MUSICA – Intervista al pianista, compositore, produttore e molto altro ancora Maximiliano Borghetti
Attualita, Fotonotizie, In evidenza, News

MUSICA – Intervista al pianista, compositore, produttore e molto altro ancora Maximiliano Borghetti

Intervista realizzata da Giulia Quaranta Provenzano

Oggi la nostra libera collaboratrice Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al poliedrico artista. È possibile visionare il profilo Instagram di Max Borghetti cliccando su https://instagram.com/maxborghetty?igshid=MzRlODBiNWFlZA==

Buongiorno, piacere! Ti domando subito qual è il cosiddetto motore interiore che ti ha portato a intraprendere il tuo viaggio nella musica – come cantautore, produttore e pianista – e ciò altresì in relazione allo pseudonimo FRNDS, con cui sei conosciuto professionalmente [clicca qui https://g.co/kgs/1CfQwj]. Ciao Giulia, è un piacere essere qua! Il mio motore è stato mio padre… quando io avevo circa 3-4 anni d’età, sul conto bancario i miei genitori erano totalmente a zero ma mio padre – che amo tantissimo e che è un creativo affamato e affermato – cercò di creare, nella Repubblica Domenicana, un programma radio che emettesse solo ed esclusivamente musica italiana. Con il passare degli anni, tutto ciò è entrato nel nostro sangue e a far parte del nostro DNA. Io già all’età di 8-9 anni, vedendo un concerto di David Guetta su YouTube, mi sono innamorato della musica elettronica e da allora ho cominciato a indagare e fare ricerche sulla produzione musicale e sull’DJing. Lo pseudonimo FRNDS (FRIENDS), cioè AMICI, nasce nel momento in cui ho fatto amicizia con un collega. Eravamo in una scuola per DJ e creammo il suddetto duetto che però, alla fine, è diventato un progetto in solitario (a causa di situazioni della vita, che possono capitare ed effettivamente succede che capitino…)”.

Da piccolo a cosa, forse, immaginavi di dedicarti una volta divenuto adulto e che bambino sei stato? Attualmente, invece, come descriveresti la tua personalità? “Da piccolo sono passato per varie fasi di desiderio, infatti inizialmente volevo diventare un presentatore televisivo come mio padre e dopo un regista cinematografico perché proprio mio padre mi portò a vedere come si lavora in un film… dopo ancora, ricordo che volevo fare l’imprenditore ed infine sono capitato nella bella arte della musica. Sono stato un bambino molto protetto per via della mia disabilità, mi innamoravo molto delle ragazze che avevano 18-20 anni d’età, ché ciò mi faceva sognare… Mi considero un giovane sicuro di sé, arrogante, testardo, arrivista, maniacalmente ossessionato dalla cura della mia immagine, spiritoso ed ottengo sempre quello che voglio ma – se non ci riesco –comunque non mi dispero”.

Nato (classe 1998) e cresciuto nella Repubblica Domenica ma con radici italiane, quanto e in che modo sono stati e sono o no fonte d’ispirazione e determinanti per la tua artisticità l’ambiente geografico e sociale (compreso quello familiare) – nonché i primi input ricevuti durante l’infanzia – e l’epoca in cui vivi? “La mia famiglia, soprattutto il mio babbo, mi ha trasmesso tanto di quello che sono. Io mi considero toscano, mio padre è di Firenze e da lì ho attinto parte della mia ispirazione. Ho trovato poi ispirazione altresì nella musica di Lucio Battisti, dei Pooh, di Pino Daniele, di Luciano Pavarotti e di Andrea Bocelli che – giorno dopo giorno – sono entrati sempre più in casa mia… anche se sento il sabor domenicano più di qualsiasi altro (specialmente la bachata “Obsesiòn”di Aventura, nonché di Romeo Santos). Sapere che molti testi italiani sono stati tradotti e ricreati nel genere del merengue e della bachata di Santo Domingo, mi fa capire che non sono l’unico ad amare quelle che sono radici condivise. Sono stato fortunato a poter vivere di miscele culturali, nella musica”.

Che cosa rappresenta per te la musica e l’arte più in generale e quale ritieni che sia il suo principale pregio e potere? “Ti rivelo che le uniche materie in cui prendevo il massimo dei voti erano musica e letteratura spagnola… come disse il filosofo Friedrich Nietzsche, io sono convinto che <<La vita, senza la musica, sarebbe un errore>> e pertanto sono certo di non aver sbagliato in alcuna scelta fatta finora”.

Quali sensazioni ed emozioni provi quando scrivi, canti, suoni, produci e vi è un modus operandi che solitamente adotti in ciò – ovverosia in base a cosa e come procedi nella genesi delle tue tracce? “Dipende… dipende infatti dal momento e dalla situazione. Io ho sempre aperto il telefono e registrato, sulle note, persino le idee più banali. Tutto il mio mondo creativo “funziona” maggiormente quando le cose in ambito amoroso non mi vanno bene, come mi è capitato di recente… il miglior consiglio che posso dare è quello di portare sempre con sé un libretto e di lasciarsi spezzare il cuore ogni tanto…”.

I ricordi e la costanza, la pianificazione e la progettualità, la sperimentazione e l’osare, la razionalità e l’istinto quanto e in quale maniera sono rilevanti nel tuo percorso professionale? “Per tutta la gran parte della mia vita, a partire dagli 8 anni d’età, non ho mai avuto una vita sociale attiva. Ero sempre con il computer acceso, per imparare cose nuove e non ho frequentato scuola (non ho fatto alcuna tradizionale lezione scolastica) – ché, per me, non era qualcosa di rilevante andarci… mi piaceva accendere il laptop, aprire YouTube, vedere i tutorial di FL Studio e passarci ore e ore così da imparare da tali corsi… e, in questo modo, realizzare le mie prime tracce elettroniche tipo quelle di David Guetta e di Martin Garrix. Dopo un po’ di tempo e di sacrifici, oggi posso dire di aver ottenuto e di avere nella mia stanza un disco d’oro da parte della cantautrice spagnola Aitana e uno da parte della Disney”.

In che cosa identifichi la bellezza e quanto ti sembra che sia importante – nella carriera di un cantante, così come di un personaggio pubblico quale che ne sia il settore di appartenenza – l’immagine? Pensi che essa, l’immagine appunto, possa e debba veicolare efficacemente significati emozionali e intellettivi, d’impegno verso un qual certo “quid”, psicologici a riguardo di sé e di coloro con i quali ci si interfaccia e che ne sia un indicatore di verità? “Certamente un personaggio pubblico può talvolta portare altri individui a modificare psicologicamente le loro abitudini, la loro personalità e il loro carattere (addirittura quasi al 100%) ma tutto dipende da quanto si è rapiti da quel tale personaggio e da quanto tempo e quanto tempo ci si sta dietro. Nel mio caso, alcune qualità del mio carattere e della mia personalità le ho prese in prestito da Harvey Specter (che è il personaggio immaginario della serie TV “’SUITS”)… per tanti anni difatti sono stato un bimbo e un ragazzo molto facile da manipolare e che non credeva in se stesso, tant’è che la gente non aveva rispetto nei miei confronti. Ero il tipico bambino del quale tutto il ​​mondo se ne approfittava e mi trattavano come se fossi un “beta” (a parte il fatto che ero un amante dei supereroi e questo mi ha trascinato, nel farmi prendere in giro, ancora più basso). Ora tutto è cambiato, sono sicuro di me e soprattutto metto al primo posto proprio me stesso e soltanto dopo viene il prossimo. Sono io, adesso, il punto focale e la priorità della mia vita”.   

A tuo dire in che rapporto stanno libertà, resilienza e audacia? E in tutto ciò, benché io non voglia indurti ad alcuna preconfezionata categorizzazione riduttiva e ingabbiante, dal tuo punto di vista, cos’è e come riconosci l’Amore (sia esso amor proprio, per altre persone e animali, per idee e ideali, per situazioni, luoghi, attività e molto altro ancora)? “L’amor proprio è fondamentale per crescere come persona, esso ti porta ad essere migliore in tutte le attività che intraprendi… ad essere migliore appunto con te stesso, a non cadere in depressione, a “svegliarti” e a rapportarti meglio socialmente, ad essere più attraente e affascinante. Se poi devo parlare di animali, mi piacciono i cani e i leoni ma altresì i lupi…”.

Nel 2017 hai realizzato il remix ufficiale per la canzone di grande successo “2U” di David Guetta e Justin Bieber, hai inoltre lavorato per film e serie televisive internazionali su Netflix e Sony Pictures e pure su Disney Media /Telemundo e Amazon Prime. Ebbene quale ritieni che sia la tua peculiarità artistica e quale supponi che sia la caratteristica più apprezzata da coloro con i quali hai collaborato e collabori, nonché dai tuoi milioni di ascoltatori? “Non lo so quale sia la mia caratteristica più apprezzata sia da coloro con i quali collaboro che dai miei ascoltatori, però credo che si tratti sempre di una sorta di chimica onesta e tenacia con cui condividiamo pensieri e insieme sviluppiamo tutte le idee possibili. Ho idea che connettere i propri pensieri con i propri colleghi e portarli al paradiso, in un’esplosione d’arte, per dopo trasporli e farli giungere alla realtà sia il massimo che si possa sperare e concretizzare”.

C’è qualche tuo/a collega che stimi particolarmente e con il/la quale saresti propenso a lavorare assieme stabilmente e/o a fare un feat.? E, qualora tu lo abbia seguito, c’è stato qualcuno e – in caso affermativo – come mai che ti ha favorevolmente colpito al Festival di Sanremo 2023 e ad “Amici” di Maria De Filippi? “Sono tanti i colleghi con i quali mi piacerebbe lavorare… Davide Simonetta, Davide Petrella e Shablo – in questo momento – sono dei “mostri” sacri a fare musica qui in Italia e hanno tutta la mia stima. Inoltre mi piacerebbe lavorare pure con Marco Mengoni e Annalisa. La canzone “Due Vite”, di Marco Mengoni appunto è un inno della musica italiana nel mondo. Annalisa invece, se devo essere onesto, è il mio “crush”… e, a parte gli scherzi, la considero una donna molto solare (e che, per avere l’età che ha, sembra molto più giovane). Ha poi sempre il sorriso e questo mi trasmette energia e buon umore”.    

Qual è il tuo parere inerentemente le potenzialità dei social network e il loro utilizzo e inoltre, ad oggi, parteciperesti volentieri a qualche talent show e/o reality? “Le potenzialità della rete mi piacciono però, con queste stesse potenzialità, stiamo distruggendo la lingua italiana e ciò mi dispiace molto ché è un peccato. Si sta arrivando al punto di cambiare i propri nomi da Nicola a Nick, da Davide a Dave, da Francesco a Frank e tutto questo non è bello. Gli anglicismi devono sparire, secondo me… sennò, prima o poi, si arriverà a dire << Good morning>> invece che <<Buongiorno>>. Sarei grato di partecipare a qualche reality tuttavia non come cantante, io faccio schifo a cantare, ma come cantautore invece sì che ne sarei entusiasta”.

Pensi che esista il destino e, se sì, secondo quali termini? Io credo che siamo noi gli artefici del nostro destino e ciò attraverso le nostre scelte e le nostre azioni”.

Infine, prima di salutarci, vuoi condividere con noi se hai delle novità in cantiere a stretto giro e taluni eventuali progetti a più lungo termine? “Certo! Recentemente ho collaborato con l’artista, compositore e produttore spagnolo Abraham Mateo che è conosciutissimo per le sue canzoni ”Háblame Bajito” con Austin Mahone e 50-Cent, per ”Loco Enamorado” con Farruko e Christian Daniel e per ”Se Acabó el Amor” con Jennifer Lopez e Yandel. Io ho lavorato con lui e con il suo rappresentante per il singolo ”MANÍACA” – che è un omaggio al successo mondiale degli Anni ’80 ”Maniac”, di Michael Sembello. Ho scritto insieme ad Abraham Mateo e José Cano il testo. Questo singolo ha già più di un milione di visualizzazioni su TikTok e ciò senza essere stato ancora rilasciato ufficialmente. Ci sono poi vari progetti che però, per il momento, non posso rivelare (anticipo tuttavia che vedremo se si potrà vedere il tutto in TV o se solo lo si potrà ascoltare sulle piattaforme digitali di musica)”.

19 Giugno 2023

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist