Come è vanitoso questo uomo elegantemente vestito e pronto per il prossimo autunno-inverno! Molto più narciso delle donne, raggiunte e superate – stando almeno alle passerelle – nella maniacale passione per la moda. Al terzo giorno di Milano Moda Uomo, il maschio da passerella vuol dare di sé un’immagine ben strutturata, per niente incerta, perfino quando si veste di maglia. Donatella Versace lo chiama “uomo di spessore” e lo staglia in una dimensione tecnologica-sartoriale, fatta di lavorazioni che richiamano il 3-D sia nella maglieria sia nella pelle, tanta, nera. Frida Giannini per Gucci va diritta agli Anni 70: il risultato è un po’ rock un po’ romantico, alla Rod Stewart.
Studiatamente vestito, perfino un po’ leccato, l’uomo Gucci è “un seduttore vanitoso e stiloso” sottolinea la designer che vorrebbe proprio “incontrarne di personaggi così vestiti”. Gente che usa i pantaloni un po’ svasati, la camicia rosata e la cravatta a riguadri con il maglioncino stretto, anche sotto l’abito sartoriale in un marrone indefinito. Uomini mai ‘sbracati’, mai casuali, che scelgono sciccosi cappotti, anche di castoro rasato, e borsoni in cinghiale lavato, naturalmente con le proprie iniziali, non con quelle del marchio.
Ma la rassegna milanese del pret-a-porter maschile (oggi è l’ultima giornata) ieri ha messo in evidenza anche la maglieria. Quasi nessuno si è sottratto al fascino del materiale più confortevole che la moda conosca per le stagioni più fredde. Maglioni a collo alto e a maniche cortissime, color aragosta o menta, per spezzare il nero e il blu dei capi spalla (ancora di maglia) della collezione Bikkembergs, stavolta dedicata al cannottaggio. Bellissime le lavorazioni agugliate e a taglio vivo di Iceberg, per un gaucho metropolitano. In scena anche Pringle of Scotland (196 anni di vita, la più antica maglieria europea) con il maglione-cappotto di cashmere a 16 fili, e la nuova collezione Ballantyne (nuovo stilista è Yossi Cohen) che propone piumini doppiati in maglia e reversibili. Ma, sempre da Ballantyne, ci sono i nuovi pullover a grossi punti, in lana ‘normale’ e a prezzi più ragionevoli, mentre il cashmere doppia il trench in taffetas tecnico cangiante sul blu.
Soprabiti a tricot anche da John Richmond che, in versione post-punk, presenta piumini con maniche di maglia. Di Gucci si é detto, ma va notato che gli spezzati si portano con girocollo di cashmere e pull di angora e che la maglieria più preziosa annovera l’astrakan sferruzzato. Daniele Silvestrini oltre alla pelliccia ecologica da uomo consiglia di abbinare sempre la maglieria al vestito completo. Infine, Milano è sempre un insieme di temi: mentre Moschino si dà alla mischia del rugby, porta in passerella le giacche con le impronte di scarpe infangate e stampa ‘mens sana in corpore sano’ perfino sulle camicie, D&G si ispira al cantante e producer Pharrell Williams: la collezione più giovane di Domenico Dolce e Stefano gabbana è molto pop, con alte sneaher e basso cavallo dei pantaloni, il tutto sempre coloratissimo. (ANSA).
Fino ad oggi saranno presentate a Milano (per la prima volta nel centro della città, a Palazzo Giureconsulti) 87 collezioni: 39 le sfilate per 36 marchi, 33 le presentazioni per 32 brand e 16 le presentazioni su appuntamento.
Il calendario si è aperto con la sfilata di Corneliani e si chiuderà con quella di Gazzarrini, con ritorni in passerella importanti come quelli di Alexander Mc Queen, Carlo Pignatelli, Jil Sander, Missoni e Moschino, oltre al debutto di Franck Boclet.
In città ci sono 10.000 operatori del settore provenienti da tutto il mondo e un migliaio di rappresentanti dei media da 26 paesi.
Oltre che in passerella, l’uomo è “in mostra” anche alle pareti, nelle esposizioni ‘Men in Italy’ della camera della moda italiana e ‘Uomini’ organizzata da Dolce e Gabbana.(ansa)