Accade che un malato oncologico che necessiti di una ecografia si senta rispondere: “Se ne parla tra 3 mesi”
Denunciare l’inosservanza dei diritti riservati a chi è affetto da malattie croniche ed invalidanti quali le patologie neoplastiche maligne, chiedere l’abbattimento delle liste d’attesa è un atto dovuto, ma intendo anche soffermarmi, sottolineare a chi è deputato alla programmazione dei servizi sanitari la “carenza di umanizzazione” insita nella risposta all’utente, una grave carenza che in medicina viene riconosciuta quale “l’altra metà della cura”.
Nella malattia oncologica, passato presente e futuro assumono una dimensione diversa, un cambiamento di cui è necessario tenere conto per venire incontro alle esigenze psicologiche di chi ne è toccato, il tempo è soprattutto presente, indipendentemente dallo stato della malattia e della prognosi, la percezione della qualità della vita attraverso l’erogazione dei servizi sanitari ed assistenziali può influenzare il quadro clinico. Altro problema che mi preme affrontare: sono le sale d’attesa ed il rischio di contagio, ritengo si imponga l’adozione di interventi tesi all’abbattimento dei tempi, un Pass Prioritario sarebbe un primo passo per venire incontro alle “Esigenze obiettive” del malato oncologico.
Coordinatrice Nazionale Responsabile
Dipartimento Politiche Sociali M.I.S.
(Movimento per l’indipendenza della Sicilia)
Mirella Abela