– di Saverio Albanese –
Milano- Ha compiuto 80 anni lo stilista italiano Giorgio Armani, che ha saputo fare dell’eleganza un marchio di fabbrica, riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Quella dello stilista italiano è una storia di gavetta e sacrificio, ma anche di tenacia e determinazione, fino alla consacrazione nelle passerelle dell’alta a moda di Parigi, Milano e New York. Nato a Piacenza l’11 luglio del 1934, Re Giorgio è considerato una delle punte di diamante del made in Italy, ha avuto l’indiscusso merito di portare, in tutto il mondo, un modello vincente ed elegante di creatività. Lo stile di Armani è sempre stato inconfondibile, nato da tagli nitidi e puliti e toni di colori sempre freddi come il beige, il grigio e il greige, una nuova tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso. Il nome dello stilista rimarrà poi per sempre legato ad un colore, il blu-Armani, che ha caratterizzato sin dalle origini la sua produzione di moda. A chi nell’ultimo decennio lo ha accusato di aver perso un po’ di smalto, lui replica furioso dicendo che detesta la ‘moda spettacolo’ e gli abiti iperbolici proposti dagli altri stilisti: a lui interessano solo la realtà, il classico, la giacca, i pantaloni e il loro significato oggi. Corrono voci che abbia già venduto il suo marchio al grande gruppo L’Oréal, lui smentisce dicendo che no, finché vive non venderà mai, nemmeno una quota di minoranza, nemmeno un ago. La libertà prima di tutto. “Se piace a me, piace anche a te” è la frase che ripete sempre ai suoi collaboratori: “se piace a me, piace anche a te”, perché lo Stile se ne frega dei gusti personali, quello è e quello rimane. E a lui, che lo Stile ha inventato, vanno gli auguri sinceri: zero retorica, tanta riconoscenza. Abbandonati gli studi in Medicina, nei primi anni ’60 viene assunto come merchandiser a La Rinascente di Milano, allora, vera e propria fucina di talenti creativi.Nel 1965 viene assunto da Nino Cerruti per dare un nuovo volto al marchio Hitman del Lanificio Francesco Cerruti e disegna così la sua prima linea. Dopo sette anni, su incoraggiamento dell’amico e futuro socio Sergio Galeotti, lascia Cerutti per diventare un disegnatore di moda e consulente free lance. Nel 1975 nasce la Giorgio Armani s.p.a con la primissima linea uomo-donna prèt a porter. A distanza di un anno, la collezione che lo consacra come nuovo talento della moda, è presentata nella prestigiosa Sala Bianca di Firenze ed è l’inizio di uno stile nuovo. La rigidità e le linee squadrate e severe delle giacche da uomo, cedono il passo ad una versione informale, morbida, priva di supporti interni, con i bottoni spostati e senza spalline. Forme libere e lontane dai vecchi canoni ma sempre controllate per eleganza e buon gusto. E per la donna scarpe con il tacco basso e addirittura sportive, vengono accostate agli abiti da sera. La sua notorietà si diffonde in Europa e, grazie a un contratto con il Gruppo Finanziario Tessile, il Gruppo comincia la sua espansione nelle principali capitali europee. Alla fine degli anni 60 la maison è una delle più importanti aziende di moda del globo con le seguenti linee: Le Collezioni, Armani junior, Accessori, Underwear e Swinwear. Nel 1982, la consacrazione definitiva, gli viene attribuita dal Time (Giorgio’s Gorgeous Style). Fra gli stilisti, solo Christian Dior, quarant’anni prima, aveva ottenuto tale onore. E’solo l’inizio di molti successi: nell’83 il Council of Fashion Designers of America lo elegge “stilista internazionale dell’anno”, nominato Commendatore della Repubblica nel 1985, Grande Ufficiale nel 1986 e Gran Cavaliere nel 1987. Premiato dall’associazione animalista Peta nel 1990, nel 91 il Royal College of Art di Londra, gli conferisce la laurea honoris causa e nel 1998. Il Sole 24 Ore gli tributa il Premio Risultati, il riconoscimento assegnato alle imprese italiane che creano valore e rappresentano formule imprenditoriali di successo. Gli anni 80 vedono il gruppo impegnato su diversi fronti: dalla produzione di profumi affidata alla L’Oreal, all’espansione del gruppo in Asia e, nello stesso periodo, alla nascita delle linee Armani jeans e Emporio Armani. Nel 2000 sigla un accordo con il Gruppo Zegna per produrre e distribuire le linee Armani Collezioni in joint venture. Nel 2002 nasce la partnership con Luxottica e, a seguire, le linee Giorgio Armani Cosmetics e Armani Casa. Nel 2006 è stata pubblicata la prima biografia dedicata allo stilista, Essere Armani, scritta da Renata Molho: un’ampia documentazione sui luoghi in cui è cresciuto, sullo stilista come capostipite di un pensiero,sulle strategie imprenditoriali e sul come, in una realtà in continuo mutamento, riesca a mantenere una forte identità. Nella classifica stilata dalla rivista americana Forbes, nel 2013 Giorgio Armani si è posizionato al quarto posto fra gli uomini italiani più ricchi con un patrimoni di 8,5 miliardi di euro.
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