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MODI’ – In attesa di Smaila le foto in anteprima del luxur-bar di Brolo

A tagliare il nastro il sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, poi cocktail e tanti amici in attesa dell’evento-spettacolo di questa sera con Umberto Smaila … e piazza stazione diventò un salotto

Puntuali, emozionati, attenti, Enzo e Massimo da perfetti padroni di casa hanno tagliato il nastro di questo nuovo locale …

le foto in anteprima

 

abbiamo già scritto del Modì:

LUOGHI & MODE – A BROLO ORA C’È MODÌ

C’è curiosità.

C’è interesse.

Di certo ci sarà tanta gente.

Ma oggi non parliano nè di Umberto Smaila, che in serata sarà il testimonial del momento inaugurale, nè dell’inizio della festa, appena si concretizzerà  il “tardo pomeriggio” con i dj Cesare Scaffidi, Paolo Dee e Marco Bruno.

All’organizzazione ci penseranno Massimo e Enzo che hanno voluto realizzare questo locale “diverso”, raffinato e suggestivo, ambizioso che vorrà proporre dell’ottima musica, che punta sulla socialità transgenerazionale e sul divertimento.

Un locale, che cambierà pelle, ora dopo ora, come l’ha concepito Pierluigi Gammeri, che ne ha curato ambienti, postazioni, colori e design e arredi, dove si respireranno le atmosfere di Milano, di Shanghai, il dinamismo di New York, i colori di Miami, il fascino di Parigi, dove arte si mischia a cocktail, le atmosfere plaggiano il piacere del bere e del cibo

Modì accoglierà, avvolgendo chi entra, rendendo questo spazio ancor più seducente.

Del resto si parte proprio da qui.

Dal nome, che evoca, richiama uno dei pittori maledetti italiani più amati. Amedeo Clemente Modigliani, noto come Modì ma anche  Dedo.

E l’architetto Gammeri, parlando di questo locale, (che sotto il profilo tecnico strutturale ha visto la direzione dei lavori affidati all’architetto Giuseppe Olivo)  dice proprio che è partito da lui… dalla sua arte dal suo essere bohemienne, e in questo locale ne ha voluto segnare l’essenza.

Si racconta – spiega Pierluigi, mentre gira in un locale che è ancora un cantiere aperto, con scatoli pieni di bicchieri e calici, divani da sistemare, pareti d’acqua che sono pronte a sgorgare – che all’alba di una mattina qualunque venne trovato privo di sensi, accasciato su una strada di Montmartre, ebbro di vino.

Era proprio lui, ‘Modì, il Cigno di Livorno’, come lo chiamavano gli amici, così bello eppure così disperato.

E se è vero che da quel giorno Modigliani non avrebbe più smesso di bere, è anche vero che non avrebbe più smesso di dipingere, con la frenesia di chi non ha tempo da perdere.

Così è nato Modì, perfetta incarnazione del mito romantico dell’eroe caduto; così sono nati i suoi ritratti. In ciascuno di essi, tutti accomunati da uno stile originale, elegante e riconoscibile, Modigliani è riuscito ad infondere l’anima di chi aveva di fronte. In ciascun dipinto o disegno, è facile poter intuire i sentimenti di chi è stato ritratto, la malinconia dolce che scorre dietro gli occhi (quasi sempre vuoti).

Ogni persona ritratta, seppure nella sua alterazione e difformità (mai eccessiva e sempre finalizzata a riprodurne l’eleganza) vive dei suoi pensieri e della sua verità. Non sono ritratti statici, ne senza personalità, tutt’altro. Da ciascuno emergono stati d’animo, precisi atteggiamenti.

Proprio da questa ricerca senza tregua, dal disperato tentativo di dipingere i “colori dell’anima” prende spunto una delle caratteristiche di questo nuovo spazio a Brolo.

I muri perimetrali interni, privi della finitura superficiale, appaiono “scorticati” quasi a voler mostrare la loro parte nascosta.

Suggeriscono stati del pensiero.

Rimangono “nude”, essenziali, vestite di luce dall’alto.

Le pareti sono in total white e lasciano spazio al protagonismo assoluto dei quadri che di sera si “accendono” brillando di luce propria.

“L’unico dovere che hai è salvare i tuoi sogni” ripeteva Modì, convinto del fatto che i sogni incarnassero la ragione di vita ultima di ogni individuo, la parte nascosta, quella più interessante. Il cuore del locale è, quindi, uno spazio onirico, custode proprio di questi sogni.

Qui il cielo è capovolto: una grande nuvola scultorea si adagia sul pavimento e diventa “culla” su cui sdraiarsi per staccarsi dalla realtà.

A sormontarla due sfere luminose dalla forma ovoidale, insieme archetipo e simbolo di rinascita, che si susseguono lungo tutto il locale.

E’ qui che trova spazio il rifugio più intimo: una coppia di sedute sovrastate da una parete d’acqua che separa e fa da “filtro” con la zona retrostante.  

“E’ qui che voglio dipingerti Jeanne. Mettiti accanto alla finestra, voglio guardarti sotto la pioggia. La pioggia parla. La pioggia è la voce dell’anima.”

La passione, l’intimità, la scoperta dell’altro, diventano, allora, la meravigliosa utopia da inseguire e proteggere

A “difendere” i confini di questa chimera ‐ entro i quali tutto diventa leggero, trasparente ‐ un pesante pilastro rivestito da svariati tasselli di pietra, tutti diversamente “corrosi” dal tempo e dalla vita. Simboleggiano le differenze di ogni esistenza che è, insieme, dono e valore aggiunto su cui ricostruire e ripensare i nostri destini. Siamo soli, ma non possiamo prescindere dagli altri. La coesistenza delle disuguaglianze non solo è preziosa e va ricercata, ma rappresenta il pilastro portante del genere umano.

“Dipingerò i tuoi occhi quando conoscerò la tua anima”.

Quegli occhi che ci leggono dentro, anche quando guardano altrove. Occhi che sono parole, molto spesso domande…di cui, non di rado, siamo noi la risposta.

L’unica risposta possibile.

Il sogno, la realtà, una cosa sola. E’ un “leitmotiv” nella poetica di Modigliani che diventa variante estetica nel design del locale.

Ed è così che viene scardinata e ribaltata l’idea classica del retrobanco rivestito a specchio, sostituita da una “foresta” di occhi ciechi che ci osservano.  

“La vita è un dono, dei pochi ai molti, di coloro che sanno e che hanno a coloro che non sanno e che non hanno”.

È una frase di D’Annunzio, più volte citata da Modigliani in alcuni suoi disegni.

È questo, infondo, l’intento del Modì: un luxury lounge bar dove la parola “luxury” non ha niente a che vedere col denaro ma si riferisce al lusso dei sensi, al dono della bellezza.

Il Modì è il posto giusto per incontrare gli altri o, più semplicemente, per incontrare se stessi.

Un punto di arrivo e di partenza…

Evocativo, come la stazione che è lì a due passi.

sms

Il Lounge-Bar, punto di riferimento dell’intero comprensorio nebroideo…

Deliziosi Aperitivi e Musica piacevole per regalarvi momenti indimenticabili
Piazza Stazione n°7
Brolo
349 176 9984

Redazione Scomunicando.it

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