La musica dei reality evapora in fretta: una stagione al massimo, e non li vedi/senti più, financo l’ultimo contratto per qualche jingle salva – carriera, per rendicontare sui vari Social di esserci ancora, malgrado le scarse vendite. Amici ci ha abituati così, a vetrine pop pronte all’uso, salvo poi ripiombare nell’anonimato più deleterio, e di artisti – o presunti tali, la trasmissione della Maria nazionale, e ricca di nomi caduti nell’oblio, nella speranza di un ripescaggio.
Un mixtape all’attivo, e altri due album alle spalle, Mattia Bellegrandi, alias Briga, prima di approdare alla popolarità teen degli studi televisivi di Cinecittà si è dato da fare, per far emergere il suo groove, lavorando alacremente al personaggetto spocchioso con faccia da duro, da belli e dannati, e uscito dalla scuola più famosa d’Italia, ha dato alle stampe Never Again, e tanto per cambiare, nel periodo natalizio, ecco la versione deluxe – non molto curata nel packaging, che include un altro cd di sette tracce, tra inediti e duetti, più l’aggiunta di tre bonus nel primo disco.
Il fanatismo di Briga c’è tutto, come ogni artista dedito all’hip-hop, ma ciò che colpisce e la vena romantica, oserei dire cantautorale del giovane che lo avvicina molto al Baglioni degli anni ’70, in pezzi come Naufrago. I duetti si sprecano per l’occasione: Tiziano Ferro, Emma, Mostro, LowLow, ma anche Grignani nei cori.
Il sound si articola tra rap, melodia, e nenie acustiche, con testi misogeni che rasentano il paradosso, ma tutto sommato il livello è buono.
Uno strano miscuglio nella vasta scena surreale delle crew, ma la strada verso l’equilibrio del successo, fonderà le sue regole solo quando i riflettori televisivi si spegneranno, per capire se il fenomeno Briga durerà.
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