– di Saverio Albanese –
Roma– La 72esima edizione di Miss Italia che ha preso il via la notte di San Silvestro con l’elezione della 23enne mora siciliana Fabiola Milletarì, della prima “Miss dell’anno”, che ha già staccato il pass alle pre–finali nazionali, il concorso più prestigioso e longevo della nostra penisola apre alle forme morbide. L’edizione 2011 si apre con questa novità: l’ingresso “ufficiale” della taglia 44. È quanto annuncia la patron del concorso, Patrizia Mirigliani: “Ci vuole una reginetta anticrisi, dalle linee morbide e rassicuranti, lontana dal ‘velinismo’. Potersi iscrivere al concorso senza l’incubo della taglia è una libertà in più per le nostre ragazze e per le donne in generale”.
Benvenuta, dunque, a chi finora era esclusa, non dal regolamento –dato che dal 1990 sono state abolite le classiche misure 90–60–90– ma da una certa prassi (o auto–esclusa per imbarazzo o timidezza). Largo, quindi, anche alle miss che hanno una taglia numero 44, e forse 46 (“Se mi trovo di fronte a una ragazza meravigliosa con forme armoniose e proporzionate perché no? La nostra apertura non è pensata per questa taglia, ma non si sa mai”).
Porte aperte a chi – per il fisico, la personalità, il comportamento – si ritiene lontana dal ‘campione’ oggi in voga della ragazza–velina, icona di un certo tipo di donna che, in tempi di crisi, risulta anacronistica.
Questa “rivoluzione” assomiglia ad altri cambiamenti avvenuti nella storia del Concorso, come l’abolizione delle misure, o la partecipazione delle ragazze sposate e mamme (1994), senza dimenticare l’apertura alle ragazze di colore (Denny Mendez, 1996). E vengono in mente le miss del dopoguerra, o che sfilavano agli inizi degli anni cinquanta: le bellezze mediterranee, dalle curve generose. Un prototipo che ha continuato a piacere per tutti gli anni sessanta.
Il “motto” famoso dello storico patron di Santa Caterina allo Jonio Enzo Mirigliani è sempre stato il seguente: “La ragazza che partecipa e vince Miss Italia non deve essere un monstrum di bellezza, una silhouette irraggiungibile, un fantasma estetico o addirittura erotico. Deve apparire invece come la ‘ragazza della porta accanto’, una donna vera, certamente avvenente e desiderabile, ma consegnata a un’idea di normalità e sana quotidianità”.
Per Parrizia Mirigliani le donne dovrebbero ispirarsi a modelli come Stefania Sandrelli e Monica Bellucci: “Due donne ‘sex symbol’ malgrado le loro forme morbide. Nell’immaginario maschile piacciono di più perché sono più rassicuranti”.
Da oggi, quindi, si partecipa a Miss Italia anche con qualche chilo in più, purché le forme siano proporzionate e la bellezza sia evidente. E la decisione della patron del concorso, riceve il benestare della giornalista e scrittrice Lina Sotis: “Il messaggio di Patrizia Mirigliani è un comunicato etico che capovolge tutti i valori odierni della bellezza tanto perseguita dalle donne del nostro secolo. Lunga, magra, filiforme, taglia 40 massimo 42 non sarà più il sogno di tutte le giovinette. Questa rivoluzione estetica è anche una tempestiva risposta politica: in tempo di crisi, il cibo ha la sua importanza, dà sopravvivenza e sicurezza”.
La novità taglia 44 non è l’unica dell’edizione 2011: nel mese di settembre, infatti, non troveremo più minorenni in gara. “Sul palco ci saranno solo maggiorenni” –ha proseguito Patrizia Mirigliani, che parla anche dell’introduzione di due nuovi titoli accanto a quelli tradizionali. Già a partire dalle selezioni regionali si potrà concorrere alle fasce di Miss Italia Sport e Miss Arte: “Dalle principesse alle atlete, i modelli sani di fair play passano anche attraverso l’attività sportiva. Quanto all’Arte, credo debba essere valorizzata la concorrente che sa suonare uno strumento o cantare o dipingere– la chiosa finale della signora Mirigliani– fa parte della sua bellezza”. Le iscrizioni sono già aperte. In due mesi sono arrivate più di mille adesioni. Adesso, siamo sicuri, che aumenteranno a dismisura.

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