MUSICA IN LUTTO – Il “Banco” perde il suo miglior “croupier”
Aveva 67 anni, coinvolto in un incidente stradale a Zagarolo
È morto così il cantante Francesco Di Giacomo, dal 1971 voce solista ed icona del Banco del Mutuo Soccorso.
Di Giacomo era alla guida della sua auto, forse per un malore ne ha perso il controllo e quindi lo scontro con un’altra vettura che proveniva in senso contrario; era solo ed è morto durante il trasporto all’ospedale di Palestrina.
E’ un pezzo di storia della bella muisca italiana.
Nato a Siniscola, in provincia di Nuoro, nel 1947, Francesco Di Giacomo è stato uno dei più significativi rappresentanti della scena progressiva italiana.
Fisico corpulento, barba e voce da tenore, fu contattato dal tastierista Vittorio Nocenzi durante il Festival Pop di Caracalla del 1971.
Insieme al fratello di Vittorio, Gianni, al chitarrista Marcello Todaro, al bassista Renato D’Angelo e al batterista Pierluigi Calderoni fondò il Banco del Mutuo Soccorso, che fin dal primo, omonimo album, pubblicato nel 1972, stabilì i nuovi confini del pop italiano.
Il disco, salutato da unanimi da parte della critica, divenne celebre anche per l’inedita copertina a forma di salvadanaio.
Il Banco, insieme ad altri gruppi come la Premiata Forneria Marconi, gli Area e le Orme, contribuì in maniera decisiva a una delle rare stagioni in cui la scena rock italiana è riuscita a stare al passo con quella anglosassone.
La voce di Di Giacomo, potente e ricca di sfumature, era il segno distintivo di una band che riuscì a imporsi anche all’estero, al punto di firmare un contratto con la Manticore, l’etichetta di Emerson, Lake & Palmer, e di partecipare come supporter al tour europeo dei Gentle Giant.
Di Giacomo era anche l’autore di gran parte dei testi del gruppo: immaginifici, carichi di suggestione e assolutamente inediti, come il timbro della sua voce.
I primi tre album del Banco (“Banco del Mutuo Soccorso” del 1972, “Darwin” dello stesso anno e “Io sono nato libero” del 1973) sono profondamente segnati dalla sua creatività.
Le performance live di Francesco erano lo specchio della sua personalità: potenti, oniriche, cariche dei suoi umori, a volte anche cupi.
Ma proprio l’autenticità dei quelle interpretazioni ha fatto di lui un antidivo senza epigoni, capace di creare uno stile canoro ineguagliabile e suggestivo.
Di Giacomo ha sempre rifiutato qualsiasi forma di divismo: viveva in campagna e coltivava la sua passione per la cucina regionale, ma non ha mai abbandonato la musica. Negli ultimi anni, insieme al Banco, aveva ripreso una intensa attività live, accompagnata anche dalla ripubblicazione dei primi, storici album.
Nella sua lunga carriera, Di Giacomo aveva anche recitato con Federico Fellini, prendendo parte a film celeberrimi “Satyricon”, “Roma” e “Amarcord”.
Anche nei momenti meno felici della sua carriera (specie negli anni Ottanta, quando il progressive aveva perso gran parte del suo appeal e la creatività del Banco era un po’ appannata), Di Giacomo aveva mantenuto integrità e passione.
“Quando ha un’anima vera, la musica scavalca tempi e momenti”, sosteneva.
Suona strano pensare come il brano più celebre del disco del salvadanaio si intitolasse “R.I.P.”. Adesso, come chiedeva in “Non mi rompete”, altro capolavoro del Banco, nessuno arriverà più a disturbare: potrà dormire il suo sonno da bambino.
Pieno di sogni silenziosi.
per riascoltarlo:
http://youtu.be/FwLcsXmQCp8
Grande Moby Dick, dove saranno tutti gli amanti che hai
dolce Moby Dick, nessuno ti ha baciata mai.
Grande Moby Dick, regina madre segui le stelle che sai
non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
Chi impazzì dietro a te non tornò mai più.
La sorte corre nella tua scia colpo di coda e vola via.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
Moby Dick, bada a te se t’innamorerai.
E vola via colpendo al cuore la luna
Chi impazzì dietro a te, non tornò mai più.
Non fidarti della croce del sud, la caccia non finisce mai.
Dormi Moby Dick, spegni le ali e dormi sicura se vuoi
tanto i cavalieri del Santo Graal, non ti raggiungeranno mai.
E vola via sopra un vascello fantasma
e vola via verso una terra promessa
Moby Dick bada a te se t’innamorerai.
E danzerai sopra una stella marina
e danzerai colpendo al cuore la luna
chi impazzì dietro a te non tornò mai più…