MONDIALI SCI MASCHILE – Christof Innerhofer è il nuovo campione del mondo di Super Gigante
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MONDIALI SCI MASCHILE – Christof Innerhofer è il nuovo campione del mondo di Super Gigante

Christopher_Innerhofer_00Nella gara di apertura del superG Maschile ai 41esimi Mondiali di Garmisch –Partenkirchen in Germania, trionfa l’azzurro Christopher Innerhofer

– di Saverio Albanese – 
Garmisch–Partenkirchen– L’azzurro Christof Innerhofer è il nuovo campione del mondo di Super Gigante, la più difficile e spericolata delle discipline alpine in cui si viaggia ad altissima velocità ma senza aver mai provato la pista. E’ un marcantonio sempre sorridente di 1 metro ed 86 e quasi 100 chili, 26 anni compiuti il 17 dicembre scorso, sudtirolese d.o.c. di Gais in Val Pusteria, ma azzurro sino in fondo che corre per le Fiamme gialle, portabandiera azzurro, sale sul gradino più alto del podio con una affermazione che non lascia spazio a recriminazioni da parte degli avversari, riscattando con gli interessi la “medaglia di legno” conquistata nella prova iridata del super-g ai Mondiali di Val d’Isere 2009, dove chiuse quarto a soli cinque centesimi dal terzo posto. Christopher_Innerhofer_01
L’azzurro aveva già centrato una vittoria in coppa del mondo nella discesa libera di Bormio nel 2008. La nazionale azzurra maschile torna, dunque, sul gradino più alto del podio in superG ai Mondiali a distanza di quattro anni da un’altra superlativa impresa del suo conterraneo Patrick Staudacher, che conquistò l’oro ad Aare. Christof Innerhofer con questo strepitoso exploit ha saputo riscattare una stagione opaca di coppa del mondo, volata via senza ancora alcuna vittoria azzurra ma solo una sfilza di podi. L’Alto Adige-Suedtirol -13 convocati azzurri su 24 a questi Mondiali- si conferma così ancora una volta fucina eccellente di grandi talenti sportivi, soprattutto nelle discipline invernali.
La piazza d’onore è stata conquistata dall’austriaco  Hannes Stechert, vincitore dell’ultima prova di Coppa del Mondo della specialità, accusa un ritardo di 60 centesimi, il terzo, il croato Ivica Kostelic di 72, che completa così la sua marcia trionfale al comando di questa stagione di coppa del mondo, mentre Didier Cuche, campione uscente, si deve accontentare del quarto posto a più di un secondo dall’azzurro.Christopher_Innerhofer_02
Innerhofer, forte del numero migliore tra coloro fuori dall’elite dei magnifici sette della specialità, ha messo a frutto le sue doti senza esitazioni: “Inner” (così lo chiamano i compagni di squadra) non teme la velocità e sa tirare le curve oltre ad avere una dote innata, quella di saper capire e impostare la linea senza bisogno di prove, lo testimoniano i grandi tempi ottenuti nelle prime prove delle discese quando gli altri ancora devono capire i passaggi e alcune pennellate disegnate un paio di anni fa nelle porte prima della Mausfall sulla Streif.
L’azzurro è arrivato al traguardo fermando i cronometri sul tempo di 1’38″31, pienamente consapevole di aver fatto l’impresa, fino ad oggi la gara della vita. Consapevolezza che ha avuto l’effetto di un uppercut sugli avversari che attendevano al cancelletto di partenza e che si sono trovati obbligati a forzare sbagliando molto in una gara che per la difficoltà del percorso, finalmente un SuperG con una sua identità, si è trasformata in prova ad eliminazione.Christopher_Innerhofer_04
Sono più emozionato adesso di quando ero in partenza, è bellissimo –ha dichiarato a caldo Christof Innerhofer– perché oggi sono riuscito a far vedere quello che valgo e che posso andare veloce. Sono partito bene e mi sono detto devi mollare a tutta, se va va altrimenti pazienza, questa è una gara che arriva ogni due anni. Ho provato a spingere subito su ogni curva e ho fatto una manche perfetta –ha proseguito il neo campione del mondo di Super G –a metà pista hanno sbagliato in tanti, ho deciso di prendere una linea molto alta, era tutto perfetto, dovevo solo attaccare e l’ho fatto. Sono contentissimo e non ci posso ancora credere”.
I 2.300 metri della pista Kandahar 2 di Garmisch-Partenkirchen – in una giornata di splendido sole e temperature primaverili ma con pista quasi tutta in ombra e dal fondo durissimo quando non gelato – si sono rivelati più che mai una trappola per tantissimi atleti. Praticamente impossibile non sbagliare in passaggi micidiali come la “Parete di ghiaccio” e la “Caduta libera” e difficilissimo tenere la linea su curve centrifughe e ripetizione in cui mantenere il giusto equilibrio tra velocità e precisione. Christopher_Innerhofer_03Praticamente tutti hanno sbagliato -esemplare in questo senso la gara del crazy boy americano Bode Miller che ha pure perso un bastone dopo errori a ripetizione e che alla fine si è praticamente arreso tagliando il traguardo nella posizione eretta di chi ormai ha gettato la spugna- e si è imposto chi ha sbagliato meno.
Nelle trappole del percorso, smarrisce la strada del podio Werner Heel che malgrado due errori gravissimi nella parte centrale chiude all’ottavo posto a 1″82; una posizione più indietro troviamo Peter Fill, nono a 2″03, mentre Matteo Marsaglia  chiude il suo apprendistato mondiale al quindicesimo posto a 2″95: per gli azzurri dopo il no, non siamo “una squadra di pirla” come aveva detto alla vigilia il ct Claudio Ravetto per incitare il quartetto azzurro, stufo di vedere piazzamenti subito fuori dal podio, hanno fatto meglio o sono andati vicini ad ultracampioni. Oggi, insomma, l’Italia ha tirato fuori gli attributi. Lo ha fatto al momento giusto ed è arrivato l’oro.

10 Febbraio 2011

Autore:

admin


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