Capita di perdere, in questi mondiali capita addirittura di farlo apposta, talvolta poi capita che a perdere sia chi proprio non dovrebbe, anche solo un set.

“Buon inizio ma partita altalenante, dobbiamo stare attenti perché più avanti potremo pagarla, dobbiamo minimizzare i black out ed aumentare la concentrazione” è la disamina di capitan Vermiglio ed è anche la partita che proprio non avremmo voluto vedere stasera a Catania, giocata contro un Portorico vistosamente inferiore, che ha però ben sfruttato i numerosi errori italiani conquistando un set e mettendo pressione negli altri. “Non siamo riusciti a giocare al nostro livello, non siamo riusciti a portare velocità al cambio palla, c’è mancata l’intensità. I nostri giocatori sono stressati, hanno giocato per un’intera stagione senza riposo e poi i mondiali, abbiamo pagato anche quello” è il commento di Coach Cardona che continua – “Più errori italiani che nostri, non abbiamo un grande muro quindi dobbiamo approfittare d’ogni errore avversario” e l’Italia ne ha veramente commessi parecchi, forse troppi per una formula che, da padrona di casa, gli ha fin qui spianato la strada, il valore avversario non può essere un alibi.
Italia-Portorico 3–1 (25/22, 25/16, 18/25 e 25/21)
Italia: Vermiglio (cap.) 2, Fei 20, Mastrangelo 11, Birarelli, Parodi 13, Marra (libero); Lasko 2, Cernic 8, Zaytsev 2, Sala 6, Travica 1. Allenatore: Andrea Anastasi
Portorico: Perez, Soto (cap.) 18, Escalante 9, Rodriguez 1, Rivera J. 9, Rivera V. 4, Rosario (libero), Figueroa 10, Matias n.e., Muniz 5, Morales 2. Allenatore: Carlos Cardona
Arbitri: A-khelaifi abduullah (Ksa) e La basta Milan (Cze)
Riparte da Fei coach Anastasi, riparte anche dal centralissimo Mastrangelo che fa pesare fin dalle prime battute tutta la sua consistenza a rete, 8/3 al primo time out tecnico, lasciati a riposo Savani e Birarelli per infortunio, Cernic e Sala in campo nel sestetto iniziale. Sembra tutto facile per l’Italia, qualche sbavatura ma nulla di più, Fei ritrova la schiacciata obliqua ed il punto a muro, Vermiglio orchestra con la maestria di sempre, azzurri che segnano, ricevono e difendono bene, contro un fragile Portorico che non riesce ad organizzare un temibile gioco offensivo, 16/10 al secondo stop tecnico. Da l’impressione di recuperare Portorico e sul 18/16 Anastasi chiama tempo, troppi errori. Sul 23/21 fuori Vermiglio e Fei dentro Lasko e Travica. Si chiude il set sul 25/22.
Parodi-Fei-Mastrangelo sono gli identificativi di muro invalicabile, anche nella versione a due, per Portorico troppo debole in quella zona del campo, stop tecnico 8/3. E’ veramente il caso di dire che quando vogliamo tutto gira e bene, attacco, difesa, ricezione, proprio tutto, la volata in vetta poi acquista velocità stratosferica, funziona tutto specie quando il nostro avversario è allo sbando, senza idee, strategie, senza risorse per organizzare un gioco pericoloso, 16/09 il secondo stop tecnico. Chiude il set un ace di Travica, 25/16.
Ci mette il cuore Portorico e sul 3/6 Anastasi richiama all’ordine il sestetto azzurro troppo distratto, troppo sicuro, troppi gli errori fino al +5 portoricano del 6/11. L’Italia prova a recuperare ma è una straziante altalena di rendimento che costringe la panchina italiana ad un nuovo time out sul 14/20. 18/25 il saldo di un set da dimenticare in questo “circo mondiale” dove c’è a chi capita veramente, e a chi capita e proprio non dovrebbe.
Ingranata la marcia, si và, c’è da chiedersi perché al di là di percentuali e comodi tecnicismi, 8/4 il tot fino al 16/13 del secondo, noia per un ritmo troppo lento che rende irriconoscibile la formazione azzurra, stupore per i continui errori di cui Portorico fa tesoro, per una panchina apparentemente inerme. Per fortuna c’è super Luigi che rimette in moto l’Italia, la presenza di Mastrangelo, la sua supremazia a muro fa sì che il gioco riprenda con maggiore intensità, velocità e che si possa finalmente portare a casa la partita. 25/21il set.