al finanziamento regionale significa privare 10 disoccupati della possibilità di lavorare e di ottenere così un seppur minimo reddito, per soddisfare i bisogni primari della famiglia. La notizia della rinuncia mi ha lasciato basito. Non riuscivo a crederci, in primis perché in essa non venivano espresse le motivazioni di questa scelta, per me inopportuna, ma soprattutto perché l’Amministrazione Comunale ha sempre supportato tutte le iniziative, volte alla conservazione dei beni della Parrocchia, privilegiando, rispetto ad altre, scelte programmatiche e linee di finanziamento, indirizzate al recupero di luoghi di culto, e alla realizzazione di opere volte a facilitare l’aggregazione sociale”…
Il sindaco evidenzia i buoni rapporti avuti con Don Carcione e che lo stesso finanziamento di questi lavori è stato ottenuto, grazie alla fattiva collaborazione fra il parroco e l’Amministrazione da lui guidata.
Il primo cittadino conclude la sua lettera a Mons. Giombanco: “Il salone parrocchiale poteva essere il luogo migliore, per chiamare alla convivialità bambini e adulti, anche al di fuori dei momenti liturgici. Spero che la Curia intervenga per impedire la perdita di questa opportunità per la comunità frazzanese”.
Sulla questione, la curia vescovile ha risposto con un “no comment”, rinviando ogni commento al parroco di Frazzanò, don Rondinella, sicuramente ci saranno altri risvolti…
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