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MIS – “Frammenti di memoria” a Riposto

Presentato il volume di Alberto Micalizzi:  “Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia a Riposto, tra Fascismo, Alleati e Repubblica”.
Nel vortice delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, Riposto guarda alla propria storia, al suo passato e ai valori che, ancora oggi, dovrebbero essere l’orgoglio di ogni siciliano. Lo fa attraverso le pagine di un libro (“Frammenti di memoria. Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia a Riposto, tra Fascismo, Alleati e Repubblica”), che solo un suo figlio, storico documentato e puntuale ed emigrante per lavoro (è ufficiale della Brigata Paracadutisti “Folgore”, a Livorno), con uno sguardo malinconico per la lontananza ed un cuore appassionato per il suo sentirsi sinceramente legato alla sua Riposto, alla sua Sicilia, poteva immaginare e realizzare. Un tributo all’impegno politico e personale di tanti suoi figli che, spesso, la Riposto di oggi, con le sue generazioni orfane di memoria ed esperienza culturale e politica di spessore, non è in grado di dare. E la Riposto che si è riconosciuta nelle pagine del libro di Alberto Micalizzi, che visse quei giorni e credette, e ci crede ancora, all’esperienza indipendentista è arrivata in gran numero. La “Sala del Vascello” del Palazzo di Città non è stata sufficiente a contenere tutti i presenti. Una presentazione come poche altre, dove le parole hanno accompagnato i ricordi, vivi per chi attraversò in prima persona quei giorni, da conoscere sulle pagine di “Frammenti di memoria” per chi non era ancora nato.
L’organizzazione della Pro Loco di Riposto, guidata da Angelo Spina, e il patrocinio dell’Amministrazione comunale, presente con il sindaco Carmelo Spitaleri, hanno creato il contesto operativo della serata. Affidata alle parole del prof. Antonino Alibrandi, un’epoca segnata da grandi passioni politiche ed avvenimenti storici di portata mondiale (la Seconda Guerra Mondiale si avviava alla sua conclusione e già nascevano le tensioni sull’asse Est-Ovest) si racconta dalle pagine del volume. E lo fa attraverso sogni, speranze, azioni, scelte ed impegno dei protagonisti di allora (molti presenti in sala…). Tornano i nomi di Mariano Arcidiacono, Giovanni Borzì, Giuseppe Calì, Giovanni Calì, Mariano Caltabiano, Giuseppe Correnti, Santi Correnti, Antonino Cosentino, Enzo Costanzo, Antonino Di Pino, Alfio Foti, Umberto Foti, Salvatore Fragalà, Antonino Galeano, Giuseooe Galeano, Cosimo Grasso, Giuseppe Grasso, Salvatore La Spina, Pietro Leonardi, Domenico Lizzio, Rosario Maccarrone, Vincenzo Mangano, Salvatore Mauro, Antonino Micalizzi, Alfio Mignemi, Francesco Mignemi, Carmelo Nicotra, Giuseppe Oliveri, Sebastiano Pappalardo, Carmelo Patané, Salvatore Pennisi, Salvatore Puglisi, Giuseppe Rizzo, Michele Russo, Salvatore Russo, Francesco Sciocca, Carmelo Sessa, Rosario Sessa, Salvatore Sessa, Paolo Spadaro, Orazio Strano, Mariano Susina, Luigi Trombetta, Mario Trombetta, Luigi Ursino, Salvatore Vecchio, Mariano Zammataro. I nomi degli indipendentisti ripostesi, i nomi di chi percorse una strada politica difficile, seguendo valori che erano da difendere ad ogni costo.
E gli interventi che sono arrivati dopo la relazione del prof. Alibrandi hanno testimoniato, a distanza di tanti anni, come quei valori siano ancora ben vivi. L’appassionata oratoria di Giovanni Calì, che ha portato con sé la bandiera della Lega Giovanile Separatista di Riposto (che campeggia sulla copertina del libro) ha ricordato quei giorni, concludendo con la lettura della poesia di Salvatore Luigi Vecchio “L’ultima beffa” ([…] io piango per te, misero e abietto popol dei Vespri e alla vergogna muto. Tu che sei schiavo, libero eri un giorno, tu che vivi in miseria e ricco sei […] tu vinto, tu deriso, tu protervo, balza superbo e fiero e il tuo passato riprendi con l’antica tua possanza […] uno il capo, la fede, una la meta: “indipendenza o morte” o sei perduto), accompagnata da scroscianti applausi.
Stessa accoglienza per le parole di Vincenzo Mangano (“dobbiamo ricordare con orgoglio chi diede la sua vita per la causa indipendentista…”) e di Salvatore Musumeci, presidente nazionale del Mis (“Recuperare la microstoria è di particolare rilevanza per ricostruire la storia della Sicilia del recente passato, troppo spesso mortificata e mistificata dalla storiografia ufficiale. Per decenni c’è stata una Damnatio Memoriae riguardante il Separatismo e la voglia di indipendenza di quegli anni… un sogno, tra l’altro, mai sopito. Occorrerebbe l’opera di tanti Micalizzi per dare voce al riscatto storico-culturale ed identitario dei siciliani;  e soprattutto per trasmetterne i valori alle nuove generazioni”).
E poi è arrivato il momento dell’autore, di Alberto Micalizzi, dei sui ricordi di gioventù, dei racconti del padre, del suo impegno politico in una famiglia che si divideva (Giuseppe, monarchico e poi aderente al Msi, Mariano, comunista, il padre Antonino, indipendentista e poi democristiano, Filippo, simpatizzante socialista), per poi proiettarsi verso la storia di Riposto (“una comunità che, erede di una grande tradizione imprenditoriale, si avvia progressivamente verso il definitivo declino” ma che “dà un notevole contributo al successo, temporaneo ma impetuoso, del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia”). Riflessioni e pensieri che trovano il loro pieno dispiegarsi nelle pagine di “Frammenti di memoria. Il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia a Riposto, tra Fascismo, Alleati e Repubblica”. Una memoria che, salutata dagli applausi e dai complimenti dei presenti, vuole essere ricordo e sprone, vivendo di quei valori che, ancora oggi, sono quanto mai attuali e che riprendono forza nel chiedere la dignità troppo a lungo negata alla nostra Sicilia.
Corrado Petralia

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