Si è svolto con un ottima partecipazione di pubblico, nonostante le condizioni climatiche piuttosto incerte, il concerto d’ateneo organizzato dall’associazione universitaria Atreju-la compagnia degli studenti che si è tenuto opresso la scalinata del rettorato nella serata di mercoledi.
All’evento hanno aderito l’associazione ambientalista “Fare Verde”, il movimento civico “Vento Eoliano” e il network “ZDA-Zona d’Arte”. La serata è stata presentata dal giornalista Massimiliano Cavaleri e dal vocalist Antonio Grasso.
La partecipazione all’evento è stata abbastanza numerosa, con un pubblico variegato, che hanno ballato sulle note di pezzi rock e pop classici ma anche sui brani di repertorio delle band giovanili messinesi.
Sicuramente un premio alla perseveranza ed alla caparbietà dei ragazzi di Atreju, che fino all’ultimo non ne hanno voluto sapere di posticipare l’evento nonostante la copiosa pioggia che si è abbattuta su Messina nel pomeriggio.
Dal punto di vista musicale il concerto ha sicuramente mostrato dei lati positivi e tanti spunti interessanti, sul palco hanno suonato tutti gruppi di giovani messinesi come gli Esa Trio o gli E-vo, alternando pezzi del loro repertorio con vere e proprie icone del rock e del pop italiano ed internazionale come “smoke on the water” degli intramontabili Deep Purple a “lo spettacolo” dei Litfiba, il giusto mix insomma per chi ama i pezzi classici senza però dimenticare che uno degli obbiettivi della serata era far conoscere queste giovani band e le loro canzoni.
Tutte le band sono state premiate al termine di ogni esecuzione con delle targhe in ricordo dell’evento.
Soddisfatto della serata il segretario di Atreju Roberto Orlando che si è soffermato sulla necessità di proporre agli universitari messinesi un’iniziativa di questo tipo che già si era svolto sempre nello stesso luogo nel Luglio del 2003 “questa serata nasce dall’esigenza di valorizzare e far riappropriare gli studenti di uno spazio, quale quello del rettorato, che è il cuore pulsante della vita universitaria, l’obbiettivo – ha poi continuato Orlando – è quello di creare un campus in grado di fare esprimere le potenzialità artistiche dei giovani, che non si limitino solo alla musica ma anche alla fotografia ed alla cinematografia, insomma tutto quello che può significare arte e realizzazione del proprio intelletto”.
Le iniziative di Atreju nell’immediato futuro non sono certamente finite qui, visto che nelle prossime settimane saranno organizzati degli incontri per ritornare a discutere i punti chiave della riforma Gelmini.
Tra gli aderenti al concerto vi è anche il network “ZDA-Zona D’Arte” che da più di due anni si batte per la riqualificazione della Zona Falcata di Messina.
Il Presidente di ZDA Piero Adamo spiega i punti in comune trovati nell’organizzazione dell’evento con Atreju “la nostra adesione – ha dichiarato Adamo – nasce dal fatto che questo concerto si svolge in un luogo che può diventare il simbolo della cultura per gli studenti universitari naturalmente noi vogliamo creare una cultura della riqualificazione nel pieno rispetto del territorio e dell’ambiente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Riccardo D’Iglio, vice coordinatore comunale di “Fare Verde” che vede nel concerto “un opportunità per richiamare i giovani alle tematiche ambientali, con metodi fuori dai soliti schemi e dalle frasi retoriche”.
Antonio Macauda