Protagonista la farina di grano evolutivo, nata dai semi del Mediterraneo salvati dalla Siria. Con Corrado Assenza, Tommaso Cannata, Lillo Freni, Friedrich Schmuck e tanti altri
I grani, le farine, i lievitati. Gli impasti, il pane, la pizza, i dolci. Dalla conoscenza delle tradizioni alimentari all’analisi sensoriale: saranno questi i protagonisti dei laboratori che si terranno durante le Jurnate di Simenza 2019: l’ormai consueto appuntamento annuale organizzato dalla Cumpagnia Siciliana Sementi Contadine, che si rinnoverà il 14 e 15 settembre prossimi al Castello di Montalbano Elicona, già Borgo più bello d’Italia nel 2015, grazie al sostegno del Comune.
L’associazione Simenza dal 2016 lavora per far crescere una comunità di agricoltori fortemente concentrati sui processi di conservazione e valorizzazione degli ecotipi di frumento autoctono. E nelle “Jurnate” di quest’anno il tema dell’agro-biodiversità, con riferimento alla filiera cerealicola, sarà affrontato innanzitutto sotto il profilo economico, per dimostrare come il ritorno ad un’agricoltura sostenibile e legata ai territori possa rivelarsi anche un lungimirante modello di sviluppo.
Accanto ai seminari, si metteranno le “mani in pasta” nei laboratori: sabato 14 settembre dalle 16.30 alle 19.30 si terrà quello dedicato a “I grani e gli impasti: dolci, pani e pizze” con Lillo Freni, Friedrich Schmuck e Matteo La Spada; domenica 15 settembre dalle 10.30 alle 12.30 quello su “L’analisi sensoriale: utilizzo nella vita di tutti i giorni”, con Ercole Aloe, Silvia Turco, Franco Vescera; domenica 15 settembre dalle 12.30 alle 14 quello su “Le nostre tradizioni alimentari: arancini, panelle e creme” con Vito Riccobono, Tommaso Cannata, Corrado Assenza
Tra i grandi protagonisti dei laboratori sarà la farina di grano evolutivo, frutto di uno dei più importanti progetti di Simenza, una sperimentazione fatta piantando contestualmente in un campo evolutivo integralmente biologico 1994 varietà di grano tenero, con un’origine che ha un grande significato storico e sociale: questo miscuglio di semi, infatti, è stato spedito qui dal centro di ricerca di Icarda, ad Aleppo, poco prima della guerra in Siria, per essere messo in salvo.
Oggi il Miscuglio evolutivo è diventato la farina Petra Evolutiva, come a Montalbano Elicona racconterà Piero Gabrieli in rappresentanza di Molino Quaglia: “Ci sta molto a cuore – anticipa –la sorte di filiere di valore ed aver lanciato il progetto Petra Evolutiva con Simenza ci dà la possibilità di dare un aiuto concreto allo sviluppo locale del lavoro del contadino e contribuire con lui alla diffusione di pratiche agricole sostenibili”. “Un progetto che rappresenta una grande speranza” conferma Corrado Assenza del Caffè Sicilia di Noto, che lo ha seguito sin dall’inizio e sarà presente a seminari e laboratori: “La speranza che da qui si parta per acquisire la definitiva consapevolezza della necessità di un pensiero nuovo e lungimirante attorno a questitemi. È tempo che la Sicilia apprenda quali possibilità possono derivare dall’organizzare filiere in modo contemporaneo e questa è una straordinaria opportunità affinché i propositi si concretizzino”.
Tommaso Cannata e Friedrich Schmuck, in particolare, utilizzeranno l’evolutiva per i loro impasti di pane e pizza.
“Insieme impasteremo il pane di farina evolutiva, fatto col lievito madre che da quattro generazioni
si rinnova, ereditato di mano in mano, nella mia famiglia”, anticipa Tommaso Cannata, che è tra i fondatori di Simenza e questi impasti li nobilita ogni giorno nella sua boutique del pane a Messina e Milano e che domenica a Montalbano Elicona sarà protagonista anche di un altro laboratorio sulle produzioni di nicchia: “Faremo un arancino al 100% siciliano, con l’utilizzo del riso che i soci di Simenza hanno finalmente ricominciato a coltivare sull’Isola”.
Il mondo della pizza sarà invece principalmente nelle mani di Friedrich Schmuck della pizzeria Piano B di Siracusa: “Lavoreremo con la farina di grano evolutivo e con la farina Maiorca –anticipa –per dimostrare come farine di qualità, provenienti da questi grani, debbano essere conosciute a fondo e come possano essere valorizzate, sia negli impasti di un laboratorio professionale, sia negli impasti fatti a mano. Ne faremo alcuni insieme, molto semplici e replicabili da tutti anche a casa”.
L’impasto dei dolci, invece, sarà il tema di Lillo Freni della Pasticceria Freni di Messina, che ha scelto di dedicarsi a un grande biscotti della tradizione: “Prepareremo – anticipa –gli ‘Nzuddi messinesi, nella loro versione più equilibrata e delicata, quella che si fa in pasticceria. E lo faremo con la farina di grano Maiorca: due tradizioni, quella degli antichi grani e quella delle antiche ricette, torneranno così ad incontrarsi ritrovando la loro naturale sintonia e armonia”.
I laboratori sono a numero chiuso, la prenotazione è obbligatoria a info@simenza.bio.
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