Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano
Oggi la nostra libera collaboratrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone la seconda parte dell’intervista a Filippo Campisi, in arte CVMPO. È possibile visionare il profilo IG del ventunenne cliccando su https://instagram.com/sonocvmpo?igshid=MzRlODBiNWFlZA==
…E proprio per quello che concerne l’argomento collaborazioni, so che hai recentemente fatto un feat con Anto Paga – che hai definito come <<tuo padre>>. In tutta onestà, ritrovo infatti proprio nel brano “Mi perderò” [clicca qui https://music.apple.com/it/album/mi-perder%C3%B2-feat-anto-paga-single/1671835730], che canti con lui, molti dei suoi vocaboli chiave quali ad esempio “cicatrici” e “abbracci” e quella sua medesima atmosfera notturna in cui il focus d’attenzione sono gli occhi dell’amata che vengono cantati in relazione alla notte appunto e alle stelle. Ebbene ci racconti come nasce il sopracitato vostro singolo e qual è l’intento, la speranza e il messaggio che ti piacerebbe trasmettere con esso? “Quella di <<mio padre>> è una definizione scherzosa e goliardica… dalla collaborazione con Anto è nato non soltanto un rapporto di reciproco rispetto artistico, ma altresì di amicizia. Passiamo infatti molto tempo insieme pure al di fuori della sfera professionale, mi trovo benissimo con lui e ciò nonostante sia più grande e più maturo di me. Io e il mio produttore Kevin Payne abbiamo cercato di inserire proprio Anto nel pezzo più adatto a lui, volevamo che si sentisse in una comfort zone e totalmente a suo agio. Ecco, dunque, che anche l’uso delle parole è stato pensato in base a quelle che sono le caratteristiche delle sue canzoni di successo – ovviamente reinterpretandole secondo il mio stile (e la mia identità) che è parecchio diverso dal suo. Abbiamo lavorato assieme, in studio, al sopracitato brano e ciò con un totale coinvolgimento nel progetto da parte di Anto …tant’è che, di questo, desidero ringraziarlo perché non è qualcosa di scontato. La canzone “Mi perderò” affronta il tema dell’amore, che è il focus che più unisce i nostri percorsi artistici… amore appunto che è l’argomento su cui verte il mio EP, in una chiave profondamente malinconica, lasciando un po’ celata la speranza che comunque non manca mai nel mio modo di vedere le cose. Spero che un giorno tutto quello che ha deluso entrambi si possa sistemare, riportandoci a credere nelle persone che abbiamo amato senza avere alcun motivo di rancore o di rabbia repressa”.
Nella canzone “Mi perderò” viene dichiarato che <<È tutto molto complicato tra noi/ Perché restiamo indifferenti ognuno per le sue/ Ero una semplice pedina sulla tua scacchiera/ Per me tu invece eri la prima sopra a ogni problema/ Che poi qual è il problema/ L’amore c’era e c’è ma/ Siamo andati troppo forte senza fiato e senza tregua (…)>>. Non posso non domandarti, alla luce pure di ciò che ho adesso sopracitato testualmente, se la tua ultima relazione è stata tossica – e tu, chissà, il co-dipendente di una manipolatrice – o se comunque, realmente, sei mai incappato in un rapporto disfunzionale privo di reciprocità e scambi affettivi [clicca qui https://www.unobravo.com/post/relazioni-tossiche-quando-vivere-una-relazione-puo-far-male, https://www.psicoterapiafunzionale.it/2021/11/relazioni-tossiche-cosa-sono-e-come-riconoscerle]? “Potrei rispondere semplicemente con la frase <<This is the story of my life>>. A parte gli scherzi, purtroppo non sono mai stato bravo e nemmeno capace di riconoscere se (e quando) una persona mi amasse veramente o no e proprio per questo motivo – fino ad ora – non ho mai avuto e non ho mai costruito alcuna relazione seria e duratura. Sì, sono stato innamorato (anche perdutamente), ma unilateralmente… mi viene quindi da dire che colui che ha reso sempre tossiche ed oggetto di dipendenza le relazioni sono stato io e ciò ha causato enormi danni sia me che al prossimo. Essere dipendenti di qualcuno e dell’idea che si ha erroneamente di tale qualcuno può essere è una delle cose più devastanti per se stessi e credo, pertanto, che ognuno di noi debba imparare a stare lontano da tutto ciò che ci può far stare male”.
Sempre nel pezzo “Mi perderò”, immediatamente dopo i versi suddetti, viene ammesso che <<(…) Ora cala la notte, un po’ ti penso e te lo scrivo/ Chissà se nel mio viaggio sei tu il mio punto d’arrivo/ Non penso solo agli affari/ Ma penso al nostro domani/ Forse non siamo uguali/ Ma ad oggi restiamo estranei/ Poi ci ritroveremo nello stesso posto/ Avrò ancora il tuo nome tatuato addosso (…)>>. Tu come vivi proprio la notte e hai mai riflettuto sul motivo per cui siamo attratti da un certo tipo di persona e non da altri, ossia concordi o no con chi sostiene che l’amore sia (soprattutto) una scienza [clicca qui https://www.elle.com/it/emozioni/amore/a28252106/perche-siamo-attratti-da-un-tipo-di-persona]? Quali sono i tratti esteriori e interiori che, di solito, ti fanno innamorare? “Mi reputo un animale notturno… nel senso che – per quello che faccio – mi sono talmente tanto abituato a stare sveglio di notte che, quando cerco di vivere più di giorno non ci riesco granché, soffro tantissimo di insonnia. Sto tuttavia tentando di combattere questa cosa, sistemando il mio orologio biologico ma non è per nulla semplice. Sono un ragazzo costantemente attanagliato dai pensieri e quando sono a letto sento il mio cervello lavorare continuamente, senza avere alcuna intenzione di spegnersi per riposare, e per questo motivo proprio nel brano “Mi perderò” ho scrivo la barra <<ti penso e te lo scrivo>>… la mia insonnia, causata appunto altresì dai pensieri di ciò che mi accade durante le giornate e da coloro che mi gravitano attorno, mi ha portato assai spesso a scrivere le mie canzoni e a buttare giù delle idee durante le ore notturne. Per quello che concerne il discorso sull’attrazione, sicuramente c’è un certo tipo di persona che a livello proprio introspettivo ti attrae più di altre, ma poi credo che l’amore e la chimica che si creano siano anche fattori costituiti da un’imprevedibilità di fondo che a volte porta a subire l’attrazione di persone che, sulla carta, sono molto distanti da ciò che solitamente siamo abituati a farci piacere. Personalmente la prima cosa che guardo a livello esteriore sono i tratti del volto e gli occhi, mi devono trasmettere qualcosa e non mi devono lasciare cioè indifferente. A livello interiore mi avvicino parecchio alle persone con cui posso intrattenermi con dei discorsi profondi, mai banali, ché per me il dialogo è veramente importante per poter stabilire un contatto. Mi piace chi dimostra di essere una persona libera nell’esprimersi, molto aperta e con la quale mi posso confrontare e sfogare senza avere il timore di essere giudicato”.
Del tuo primo EP ufficiale, “AMORE DISPERATO” [clicca qui https://ada.lnk.to/amoredisperato], c’è un aspetto che vorresti non passasse inascoltato a più gente possibile? Un anticipo di chi sei e del contenuto di tale disco, azzardo nel direi che vi è già graficamente in quella che è la tua attuale immagine di profilo Instagram o sbaglio? “La mia attuale immagine di profilo IG rappresenta le prime due lettere di “AMORE DISPERATO”. Insieme al grafico Milo Zoppini, che ci tengo pubblicamente a ringraziare per il meraviglioso lavoro che ha fatto per me e che con me ha curato il tutto, abbiamo cercato di rendere la -D simile a un cuore spezzato così da entrare maggiormente nel mood appunto del progetto. La cosa che mi piacerebbe non passasse inosservata, oltre alla cura maniacale delle liriche e delle produzioni, con diverse parti strumentali che sono state registrate appositamente dal vivo, è la sincerità e la trasparenza con cui ho affrontato diversi argomenti per me toccanti e che per altri artisti non sarebbero ugualmente semplici da affrontare e da trasmettere al pubblico”.
Nel tuo C.V., puoi vantare due partecipazioni al concorso canoro “Area Sanremo” nel 2020 e nel 2022 e una alle pre-selezioni di X Factor nel 2021… C’è stato/a qualche partecipante che ti ha favorevolmente colpito al Festival della Città dei Fiori, ad Amici di Maria De Filippi e a X Factor 2023 (e in caso affermativo, alla luce di quale suo tratto distintivo)? Tu, dal canto tuo, parteciperebbe volentieri a un talent show e/o a un reality nei prossimi anni? “Quest’anno ho seguito attivamente il Festival di Sanremo. Mi piace la direzione artistica e l’approccio contraddistinti, a mio dire, da una decisa ventata d’aria fresca che ha portato Amadeus. Inoltre ho avuto modo di partecipare alle selezioni di tale manifestazione canora insieme ai Colla Zio, che sono arrivati fino in fondo al concorso – piazzandosi, per essere la loro prima apparizione su un palco di una simile portata, in maniera egregia. Oltre a loro, ho apprezzato moltissimo pure i brani di Lazza e di Mr. Rain… che sono molto vicini alla proposta di genere che porto anch’io. Per quanto riguarda i talent, alle giuste condizioni e nel giusto momento, sono favorevole ad essi. Nonostante non li segua tanto, mi mantengo comunque informato sui loro sviluppi e sui loro partecipanti più interessanti. Ho rivalutato in maniera favorevole soprattutto il format di “Amici” di Maria De Filippi, che credo che sia attualmente la vetrina più importante in materia di reality show in Italia e sto pensando di valutare una mia candidatura per partecipare alla prossima edizione”.
Qual è il tuo pensiero per ciò che concerne le potenzialità dei social network e il loro utilizzo – e sui possibili motivi del fatto che, nella nostra odierna epoca, sembrerebbe che si stia assistendo sempre più a un proliferare di aspiranti “influencer”? “Lavoro con i social network, sia per quello che riguarda i miei profili artistici e personali che per quello che concerne quelli di terzi che collaborano attivamente con me. Credo che i social siano uno strumento non solo di svago ma anche di lavoro potentissimo da utilizzare e che vadano, in questo senso, valorizzati al massimo dalle persone e dagli addetti preposti perché possono davvero creare delle occasioni di vita irripetibili e da cogliere al volo. Quello che manca è un giudizio critico più oculato sugli aspiranti “influencer”, un giudizio che non si fermi solo ai numeri… bensì che guardi alle reali capacità professionali e creative dei “creators” – per questo motivo, sono del parere che sia fondamentale formare delle persone che si occupino di ciò al 100% e spero, in futuro, di poter dire la mia in tale ambito con un così grande potenziale di sviluppo”.
Credi che esista il destino e, se sì, secondo quali termini? Ti sei poi mai interrogato a proposito della sussistenza del male nel mondo in rapporto alla presunta bontà, onnipresenza, onniscienza e onnipotenza della divinità e del suo operato (cioè sulla questione della Teodicea)? “Non credo nell’esistenza di alcuna divinità sovrannaturale che conduca o che influenzi l’andamento delle cose, o meglio, ho idea che qualcosa indubbiamente esista ma non nella forma e nell’immaginazione che è comune al più delle persone. L’esistenza del destino potrebbe essere una risposta a questo ragionamento e, in un certo senso, dico che noi possiamo spingerci oltre ad esso… sbattendoci la testa e provando in tutti i modi a cambiare le cose. A volte potremmo riuscirci, altre volte ci si troverà costretti ad arrenderci alla realtà nuda e cruda. Quanto alla questione del male nel mondo, penso che sia una questione e una condizione del tutto umana e terrena perché è frutto della razionalità di cui si è partecipi ed interpreti. La mia logica – non avendo io fede nell’esistenza di una divinità onnipotente, onnisciente e onnipresente – mi porta ad affermare che questa condizione umana, per quanto si possa combattere e migliorare, sia del tutto inevitabile in quanto fa parte della natura dell’uomo”.
Infine, prima di salutarci, vuoi condividere con noi se hai delle novità in cantiere a stretto giro e taluni eventuali progetti a più lungo termine? “É recentemente uscito il mio primo EP ufficiale, “AMORE DISPERATO”, perciò per tutta l’estate mi concentrerò sulla promozione d’esso – che vedrà venire alla luce ancora un brano, dedicato alla bella stagione che sta per arrivare. Nel frattempo il mio lavoro in studio non si ferma e comincerò a preparare le prossime mosse. Ci sono diverse idee sul tavolo e col mio team stiamo valutando quali possano essere le migliori per il bene del mio percorso. Grazie al supporto della mia etichetta e del mio manager, sono inoltre attivamente coinvolto pure in progetti di altri artisti”.