Nagoya (Giappone)– La formazione azzurra supera le campionesse olimpiche americane a Pechino 2008 (alla prima sconfitta dopo 17 incontri ufficiali) e si rilancia prepotentemente nella corsa per le posizioni che contano in questa rassegna iridata. La chiave di questo prezioso e meritato successo è stato la continuità di rendimento di tutta la squadra, ordinata a muro e in difesa e molto brava a battere gli Stati Uniti con il loro stesso gioco. Serena Ortolani è stata la top –scorer delle azzurre con 23 punti e, finalmente, anche splendida protagonista in una gara che conta del Mondiale.
Simona Gioli si è esaltata a muro, con le sue sontuose fast ma anche in versione di attaccante pura, ma senza le prodigiose difese del nostro libero tascabile Paola Cardullo, le ricezioni di Antonella Del Core e Francesca Piccinini, la regia di Eleonora Lo Bianco, difficilmente sarebbe arrivata una vittoria di incredibile valore tecnico e morale. Massimo Barbolini ed il suo staff hanno preparato meticolosamente il match, il resto lo hanno fatto queste meravigliose ragazze, che ci hanno creduto sino alla fine, ci tiene ancora in corsa nella lotta per il podio finale. Un successo di prestigio che non può essere la rivincita del quarto di finale dei Giochi di Pechino 2008 persa in un incredibile quella persa al tie –break e nemmeno la vittoriosa finale del Mondiale 2002, ma il successo di Simona Gioli e compagne ha un valore inestimabile, perche cancella i dubbi e le perplessità della prima fase, dà segnali chiari sull’unità del gruppo e soprattutto garantisce qualità e livello del gioco, davvero di ottima fattura contro le americane.
La nazionale a stelle e strisce di coach non si aspettava un’Italia così di livello e così rabbiosa nella sua determinazione a vincere. E una volta tanto, il carattere americano s’è dovuto inchinare (come i maschi nel Mondiale romano) alla continuità delle azzurre, nonostante la bella prestazione della Tom e della Hooker e il solito muro stratosferico Ora ci aspettano un riposo e poi altre due sfide di fila con Thailandia e Cuba. Non fanno paura ma basta mollare un attimo e ti sono addosso. Nel frattempo bisogna tifare Brasile e Olanda affinchè almeno una delle due batta ancora gli Usa e poi puntare tutto sul quoziente punti (ben 16 alla fine).
La nazionale italiana gioca un primo set che rasenta la perfezione in tutti i fondamentali: la nostra capitan Lo Bianco è molto ispirata, distribuendo palloni preziosi a tutto il fronte dell’attacco con Del Core e Ortolani (cinque punti a testa) Piccinini e Gioli con quattro, precise e puntuali nelle conclusioni di attacco. Le statunitensi iniziano anche ad innervosirsi, nonostante mettono in evidenza alcuni colpi di pregio (la seconda linea di Hooker senza muro) ma sono discontinue. Il set si chiude con un muro vincente di Valentina Arrighetti su Logan Tom.
Nel secondo set le azzurre si trovano in difficoltà nella fase centrale, accumulando anche sei lunghezze di ritardo (13–19), ma ha rimontato sino ad avere un set point sul 24–23, prima di cedere 24–26, a causa delle conclusioni vincenti di Tom, Akinradewo e da un errore di Francesca Piccinini.
Grande convinzione e grandi rimonte, anche nei due parziali successivi. Nel terzo Italia in vantaggio 11–6, rimontata e distaccata 20–16: le azzurre non mollano e con un servizio vincente di Antonella del Core ricuciamo lo strappo sul 22 pari. Hooker però trova il pallone del set–boll sul 23–24 (non chiuso da Ortolani): lo annulla Simona Gioli con una fast esemplare per potenza e precisione. Entra Bosetti ancora al servizio e rifà il break su Sykora (chiude il punto Lo Bianco). Ancora Simona Gioli e Antonella Del Core mettono a terra i palloni del nuovo vantaggio (27–25).
Nel quarto e ultimo parziale la formazione americana si porta avanti per due a sei ma subisce un contro–break di otto a tre che riporta avanti l’Italia (10 a 9). Tre errori consecutivi di Ortolani e Gioli in attacco e Piccinini in ricezione, portano di nuovo gli Usa avanti per 12 a 15 e successivamente sul 16 a 20. L’Italia getta il cuore oltre l’ostacolo e con Ortolani e Piccinini in attacco e muro e la difesa di Lo Bianco, ci riportiamo sul 22 pari. Ma Hooker in attacco e Tom a muro rimandano riportano le campionesse olimpiche in carica sul 22 a 24. sale in cattedra Simona Gioli che piazza un muro e un bolide vincente da posto due per il 24 pari. Tom colpisce l’asticella: e ci regala il primo match –boll (25 a 24) annullato dalla Hooker. Ancora Simona Gioli, con la sua strepitosa fast: per il nuovo vantaggio che si tramuta in vittoria grazie ad un errore in attacco della Hooker (27 a 25).
Il coach modenese Massimo Barbolini, era decisamente euforico al termine della contesa: “Le ragazze sono state bravissime. Abbiamo saputo faticare e lottare contro una squadra molto organizzata che è maestra nel gioco difensivo. Siamo andati bene un po’ in tutti i fondamentali, soprattutto siamo stati capaci di gestire i momenti difficili. Una grande partita. A parte il primo set è stata una vera battaglia, una vittoria ancora più bella se si tiene conto dell’importanza che aveva per noi questo risultato. Dobbiamo ancora vincere due partite piuttosto difficili, ma abbiamo fatto vedere che siamo vivi. Una di quelle prestazioni che ti cambiano tante cose.”
Su di giri, come il resto della squadra, anche la capitana Eleonora Lo Bianco: “Una partita intensa come poche altre. Sono veramente contenta per come l’abbiamo affrontata e l’abbiamo giocata dalla prima all’ultima palla. Ho sempre avuto la sensazione di stare in partita, anche quando eravamo in svantaggio nel punteggio abbiamo tenuto mentalmente e siamo riuscite sempre a compiere le rimonte ed i sorpassi”.
Italia vs Usa 3–1
Parziali: 25–16/ 24–26/ 27–25/ 27–25/
Italia: Lo Bianco (cap.) 2, Ortolani 23, Gioli 19, Arrighetti 9, Del Core 14, Piccinini 14, Cardullo (libero); Bosetti 1, Crisanti, Rondon, Barcellini n.e, Di Iulio n.e. Allenatore: Massimo Barbolini 8
Usa: Glass, Hooker 24, Akinradewo 13, Bown 10, Tom (cap.) 14, Larsson 8, Sykora (libero), Berg, Nnanami, Barboza, Tamas n.e., Hodge n.e. Allenatore: McCutcheon 7
Arbitri: Liu (China) 7 e Tanaka (Giappone) 7.
Note– Spettatori: 2309; Italia: 4 aces (1 Piccinini, Ortolani, Bosetti e Del Core), 11 errori in battuta; muri vincenti 10 (4 Arrighetti, 2 Piccinini e Gioli 1 Ortolani e Del Core); punti realizzati 77; errori: 23 (1 invasione), 39% attacco, 67% ric.pos. (44% prf). Usa: 2 aces (1 Tom e Hooker), 9 errori in battuta; muri vincenti 16 (6 Bown, 4 Akinrandewo, 3 Hooker, 2 Tom, 1 Larson); punti realizzati 68; errori: 20 errori, 30% attacco; 60% ric. pos. (37% pos). Durata set: 23’/ 30’/ 29’/ 30’/ Totale: 112 minuti
Le Pagelle delle azzurre dopo la vittoria contro i campioni olimpici degli Usa
Eleonora Lo Bianco 7,5– La nostra capitana ha alternato momenti esaltanti ad altri meno, ma sostanzialmente ha diretto da par suo un’orchestra affiata e mano pesante.
Serena Ortolani 8,5– Barbolini continua a darle fiducia e finalmente l’opposta azzurra ha fatto vedere tutto il suo potenziale facendo danni pesanti a muro e difesa americano. Attacca al 42%, difende anche qualche pallone. Quello che più piace è che abbia giocato una partita da Mondiale nella partita sin qui più importante del mondiale azzurro.
Simona Gioli 8,5– Mvp della contesa la centrale di Rapallo che nel finale del quarto set si carica la squadra sulle spalle, con quattro punti consecutivi: i primi tre servono per annullare altrettanti set –boll alle americane con un muro titanico su Hooker, un poderoso lungo linea da posto due e una fast di rara bellezza, mentre il quarto ci porta al match–boll. Chiude col 49% in attacco, con alcuni attacchi da martello puro, contro una squadra che può schierare a muro giocatrici del calibro di Akinradewo e Bown. Con una Gioli in questo stato di grazia è lecito sognare…!!!
Valentina Arrighetti 7,5– Tanto lavoro oscuro per Valentina che è fatta sentire a muro e in attacco.
Non sta facendo rimpiangere la pesantissima assenza di Jenny Barazza.
Antonella Del Core 8– La schiacciatrice napoletana tira fuori dal cilindro un’altra prestazione tutta classe e tecnica, ha mandato in tilt la squadra americana. Ricezione, attacco, difesa: cosa si vuole di più da una giocatrice. Nella fase finale del quarto set sembrava in debito di ossigeno, ma ha tenuto botta fino alla fine…!!!Stoica…!!!
Francesca Piccinini 8– La nostra capitana la trascura un pochino nella fase centrale del terzo set, ma poi si rifà con i dovuti interessi, piazzando le stoccate decisive che ci riportano avanti per due set a uno. Insieme a Paola Cardullo e Antonella Del Core, si mette in grandissima evidenza anche in difesa e ricezione.
Paola Cardullo 8– Una garanzia assoluta per tenuta mentale e tecnica. Se la nostra difesa regge alle bordate di capitan Tom e compagne, gran parte del merito e di questa strepitosa ragazza che non si stanca mai di volare e raccattare anche i palloni più imprendibili.
Lucia Bosetti 7– Viene utilizzata nelle fasi conclusive del secondo, terzo e quarto set, riuscendo ad incidere in maniera incredibile. Un ace al primo tentativo che ci regala un set ball (poi fallito) per il doppio vantaggio. Un altro mezzo punto in battuta sfruttato dalla nostra capitana Leo Bianco che ci porta sul 25 a 24 nel terzo, comprese un paio di difese. Ed è decisiva anche nel finale del quarto.
Massimo Barbolini 8– Ha preparato in maniera meticolosa e certosina la partita e le sue ragazze eseguono alla lettera i suoi dettami tattici: una intuizione felice quella di inserire Lucia Bosetti nel finale di ogni set.
Lucia Crisanti s.v.
Giulia Rondon s.v.,
Cristina Barcellini n.e.
Chiara Di Iulio n.e.
SECONDA FASE – Pool E (Tokyo) – 6 novembre: Perù-Russia 0-3, Polonia-Corea del Sud 3-2, Serbia-Turchia 0-3, Giappone-Cina 1-3. 7 novembre: Perù-Corea del Sud 1-3 (26-24 25-15 25-18 25-23), Polonia-Russia 0-3 (17-25 21-25 31-33), Serbia-Cina 3-1 (21-25 25-20 25-22 25-22), Giappone-Turchia 3-1 (25-19 23-25 25-19 25-13). 8 novembre: riposo. 9 novembre: Perù-Turchia, Polonia-Cina, Serbia-Russia, Giappone-Corea del Sud. 10 novembre: Perù-Cina, Polonia-Turchia, Serbia-Corea del Sud, Giappone-Russia.
Classifica: Russia 10, Giappone 8, Serbia, Corea del Sud 6, Polonia, Turchia 4, Cina, 2, Perù 0.
Pool F (Nagoya) – 6 novembre: Brasile-Thailandia 3-0, Olanda-Cuba 3-1, Rep. Ceca-Stati Uniti 0-3, Italia-Germania 3-1. 7 novembre: Brasile-Cuba 3-1 (23-25 25-20 25-13 25-18), Olanda-Thailandia 1-3 (15-25 23-25 25-15 24-26), Rep. Ceca-Germania 0-3 (8-25 17-25 16-25), Italia-Stati Uniti 3-1 (25-16 24-26 27-25 27-25). 8 novembre: riposo. 9 novembre: Brasile-Germania, Olanda-Stati Uniti, Italia-Thailandia (ore 8.15), Rep. Ceca-Cuba. 10 novembre: Brasile-Stati Uniti, Olanda-Germania, Rep. Ceca-Thailandia, Italia-Cuba (ore 10.30). Classifica: Brasile 10, Stati Uniti 8, Germania, Italia 6, Olanda 4, Cuba, Thailandia, Rep. Ceca 2.