– di Saverio Albanese – Tokyo(Giappone)– Con una prestazione lineare l’Italia batte nettamente la Serbia ed approda nella finale per il quinto posto, dove domani affronterà la Turchia, che nella sua semifinale ha battuto per 15 a 11 nel tie–break decisivo parziale la Germania.
Quarantotto dopo l’amara esclusione per la corsa ad una prestigiosa medaglia, Francesca Piccinini e compagne sono tornate in campo per cercare di mettere in “cascina” quantomeno la quinta posizione finale risultato, certamente inferiore alle ambizioni della vigilia, ma pur sempre importante a livello assoluto. Queste meravigliose ragazze hanno, comunque, non hanno lesinato energie, dimostrando grinta e orgoglio per superare l’ostacolo rappresentato dalla Serbia, squadra meno combattiva di quanto fosse prevedibile, che ha costretto il tecnico Terzic a sostituire dopo il primo parziale l’opposto Molnar ed alla fine del secondo parziale anche la banda più alta Nikolic.
Il merito maggiore di capitan Lo Bianco e compagne è stato quello di restare mentalmente attaccati alla contesa in questo mondiale dopo la cocente delusione di Nagoya, riuscendo a sopperire alla giornata di scarsa vena di Serena Ortolani e Antonella Del Core, otto punti a testa.
La 23enne opposto ravennate ha avuto bisogno di sette attacchi per trovare il primo punto nel set di apertura, 2 su 14 nei primi due parziali. Il suo 5 su 20 in attacco è da “cerchio rosso” per un attaccante delle sue notevoli potenzialità tecniche. Antonella Del Core, invece, non si è ancora ripresa dalla giornata nefasta contro Cuba: 5 vincenti su 17 sono quasi il 30%. A differenza di Ortolani, però, la 30enne laterale partenopea cerca di sopperire alla giornata in chiaro scuro con il muro (2), ricezione (58%) e difesa.
Le note di colore arrivano dal gioco con le centrali, che ha spaccato in due la contesa: Valentina Arrighetti e Simona Gioli viaggiano come un “frecciarossa” in fase offensiva, facendo sentire la loro presenza anche a muro (5 dei nove di squadra): molto intuitiva la nostra navigata capitana Leo Lo Bianco a servirle con grande continuità, dimostrando di essere sinonimo di garanzia, viaggiando al 66% e 61% nel fondamentale.
La 33enne centrale ligure di Rapallo Simona Gioli è stata l’mvp della contesa con 16 punti complessivi, ma di spicco anche la prestazione del nostro libero “tascabile” Paola Cardullo, elemento cruciale di rottura nel gioco avversario, sempre puntuale e ben piazzata sia sugli attacchi potenti, sia su quelli piazzati, con le sue 15 difese vincenti, 5 a set, che hanno messo il gigantesco punto esclamativo sul tre a zero finale.
Nel primo set le azzurre partono con una andatura lenta (5–8) e il primo punto di serena Ortolani dopo sette attacchi andati a vuoto ci consente di passare in vantaggio ( 9 a 8), ma Valentina Arrighetti, Francesca Piccinini e Simona Gioli hanno iniziato a far girare il “motore” a pieno regime portandosi sul 15 a 11 e poi chiudere 20 a 14. Le azzurre Italia ricostruiscono dopo alcune belle difese e continuano a fare punto, mentre tre regali di Brakocevic, Nikolic e Rasic ci consentono di portarci sul 24 a 19 e dopo un lungo linea vincente di Nikolic, una superlativa “fast” di Simona Gioli chiude il parziale (25–20).
Nel secondo parziale l’Italia ha espresso il suo gioco migliore, mostrando anche un buon muro davanti ad una Serbia alquanto fallosa, nonostante la scarsa vena di Antonella Del Core (ancora a 0 punti dall’inizio della gara) e Serena Ortolani (1 punto nel primo set, 1 punto in questo avvio): otto a quattro al primo time out tecnico. Due acuti della Del Core a muro sulla Krsmanovic (Uno in 3, uno in 2 su fast) ci consentono di allungare (11–6) su una Serbia impacciata e sprecona che compie ben nove errori gratuiti. Un attacco di Del Core e un muro di Bosetti (entrata sul 16 a 12 per ortolani al servizio) su Molnar ci consentono di chiudere sul velluto con un agevole 25 a 14.
Le azzurre nel terzo set commettono un paio di grossolani (10 errori punto con 2 battute sbagliate) e la squadra serba ne approfitta per abbozzare un tentativo di fuga (3–8 e 8–13), ma la reazione è veemente con tre attacchi consecutivi vincenti di serena Ortolani e con Gioli e Piccinini mortiferi terminali offensivi, ci riportiamo avanti di una lunghezza al secondo timeout tecnico (16 a 15).
Ritorna in campo Lucia Borsetti per Ortolani al servizio, mentre Terzic cambia palleggiatrice: Antonijevic per Ognjenovic. Un muro “titanico” di Simona Gioli su Malagurski e un attacco successivo della stessa centrale ligure sembrano mettere il match in discesa (19 a 16). Ritorna in campo la regista titolare Ognjenovic è la Serbia si riporta avanti di un punto 20 a 21 ma è l’ultimo brivido perché la rientrante Ortolani ci riporta in parità e poi con Del Core e un attacco out di Malagurski ci consentono di allungare sul 23 a 21. Azzurre attente a non dissipare e la contesa va in archivio con un errore della Vesovic (25–22).
Domani la gara con la Turchia. Formazione che sin qui sta giocando un ottimo Mondiale, grazie alle buone prestazioni della diagonale composta dalla giovane regista Naz Aydemir e Neslihan Darnel.
Un’avversaria da non sottovalutare, che sta inseguendo un piazzamento storico per il volley turco.
Italia–Serbia 3–0
Parziali: 25–20/ 25–14/ 25–22/
Italia: Lo Bianco (cap.) 3, Ortolani 8, Gioli 16, Arrighetti 11, Del Core 8, Piccinini 12, Cardullo (libero); Bosetti 1, Crisanti, Barcellini n.e, Rondon, Di Iulio n.e. Allenatore:Massimo Barbolini 7
Serbia: Ognjenovic 2, Molnar 6, Rasic 8, Brakocevic 3, Nikolic 4, Krsmanovic 7, Cebic (libero); Malagurski 7, Majstorovic 1, Vesovic 2, Veljkovic, Antonijevic. Allenatore: Terzic 5
Arbitri: Kim (Corea del Sud) 7 e Alenezy (Kuwait) 7
Note– Spettatori: 500; Durata set: 23’/ 20’/ 25’/ Totale: 69 minuti
Italia: 1 aces, 4 errori in battuta; muri vincenti 9; punti realizzati 58; errori: 15. Serbia: 3 aces, 8 errori in battuta; muri vincenti 2; punti realizzati 40; errori: 22.
Risultati–
5°–8° posto:
Germania–Turchia 2–3 (23–25/ 18–25/ 25–14/ 25–20/ 11–15);
Italia–Serbia 3–0 (25–20/ 25–15/ 25–22).
9°–12° posto:
Polonia–Olanda 3–2 (24–26/ 25–22/ 25–22/ 19–25/ 15–9);
Cuba–Cina 1–3 (25–16/ 22–25/ 19–25/ 22–25).