Lapidario Makarov, capitano della formazione russa: “Abbiamo giocato bene i primi due set poi uno stop, sono entrate le riserve ed abbiamo perso”. E’ esattamente questo il senso della gara vista stasera al PalaCatania, ma nessuno osi pensare che la formazione B a disposizione di coach Bagnoli sia facile da affrontare, di certo però è mancata la voglia di vincere, la voglia della panchina di portare a casa un risultato che evidentemente da quelle parti non conta. “Questo risultato ci consente di passare alla prossima fase che è l’obiettivo, per provare poi a vincere le partire che contano veramente in questo mondiale” è l’artica dichiarazione di Bagnoli che prosegue – “Volevo far riposare qualche giocatore che ne ha bisogno e visto che non posso cambiare la formula di questo mondiale, provo a gestire le forze della mia squadra” E’ la formula adottata in questa competizione ad animare la conferenza stampa post gara, tutti concordi che non è bella nè equilibrata, favorisce troppo alcune squadre rispetto ad altre, ma la decisione di arrivare deliberatamente secondi perché conveniente è apparso veramente troppo utilitaristico – “Dire che si tratta di una formula sbilanciata è un eufemismo, l’obbiettivo è passare il turno e non vincere le partite. Vengono premiate le seconde classificate, che godono perfino di un giorno in più di riposo, andava invece osservato il Ranking per organizzare l’odierno cartellone mondiale. Stasera ho salvaguardato giocatori importanti e guardato il calendario, non perdo però una partita a posta” – conclude l’allenatore della formazione russa. “Non ci chiedete se la Russia ha giocato al massimo, non so rispondervi, posso dirvi che io ho giocato al massimo” è la risposta sibillina del buon Velasco, che pur criticando la formula mondiale, pur reputandola squilibrata e pericolosa da indurre in tentazioni, non fa sua la tesi utilitaristica avversaria, rigettandola con forza: “Non ho mai giocato una partita per perderla, questo è il mio modo di vedere le cose”.
Due opposti modi di vedere la cosa, quello dei Kaiser che dall’alto della loro supremazia, non solo fisica, avanzano usando le regole disponibili, l’altra quella dei piccoli che vogliono vincere e basta: “Domani abbiamo la partita più importante del mondiale contro l’Egitto, arrivare tra le prime dodici squadre per noi, che siamo una piccola squadra, sarebbe una grandissima vittoria. Da dopodomani ci divertiremo perché avremo poco da perdere”.
Spagna vs Russia 3-2 (17/25, 22/25, 25/21, 25/20 e 15/13)
Ritmo lento all’avvio di questo primo set che al primo time out tecnico vede la Russia in vantaggio di 6 pt (10/16) sulla Spagna del fenomeno Velasco. E’ il muro russo a farla da padrone, elegante e leggero, dall’alto dei suoi 2.15h, Dmitriy Muserskiy controlla lo spazio aereo a rete, il servizio in salto e flot non lascia scampo agliavversari. Prova ad aumentare il ritmo di gara la Spagna proponendo una serie di colpi offensivi veloci e super ma imprecisi, nemmeno le schiacciate mancine di Saucedo dalle retrovie riescono a colmare il gap. Finisce il set 17/25
Dopo un lento restart si movimenta la gara, il ritmo favorisce la Spagna che resta incollata all’opprimente muro russo, (tot 6/8 e 16/15). Riceve bene la Russia ma la Spagna è attenta a sfruttare ogni defaillance avversaria fino al sorpasso del 15/14. Copre bene Herman specie quando la Russia prova a metterla in seconda linea ma l’inesorabile supremazia sovietica decreta lo 0-2 (22/25).
Spagna determinata, 8/5 il vantaggio al primo time out costruito intorno alle splendide palle servite da Herman, Russia mischia le carte fuori Muserskiy, Mikhaylov e Volkov, dentro Sivozhelez e Poltavskiy, Shcherbinin, 18/19 il secondo stop tecnico. Velasco richiama in panchina Herman ed opta per un’azione di pressione sotto rete, alzando il suo muro. Migliora lentamente anche ricezione, Spagna decisa a portare a casa il set punto dopo punto, migliora in ricezione e vince il set 25/21.
Quarto set condotto dalla Spagna, 16/13 la seconda sospensione tecnica, e così fino al 25/21 che decreta il Tie Break. Coach Bagnoli propone in campo Poltavskiy, Verbov, Grankin, Volkov, Sivozhelez e Biryukov mentre Perez rifila agli avversari cinque stilettate di fila, 30 in tutta la partita.
Tie break
Prosegue con la sua seconda squadra coach Bagnoli e nulla sembra volere più che potere contro la rinvigorita Spagna, che dopo la rimonta sullo 0/2 sa di poter portare a casa il risultato, 8/6 al primo sto tecnico, si chiude la partita sul 15/13
SPAGNA: Saucedo 2, Sevillano 7, Rodrìguez 5, Noda 10, Hernàn, Salas 1, Fernàndez 10, Llenas (L), Gens 3, Pérez 30, Torres 12, Palharini Marlon. Head coach: VELASCO JULIO
RUSSIA: Sivozhelez 7, Poltavskiy 13, Khtey 5, Grankin 1, Biryukov 4, Berezhko 9, Makarov, Muserskiy 5, Volkov 17, Verbov (L), Mikhaylov 16, Shcherbinin 5. Head coach BAGNOLI DANIELE