La mostra rimarrà aperta fino a sabato 31 luglio, dalle ore 18 alle 20.
E’ stata inaugurata sabato scorso la Mostra di Pittographie “I Nebrodi” che ripropongono degli scatti del fotografo siciliano Melo Minnella e del giornalista Giovanni Pepi, già direttore del Giornale di Sicilia. Nel giardino della Casa di Colapesce, sede del Museo della Memoria, dedicato allo scrittore siciliano, Vincenzo Consolo potranno essere ammirate delle splendide Pittographiae che ripropongono ancuni angoli del Parco dei Nebrodi: boschi, laghi, alture, animali e scorci dei paesi e dei loro centri storici situati tra le colline e le n^montagne nebroidee. La mostra è curata dall’Associazione la Casa di Colapesce e per essa in particolare dal presidente Toti Librizzi, ex barman del Grande Hotel delle Palme che durante i suoi anni di servizio è riuscito a creare una collezione, unica al mondo, di disegni, bozzetti ed oggetti realizzati da importanti personaggi del mondo della musica, della cultura e dello spettacolo.
“La mostra di Pittographiae che riprende alcuni suggestivi angoli dell’enorme patrimonio ambientale e storico dei Nebrodi rappresenta un importante appuntamento culturale del programma estivo mirtese e conferma il grande contributo che da sempre il concittadino Toti Librizzi ha riservato nei confronti del suo paese di origine”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Mirto durante il momento di apertura.
La Pittographiae è una tecnica grazie alla quale una foto viene stampata su una particolare carta prodotta a mano in puro Cotone Linters, dal mastro cartaio Franco Conti, secondo l’antico procedimento arabo-normanno di mille anni fa. Un supporto cartaceo che trasfigura le immagini fotografiche in pittura
Alla presentazione erano presenti diversi amministratori e tra questi il Presidente del Parco Domenico Barbuzza a cui é stata consegnata una pittographiae che riprende un bosco di faggeta, alberi secolari di grande importanza per l’eco-sistema dei Nebrodi.
LA MOSTRA RIMARRA’ APERTA FINO AL 31 LUGLIO P.V. DALLE ORE 18 ALLE ORE 20 PRESSO LA “CASA DI COLAPESCE” DI MIRTO